“Una clochard postmoderna che si nutre di emozioni altrui e di sensazioni sottili. Questa è l’idea iniziale, pronta a una metamorfosi come lo sono io, perchè questo è un viaggio e io posso solo deciderne come e quando partirò il resto è sulla strada…”. Dice dice Darinka nel suo blog walkaboutitalia.com.
Borgo Favella, Cosenza.
Lo ammetto. Non vedevo l’ora di fare questa quest’intervista. Perché, non so a voi, ma a me una donna (piemontese, 33 anni) che a un certo punto della sua vita molla tutto (ma proprio tutto) e zaino in spalla (8 kg circa) decide di andarsene a piedi in giro per il mondo (Laos, Cina, Australia, Nuova Zelanda) bè, m’incuriosisce, e non poco.
Si chiama Darinka Montico, la viaggiatrice creativa che farà parte del Team del Favella Creative Lab. Negli ultimi tre mesi ha girato l’Italia a piedi e senza soldi. É partita il 21 marzo da Palermo. Meta finale Baveno, sul Lago Maggiore, la sua terra d’origine. Compagni di viaggio una macchina fotografica, l’IPad, un diario, e una scatola molto speciale…
Riesco a raggiungerla al telefono. La linea va e viene. É appena atterrata a Catania, nella sua amata Sicilia (“questa terra ha tutto quello che cerco: natura, energia e bella gente”). Solo tre giorni di tempo per riposarsi da alcuni amici e poi ripartire per Borgo Favella.
Darinka, da quanto tempo giri l’Italia (anzi, il mondo) a piedi e… Perché?
L’idea mi è venuta qualche anno fa mentre leggevo L’Armata perduta di Valerio Massimo Manfredi. Mi ha affascinata moltissimo il racconto di queste incredibili campagne a piedi di interi eserciti e ho deciso che un giorno l’avrei fatto anch’io. Era il 2009 ma in quel periodo, a causa di vicissitudini varie, non riuscii subito a realizzare il mio sogno. Poi sono partita per Londra dove mi sono laureata in Arti Fotografiche. Sempre a Londra mi sono ritrovata a fare la massaggiatrice di giocatori professionisti di poker. Ma a un certo punto ho capito che quello non era il posto e ho detto a tutti “vado a farmi una passeggiata”. E poi, via. Sono tornata in Italia e in un mese e mezzo ho organizzato tutto. Così è partito il mio progetto Walkaboutitalia, in cui ho voluto realizzare tutto quello che mi piace fare: viaggiare, scrivere, fotografare e sognare.
A proposito di sogni. Nei tuoi viaggi porti con te una dream box dove raccogli i sogni e i pensieri delle persone che incontri nei tuoi tragitti. Da dove è nata l’idea?
Hai mai letto la Storia Infinita? L’idea mi viene da lì: Atreyu che combatte per sconfiggere il Nulla e salvare Fantàsia. Il Nulla è il vuoto che circonda chi non crede più in niente e non ha sogni. La mia idea era quella di stimolare la fantasia della gente per sconfiggere appunto il nostro Nulla. Poi alla fine ho scoperto che per molte persone la dream box ha una sorta di funzione terapeutica: esprimere un sogno che si ha nel cassetto ha un qualcosa di liberatorio.
Il tuo sogno, quello che metteresti nella dream box a chi lo affideresti?
Lo affiderei a me stessa. Se una cosa la vuoi fare veramente dipende solo da te.
Il “tuo” luogo perfetto. Quello dove puoi dire: “ecco, ci sono. Mi fermo qui”. Esiste già? O lo stai cercando?
In realtà è ancora un sogno: abitare in una casa sull’ albero. Da una parte mi piace l’idea di avere delle radici salde, un posto tutto mio dove poter tornare dopo uno dei miei viaggi. Magari lo troverò da qualche parte in Sicilia!
Viaggiare senza soldi quindi è possibile…(come fai?)
Sì è possibile. In realtà molta gente che incontro sa chi sono e conosce il mio progetto, così è contenta di ospitarmi e di offrirmi da mangiare. Per le cose in cui invece devo comprare un biglietto allora spiego il mio progetto con un gran sorriso e mostro i ritagli di giornale che parlano di me. Ha sempre funzionato. Per dormire utilizzo il network di Couchsurfing, (un sito Internet dove volontari offrono ospitalità ai viaggiatori on the road). Funziona ma in molti posti, in Calabria ad esempio, non c’è ancora. Allora utilizzo il passaparola, o qualcuno mi invita perché ha letto o sentito della mia storia. Oppure uso Facebook. Ho sempre trovato qualcosa. Solo due volte mi è capitato di dormire in spiaggia con il sacco a pelo. Ma alla fine è stato bello. Una volta ero nel Salento, con un mare che sembrava di essere alle Maldive.
Il Favella Lab inizia tra due giorni. Cosa porterai con te? Macchina Fotografica, dream box e…
Il mio inseparabile zaino (di circa 8 kg), e l’IPad.
Essere liberi per te è…
Viveri fuori dagli schemi e non come la società ci impone.
Il paese, il luogo, la città che hai amato e perchè.
Palermo, sicuramente. Una città piena di contrasti. C’è il bello, il bellissimo, il brutto ma è proprio questa sua imperfezione a renderla molto stimolante creativamente. I contrasti mi attirano, e mi affascinano. Ho vissuto molti anni in Asia, e Palermo e la sua gente mi ricordano molto il modo di vivere asiatico. Si sta fuori a qualsiasi ora del giorno e della notte, si mangia a qualsiasi ora, tutti parlano con tutti. Sì, è un città dove spero di tornare e magari di viverci.
Se volete scoprire di più sul progetto di Darinka (oltre a seguire il Favella Lab) andate su walkaboutitalia.com
Anna C. Alemanno
anna@agendaviaggi.com
Foto credits: Darinka Montico www.walkaboutitalia.com
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