Sul palcoscenico del teatro Manzoni di Monza Andrea Pennacchi interpreta Arlecchino?. Goffo, in sovrappeso, di origini bergamasche, un’Arlecchino del tutto inverosimile. Ne vengono fuori passaggi che mettono insieme: cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia e dramma. E come accade nella vera commedia, ci giungono frasi e parole che ci conducono in parte nell’amara contemporaneità.
Monza, Italia.
L’Arlecchino con Andrea Pennacchi? È goffo, in sovrappeso, del tutto improbabile, cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo ma non ne azzecca una…
E’ in buona compagnia, si, perchè gli altri attori ingaggiati, per pochi sghèi, dall’impresario Pantalone, sono anch’essi disarmonici, fuori tempo, catastrofici e sopratutto inadatti sul palcoscenico, ma…
Un palcoscenico che comunica con piacevole leggerezza
Eppure la commedia goldoniana con uscite di scena e fughe dal copione, declina in una forma imprevedibile, travolgente, tradendo la tradizione, rivelando aspetti nuovi e inconsueti, coinvolgendoci nelle loro vite, nelle loro buffe e sarcastiche storie, per giungere ai giorni nostri.
E Arlecchino? Ne viene fuori un personaggio inedito, che mette insieme parti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, dove i ruoli delle attrici e attori, figure mutevoli, rappresentano (ottimamente) i ruoli. Protagoniste le parole, le frasi, quella cadenza veneziana che ci riporta ancora di più tra le calli della Goldoniana Repubblica di Venezia. Un palcoscenico che comunica con piacevole leggerezza un’evidente sofferenza emotiva, di un paese, di un popolo, con fin troppa saggezza la nostra reale contemporaneità.
Un mondo in eterna contraddizione
Tra uscite di scena, fughe dal copione e incursioni nella vita di oggi, lo spettacolo si trasforma in una commedia dirompente che, mentre stravolge la tradizione goldoniana, finisce per omaggiarla in modo del tutto inatteso, ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita.
Dalla controversia tra la maschera di Arlecchino e il mondo contemporaneo scaturiranno situazioni esilaranti, spregiudicate visioni e imperdibili scontri. E Arlecchino ci accompagnerà, con la sua goffaggine, la sua nota furbizia e la sua inimitabile simpatia, tra i luoghi dell’umanità, che in ogni epoca mostrano le loro eterne contraddizioni.

Scheda Spettacolo
Venerdì 21 e sabato 22 ore 21.00
Domenica 23 ore 16.00
Andrea Pennacchi in
ARLECCHINO?
Liberamente tratto da Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni
scritto e diretto da Marco Baliani
con Andrea Pennacchi
Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz
Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, Anna Tringali
musiche eseguite dal vivo da Matteo Nicolin, Riccardo Nicolin
scene e costumi Carlo Sala
luci Luca Barbati
Aiuto Regista Maria Celeste Carobene
produzione Gli ipocriti Melina Balsamo
in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
INFO
Info, abbonamenti e biglietti: www.teatromanzonimonza.it
Photo ©Serena Pea. Courtesy of Teatro Manzoni Monza