
“VIVIAN MAIER. SHADOWS AND MIRRORS”: LA GRANDE FOTOGRAFA AMERICANA A CONEGLIANO

Conegliano conclude la triade delle grandi mostre fotografiche con una retrospettiva su Vivian Maier, fotografa dalla vita tanto ordinaria quanto straordinario era il suo talento di interprete della street photography americana dagli anni ’50 in poi.

Conegliano (TV), Italia.
La città di Conegliano, per la terza volta nel corso degli ultimi anni, ha messo a disposizione i bellissimi spazi espositivi di Palazzo Sarcinelli per una grande mostra fotografica. Dopo il celeberrimo Steve McCurry e il controverso Ron Galella, è ora il turno dell’acclamata Vivian Maier (1926-2009). Questo nome forse non evoca immagini iconiche come gli altri, eppure la Maier merita di stare nell’olimpo dei grandi fotografi del XX secolo. Nel corso della sua lunga vita, questa donna americana di origini franco-tedesche ha saputo interpretare al meglio la street photography, la fotografia di strada, la fotografia improvvisata, la fotografia della vita. L’intera sua produzione si sviluppa intorno a pochi soggetti ricorrenti: l’infanzia, la strada, i ritratti e, soprattutto, gli autoritratti. L’autrice in qualche modo è sempre presente, lei stessa è la firma nei suoi scatti. Si nota la sua presenza anche nella sua assenza.
Vivian Maier non era una fotografa di professione: era una governante e bambinaia, impiegata a New York e Chicago, nelle cui strade si dilettava a coltivare il suo hobby con una Rolleiflex prima e una Leica dopo. Hobby che in realtà era una profonda ricerca personale della propria identità, del proprio posto. L’autoritratto nel suo caso non è mai guidato dal narcisismo, ma solo dal bisogno di vedere, trovare e dare un senso a se stessa. Vivian si sentiva una degli “ultimi”, una degli invisibili, una di quelle persone sempre ai margini, ma in realtà parte integrante e spina dorsale della società. Il suo lavoro, sempre legata a una famiglia ma mai davvero parte di essa, era probabilmente la causa di questo senso di straniamento e del bisogno costante di cercarsi.
La mostra
L’esibizione occupa dieci sale tra il mezzanino e il piano nobile di Palazzo Sarcinelli. 93 autoritratti coprono l’intera vita adulta della fotografa, dagli anni ’50 in poi, dal bianco e nero al colore. Il percorso espositivo si divide in tre sezioni: Shadow, Reflection e Mirror. La prima è dedicata all’autorappresentazione: la Maier è sempre presente nelle immagini che scatta, ma lascia all’osservatore la sua individuazione nelle ombre, nei riflessi, nelle sfumature. La seconda parte raccoglie le diverse modalità, spesso innovative, che la fotografa usa per collocare se stessa tra il visibile e l’invisibile, tra il riconoscibile e l’indefinito, lo sfocato, lo sfuggevole. L’ultima sezione ha per protagonista lo specchio, uno strumento molto usato dall’artista per affrontare il proprio sguardo e ritrasmetterlo in una sequenza infinita.
La seconda sala del percorso è dedicata a un breve excursus sul lavoro della Maier con la macchina da presa. Questo mezzo le consentiva di zoomare sui protagonisti dell’azione, fare panoramiche frenetiche e montare il tutto con rapidi tagli. Il suo luogo d’elezione per le riprese era la strada, soprattutto quando vi si svolgevano eventi.
Sembra incredibile che tutta la sua opera abbia rischiato l’oblio, forse persino la distruzione. Solo nel 2007, infatti, il mondo ha scoperto per puro caso Vivian Maier grazie al fiuto di John Maloof. L’uomo stava facendo ricerche sulla storia della Città del Vento e, acquistando una scatola di negativi senza sapere nulla dell’autore, ha trovato l’El Dorado della fotografia. Dopo aver esaminato quelle immagini, Maloof ha sviluppato una sorta di ossessione per la Maier, che lo ha portato a rintracciare e raccogliere quanto più possibile dell’archivio artistico della tata-fotografa. Si tratta di oltre 120mila negativi, centinaia di rullini mai sviluppati, 3mila stampe e fotografie, oltre a tracce audio, filmati in super 8 e 16 mm.
Photo Marta Covre

Info
Vivian Maier. Shadows and Mirrors
A cura di Anne Morin, con Tessa Demichel e Daniel Buso
Mostra organizzata da ARTIKA in sinergia con diChroma Photography e Città di Conegliano
Palazzo Sarcinelli – via XX settembre 132, Conegliano (TV)
23 marzo – 11 giugno 2023
Da giovedì a domenica 10:00-13:00 e 14:00-19:00
Biglietto intero € 13,00, previste riduzioni