“RON GALELLA. PAPARAZZO SUPERSTAR”: A PALAZZO SARCINELLI LA PRIMA RETROSPETTIVA SUL RE DEI PAPARAZZI

“RON GALELLA. PAPARAZZO SUPERSTAR”: A PALAZZO SARCINELLI LA PRIMA RETROSPETTIVA SUL RE DEI PAPARAZZI

Scritto da Marta Covre on . Postato in Appuntamenti, Cultura

Sopra, Steve McQueen e Robert Redford.
Foto piccola in alto Liz Taylor

“Secondo me, una buona fotografia deve essere a fuoco e ritrarre una persona famosa mentre fa qualcosa di non famoso. Il suo essere al posto giusto al momento sbagliato. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella.” Queste le parole con cui Andy Warhol incoronava il re dei paparazzi, colui che ha inventato e sdoganato questo lavoro. Per la prima volta al mondo viene presentata una retrospettiva sul lavoro di Galella.

Ron Galella

Conegliano, Treviso, Italia.
Alcuni dei suoi scatti sono celeberrimi, come alcune delle avventure che ne hanno accompagnato la realizzazione. Ron Galella era il padre nobile della professione di paparazzo, colui che a metà degli anni ’60 aprì la strada alla fotografia a tradimento di celebrities, star, vip, chiunque contasse qualcosa nel jet set internazionale. La sua fama divenne quasi pari a quella dei suoi soggetti, al punto che Time e Vanity Fair coniarono per lui l’appellativo di “Padrino dei paparazzi americani”. Rari sono i soggetti in posa davanti al suo obiettivo, infiniti invece gli scatti rubati, improvvisi, che coglievano le persone alla sprovvista. Il quotidiano era la sua ambientazione prediletta, infatti nelle sue immagini non mancano sedili di automobili, supermercati, poltrone di parrucchieri, marciapiedi anonimi. Ma non per questo trascurava le serate di gala, i locali alla moda, le feste private in cui trovava il modo di imbucarsi, a costo di travestirsi.

Tra le immagini più famose ci sono quelle di Jacqueline Kennedy Onassis, il bellissimo ritratto a passeggio col vento che le scompiglia i capelli, o in bicicletta con il figlio. Questa incursione nella sfera privata, quando il concetto di privacy non era quello di oggi, è all’origine della richiesta della ex first lady al suo bodyguard: “Smash his camera”. Frase che ha dato il titolo a un documentario del 2010 sulla vita e il lavoro di Galella. Affascinante anche il rapporto con Marlon Brando, poco propenso a farsi fotografare e molto incline a sbarazzarsi della seccatura a pugni. Galella ebbe la peggio, e cinque punti di sutura in faccia, ma la volta dopo arrivò all’incontro-scontro munito di casco da football di protezione. E ancora, suscitano simpatia quel dito medio alzato verso l’obiettivo da Mick Jagger e la vista di Andy Warhol sorpreso allo zoo con gli elefanti sullo sfondo.

La mostra

Ron Galella stesso aveva iniziato a collaborare alla selezione delle oltre 180 foto in mostra, prima di mancare improvvisamente nell’aprile scorso. Nelle dieci sale, il curatore Alberto Damian, che è agente e gallerista di Galella in Italia, ha cercato di dividere gli scatti per temi, ma anche di accostarli in base alla composizione, alla luce, all’atmosfera dell’immagine.

La prima sala è una carrellata di star e di scatti in cui compare anche Galella, grazie ai suoi assistenti. Mel Brooks, Clint Eastwood, un giovanissimo Leonardo Di Caprio, Gina Lollobrigida, Sean Penn che lo stende con un destro e il famigerato Marlon Brando accolgono qui il visitatore. Si passa poi al cinema, con ben tre sale per le star di Hollywood: Robert Redford, John Travolta, Paul Newman, Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman, Jack Nicholson, Steve McQueen, Brigitte Bardot, un’intera parete per Elizabeth Taylor e Richard Burton e una splendida Sophia Loren con una buffa espressione.

Le sale cinque e sei sono dedicate alla musica. Il già citato Mick Jagger, il compianto David Bowie, i Beatles, Elton John, poi Bob Dylan, Diana Ross, Michael Jackson, Madonna, The King, The Boss e The Voice (Presley, Springsteen, Sinatra). La sala sette accoglie Andy Warhol e i grandi italiani: Fellini, Magnani, Pavarotti, Versace, Valentino, le bellissime Claudia Cardinale, Virna Lisi e Monica Bellucci, la fotografia più recente tra quelle in mostra. La sala otto è interamente riservata a Jackie Kennedy, l’ossessione di Galella, come lui stesso disse. La nove ospita gli scatti della New York degli anni ’70 e ’80, la club culture dello Studio 54 e degli altri locali leggendari in cui Liza Minnelli, Grace Jones, Truman Capote erano di casa. Infine, la sala video offre ai visitatori alcuni spezzoni del docu-film “Smash his camera” di Leon Gast sul lavoro, la tecnica e le regole del paparazzo.

Mick Jagger e Jerry Hall
Info

Ron Galella. Paparazzo superstar
A cura di Alberto Damian

Palazzo Sarcinelli

Via XX settembre 132, Conegliano (TV)
7 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
Dal mercoledì al venerdì 10-13 e 15-18
Sabato, domenica e festivi 10-19
Biglietto intero € 12.00, previste riduzioni

Marta Covre

Trevigiana doc dal 1990, laureata in turismo, ora lavora a Venezia. Affascinata dalle lingue e culture del mondo, si cimenta da autodidatta negli idiomi che la attraggono – gaelico di Scozia in testa – mentre raccoglie il coraggio per affrontare il sanscrito. Da sempre appassionata di Storia, all’università ha iniziato ad approfondire la Grande Guerra partecipando a un progetto di ricerca, per poi entrare nel mondo del lavoro facendo diverse esperienze in ambito culturale. Sognatrice accanita, lettrice onnivora, ascoltatrice compulsiva di musica, è alla perenne ricerca di stimoli, nonché del suo personale Santo Graal. La sua giornata ideale comprende la ricerca di informazioni sulla prossima meta, la costruzione di itinerari, lo studio, magari pratico, della cucina locale, e infine il sogno a occhi aperti del momento di partire.