Milano, Italia.
Chi ha qualche reminiscenza di liceo si ricorderà sicuramente quei versi dell’Iliade nei quali il povero Omero parlava dell’olio, un prodotto importante e sacro che ha più di seimila anni e che, in Italia, troviamo anche rappresentato nelle tombe etrusche di Canino. Omero raccontava di guerrieri nudi lavati e preparati da giovani fanciulle e poi spalmati delicatamente di olio d’oliva che, assorbito velocemente, la rendeva morbida e vellutata.
Ma, in modo diversi, eros e olio sono sempre andati a braccetto. Ecco perché ha fatto bene questa “riscoperta” che adesso raccontiamo.
Infatti si apre giovedì 22 gennaio 2015 al Palazzo delle Stelline a Milano la tre giorni di Olio Officina Food Festival, la kermesse dedicata all’olio extra vergine di oliva e agli altri condimenti, ideata e diretta dall’oleologo e scrittore Luigi Caricato giunta, nell’anno di EXPO 2015, alla quarta edizione. Con la multinazionale Bayer che testimonia il suo “impegno concreto” per l’agricoltura italiana.
Con l’obiettivo dichiarato di far mutare la consueta visione dell’olio e connotarlo non più e non solo come commodity ma come elemento e alimento con una propria e precisa identità, quest’anno Olio Officina Food Festival esplora un tema antico e coinvolgente coinvolgente: l’olio alimenta l’eros. Tema senza tempo, a testimonianza di come un prodotto antico come l’olio da olive vada vissuto e considerato al di là del proprio ambito segnatamente circoscritto alla sfera alimentare, entrando così in una prospettiva più ampia.
Le voci di filosofi, nutrizionisti, cuochi, artisti, storici, antropologi, produttori e analisti sensoriali s’intrecciano e creano un ambiente, dove saperi e sapori si confrontano per offrire nuove visioni e prospettive inedite sulla nostra cultura sociale e conviviale.
Novità assoluta del Festival, in un’edizione tutta improntata sui sensi, è “Oleum. Olio a quattro schermi“, un’installazione multidimensionale, allestita nella sala Chagall, che consente ai visitatori una totale immersione nelle emozioni legate all’atto del produrre l’olio, un viaggio sensoriale – tattile, olfattivo, visivo e uditivo – dall’oliveto al frantoio e ritorno.
Il paese ospite d’onore della quarta edizione è il Marocco. L’Ambasciatore Hassan Abouyoub presenta Meknes, la storica capitale olivicola oltre che luogo simbolo trainante dell’innovazione del comparto oleario marocchino, svelando quello che c’è da sapere e ciò che l’Italia ancora non conosce intorno alla qualità e alle peculiarità degli oli.
Vista la curiosità destata nelle edizioni precedenti, l’edizione 2015 di Olio Officina Food Festival amplia la scuola di assaggio proponendo tutti i giorni un fitto calendario di degustazioni guidate. I visitatori del Festival potranno degustare oli extra vergine in purezza, oli da semi nobili (zucca, vinacciolo, sesamo, lentisco), oli aromatizzati, blend di oli, aceti balsamici e olive da tavola accompagnati, in specifiche sedute di assaggio, da finger food oliocentrici per capire le diverse possibilità di abbinamento.
Olio Officina Food Festival chiude sabato 24 2015 alle 20.30 con uno sguardo divertito e disincantato verso il mondo della ristorazione, cui s’accompagna, proponendo a ingresso libero fino a esaurimento posti il recital musicale “Osti sull’orlo di una crisi di nervi. Parole e canzoni per raccontare il bizzarro mondo del food”. Luca Sandri e Marisa Della Pasqua accompagnano gli spettatori in un viaggio nei misteri buffi della cultura enogastronomica italiana, con pensieri, parole, canzoni (da Fred Bongusto a Giorgio Conte da Mina a Gorni Kramer), ironia e sentimento attraverso le parole di Valerio Massimo Visintin tratte dal libro Osti sull’orlo di una crisi di nervi, riadattate per il teatro.
Effevi
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