
Nuova Caledonia, terra di opportunità

Noumea, Nuova Caledonia.
120.343 arrivi nel 2018, di cui il 35% dall’Europa. Solo mille persone dall’Italia. Molto pochi nel Bel Paese la conoscono, e pochissimi sono stati in Nuova Caledonia. Terra francese d’oltremare nel cuore dell’Oceano Pacifico, la Nuova Caledonia è molto più di una spiaggia paradisiaca dell’Oceania. «La varietà dei paesaggi e degli ambienti è il nostro punto di forza». A parlare è Julie Laronde, vice-direttore di Nouvelle-Calédonie Tourisme Point Sud, che ha iniziato proprio in Italia, insieme a Interface Tourism Group agenzia incaricata di rappresentare l’ente di promozione turistica in Europa, un road show che la condurrà anche in alcune tappe in Francia. Il mercato europeo, infatti, rappresenta un nuovo bacino di opportunità per un Paese che si è posto le 200.000 presenze come obiettivo da raggiungere nel 2025. Se i francesi già la conoscono per affinità storica e linguistica e gli australiani, i neozelandesi, i giapponesi per prossimità, oggi la Nuova Caledonia guarda agli europei e si rivolge a viaggiatori evoluti che cerchino mete fuori dalle rotte più battute, dove non solo visitare, ma “fare”, sperimentare, le mille possibilità che questa terra offre.
UNA TERRA, TANTE OPPORTUNITA’ DI VACANZA

Partendo dall’allettante presupposto che vi è un turista per kmq, “la varietà” di cui parla Julie Laronde significa innanzitutto che la destinazione soddisfa veramente tanti turismi diversi. A iniziare da quello etnologico-culturale che trova negli indigeni melanesiani Kanak motivo di grande interesse. A partire dal bellissimo Centro culturale kanak costruito nella capitale Noumea da Renzo Piano: il modo migliore per entrare in contatto con una popolazione che mantiene fieramente le sue tradizioni. Il centro infatti si ispira alle loro abitazioni, e le “capanne” che compongono il complesso di Renzo Piano, in listelli di legno piegato, emettono un suono al vento come il fruscìo degli alberi.
Il suono dell’edificio, come un respiro, può essere il punto di partenza per un percorso nella cultura dei kanak. Un viaggio che diventa fisico nei loro villaggi, dove si condividono il cibo, i racconti e si dorme nelle capanne. Un viaggio che è soprattutto “luogo dell’anima”, grazie a leggende e culti totemici.

Un soggiorno in Nuova Caledonia può anche essere estremamente fisico, “active”, per chi sia interessato a vivere la natura, ricca del 76% di flora e fauna endemica, fra cui il kagu (uccello simile al dodo) e le grandi megattere; il nord della “grande terre” è coperto di foreste tropicali, entro cui si nascondono i villaggi Kanak; il sud ha catene montuose e profondi canyon rosso fuoco; all’ovest le praterie sono percorse da cavalli selvaggi e cow boys. Trekking, escursioni a cavallo o in canoa riempiono le giornate di ricordi emozionanti.

Indimenticabile il mare, imprescindibile complemento della Nuova Caledonia, con spiagge immacolate e barriere coralline che sembrano acquari, la laguna più grande del mondo Patrimonio Unesco e isole incontaminate come quella dei Pini e l’Arcipelago della Lealtà, oggi e da sempre, preservate con grande cura: vietato usare olii abbronzanti, niente posate o cannucce di plastica, controllo dell’Unesco ogni anno.
UNA VISIONE TURISTICA CHIARA

A gestire questo patrimonio turistico ancora poco sfruttato (vale solo il 4% del Pil), un Ente che a tutti i costi vuole fare sistema con tutti gli attori del settore (Dmc, alberghi di ogni categoria, ristoranti, ecc) e che tutti coinvolge delle decisioni da prendere sulla promozione. E soprattutto un Governo che sta investendo, sia nella comunicazione consumer e al trade, sia nella formazione professionale, affinché il livello dell’accoglienza abbia i migliori standard. Le idee sono chiare: pochi turisti, anzi, viaggiatori, attenti alla sostenibilità e curiosi di scoprire questa terra di meraviglie.
Elena Bianco
elena@agendaviaggi.com
Tags: Nuova Caledonia, Oceania