Un posto magico da ammirare e apprezzare in autunno, momento in cui il foliage rende questo paesaggio naturalistico unico e suggestivo. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è un percorso immersivo tra paesaggi e sapori, per conoscere da vicino la sua meravigliosa biodiversità, anche grazie ai produttori e alle attività con il “Marchio Qualità Gran Paradiso”.
Parco Nazionale del Gran Paradiso, Italia.
Dopo un’estate ricca di iniziative ed eventi, il Parco Nazionale Gran Paradiso accoglie i visitatori con le esperienze forse più autentiche e suggestive proprio con l’inoltrarsi dell’Autunno, uno dei momenti migliori per vivere il Parco in modo “slow”, soffermandosi sui dettagli e comprendendo appieno tutta la bellezza e la fragilità del suo ecosistema. Un luogo assolutamente da non perdere, ammirando il suggestivo foliage e i paesaggi incontaminati, ma anche concedendosi ottime tappe enogastronomiche grazie alla presenza del Marchio di Qualità.
Autunno nel Parco Nazionale del Gran Paradiso
È in autunno, quando i boschi si accendono del giallo deilarici e del rosso di aceri, castagni e faggi, che il Parco diventa meta per gli appassionati del foliage. Ed è sempre questo periodo che regala gli avvistamenti migliori, perché sboccia il tempo degli amori di alcuni grandi mammiferi del Parco: i primi sono i cervidi, con i loro potenti bramiti, poi subentrano i camosci con inseguimenti sfrenati a fine novembre e poi gli stambecchi con i possenti combattimenti tra maschi, un mese dopo. Il silenzio delle montagne in questo periodo echeggia degli scontri tra le poderose corna degli stambecchi, animale simbolo del Parco. I cuccioli dei lupi, nati alla fine di maggio, sono ormai pronti a seguire il branco, che nei suoi spostamenti segnala con l’ululato la presenza ad altri conspecifici: ove presenti, si possono udire gli ululati soprattutto la sera e sul far del mattino.
La Fucina da Rame
Per gli amanti del passato e della storia, da inserire nell’itinerario perfetto sul Gran Paradiso c’è sicuramente la Fucina da Rame.
A seguito di un’importante opera di restauro della copertura, nel giugno del 2023 ha riaperto l‘Ecomuseo del Rame di Ronco Canavese in Valle Soana.
La Fucina da Rame, sito storico di grande importanza risalente al XVIII secolo, fu trasformata dal Parco in un laboratorio di visita esperienziale, entrando a fare parte del complesso degli Ecomusei della Provincia di Torino e facendo sì che si potesse ripercorrere le antiche fasi della lavorazione del rame, attività di rilevante importanza per la zona.
Questa, utilizzata per la produzione di oggetti in rame, svolge infatti e da sempre un ruolo molto significativo nell’economia locale e oggi rappresenta un patrimonio culturale e storico che merita di essere preservato e valorizzato.
La storia della Fucina
L’antica fucina, che costituisce il nucleo principale dell’opificio, è un edificio risalente al 1675 che consta di due elementi principali: la “fucina grande”, preposta alla lavorazione del rame e la “fucina piccola”, dove invece era lavorato il ferro. I Forni erano alimentati con il carbone di legna ricavato dai boschi della zona, mentre i macchinari erano alimentati dalla forza dell’acqua. La fucina, che rimase in attività fino all’inizio degli Anni ‘50, produceva oggetti in rame per uso domestico ma non è escluso però che in alcuni periodi (per esempio, quello Napoleonico) la fabbrica sia stata adibita a produzioni belliche.
La Fucina oggi è un Ecomuseo e raccoglie una selezione di manufatti in rame realizzati dai calderai “ruga” della Valle, insieme a un ricco laboratorio didattico.
Marchio qualità: vivere il parco attraverso i suoi sapori
Naturalmente il modo migliore per vivere tutto ciò è concedersi una sosta rigenerante di qualche giorno, pernottando in una delle strutture ricettive presenti nell’area protetta: la visita al Parco può diventare una piacevole occasione per scoprire anche le eccellenze agroalimentari locali. È possibile scegliere tra i ristoratori e albergatori a Marchio di Qualità Gran Paradiso che gestiscono le strutture in ottica di basso impatto ambientale e utilizzano nei menù materie prime di qualità e del territorio, proponendo piatti della tradizione che riflettono la storia e l’armonia di un ambiente speciale.
Perché un marchio di qualità?
Per poter ottenere il “Marchio Qualità Gran Paradiso” le imprese o gli artigiani coinvolti devono rispondere a precisi standard di tipicità territoriale, oltre che soddisfare procedure di sostenibilità ambientale. In tal modo, le imprese aderenti contribuiscono a costituire un fronte unico di valorizzazione dell’area basato sull’identità del territorio e sulla salvaguardia dell’ambiente, regalando un valore aggiunto agli abitanti e ai visitatori della zona del Gran Paradiso. Attraverso il Marchio Qualità, il Parco adempie alla funzione importante di tutelare e valorizzare la tradizione agroalimentare (e artigianale) delle 5 Valli e dei 13 Comuni che sono all’interno dell’area, a cavallo tra Valle d’Aosta e Piemonte.
Chalet del Lago a Ceresole Reale
Tra le strutture da annotare che hanno ottenuto il Marchio di qualità, c’è lo Chalet del Lago, un’accogliente residenza del passato in pietra e legno situata sulle rive del lago di Ceresole Reale.
Questo luogo ameno e accogliente dispone di 4 camere, tutte vista lago, riportate di recente al loro splendore montanaro, e di un eccellente ristorante, membro dell’Associazione “Ristoranti della Tradizione Canavesana”. Il menù propone piatti piemontesi e montanari, prediligendo prodotti locali e ove possibile biologici, ed una buona scelta di vini, e ospita i clienti nelle due salette interne in pietra o nell’ampio dehor sul lago. Per tutte le informazioni consultare www.chalet-ceresolereale.it
La biodiversità
Un territorio ben tutelato e gestito favorisce il mantenimento di un’elevata biodiversità, che si riflette anche sulla qualità delle produzioni agroalimentari: negli alpeggi di alta quota, circondati da pascoli dove gli animali hanno a disposizione una gran varietà di erbe fragranti e aromatiche vengono prodotti gustosi formaggi (tome, fontina, caprini); la grande varietà di ambienti e la ricchezza di specie vegetali, lontano da fonti di inquinamento, fornisce alle api un’ampia scelta di fiori da cui bottinare e gli apicoltori ne ricavano ottimi mieli di castagno, rododendro, acacia, tarassaco e millefiori.
INFO
Per ulteriori informazioni e dettagli su Parco Nazionale del Gran Paradiso, consultare www.pngp.it
Credit Photo dall’alto: © Enzo_Massa_Micon. ©Dario_Favre. © Stefano_Borney_01_Archivio. © Enzo_Massa_Micon_05_Archivio. Copia di archivio PNGP_03. Silvia Pesce.