Alla scoperta di Varsavia: i consigli local per visitare la capitale della Polonia.
Varsavia, Polonia.
Il 2020 ci ha messi tutti a dura prova e il 2021, ammettiamolo, forse non è iniziato nel modo più clemente ma mi piace pensare che più o meno a breve le cose cambieranno – perché per tornare alla normalità bisognerà attendere ancora un po’ -. L’anno da poco concluso non ce lo siamo proprio lasciati alle spalle: rimane una porta aperta, direi anche molto grande, che ancora fatica a chiudersi. Ci sono dispiaceri, perdite e situazioni tristi che ci fanno arrabbiare, ma il 2020 ci ha lasciato in sospeso anche delle piccole speranze. Mi riferisco a biglietti tramutati in voucher o rimborsi riutilizzabili: voli, tratte ferroviarie, weekend fuoriporta, il viaggio di una vita.
Non si sa quando si potrà riprendere a viaggiare “liberamente” ma pianificare la prossima meta, o almeno pensare di farlo, mi fa sentire leggera. La lista delle destinazioni che vorrei visitare è parecchio lunga, così ho deciso di adottare un vecchio metodo: il caso – non per niente anagramma di caos -. Più precisamente ho ripreso la frase, ormai diventata citazione, di un’amica: “cose a caso alla ricerca di quella giusta”. Così la penna è caduta sulla Polonia.
Che sarà il mio primo viaggio post-COVID non lo prometto, ma potrebbe essere il vostro! La Polonia è conosciuta per le sue città ricche di storia, cultura e arte: Cracovia, Varsavia, Danzica, Breslavia, Lublino e Poznań sono vere chicche architettoniche, custodi della tradizione, aperte e piene di vita, e come tante altre città polacche continuano ad affascinare i viaggiatori da tutto il mondo che anno dopo anno – sempre più curiosi – si spingono alla scoperta di tutto il territori: dai 23 parchi nazionali ai 16 siti UNESCO, testimoni di ricchezze geologiche e valori multiculturali.
La Polonia per me è una ancora una terra inesplorata, perciò ho chiesto consiglio a Agnieszka Krystyna Budzik, studentessa di Graphic Design allo IED di Milano, nata e cresciuta nella capitale polacca. Con lei andiamo infatti alla scoperta di Varsavia.
Tips&Tricks per visitare Varsavia (by Agnieszka Krystyna Budzik)
Varsavia: tre luoghi da non perdere
“Difficile scegliere solo tre luoghi da non perdere a Varsavia! Il primo è naturalmente la Città Vecchia, piena di posti nascosti e unici: parchi, ristoranti, punti panoramici, ecc! Poi non posso non citare la zona circostante l’università politecnica, Politechnika, e il crocevia delle strade di Mokotowska, Hoża, Koszykowa, Żurawia – il cuore della vita local della città -. Infine le rive del fiume Vistola, costeggiate da locali e mercati in cui potersi fermare e provare specialità locali (con vista o addirittura sull’acqua!). Non solo, sul versante di Wybrzeże Kościuszkowskie si concentra l’area dei musei come il Copernicus Science Centre e il Planetario Niccolò Copernico ma anche l’Hocki Klocki: in sostanza un luna park per adulti dove trovarsi e divertirsi!”
Cosa mangiare e bere a Varsavia: i tre piatti/drinks da provare nella capitale
“Gli immancabili pierogi: pasta ripiena in vari modi. Io consiglio quelli con il cavolo! Poi la zuppa Rosół – piatto (pasto) unico della cucina polacca -: una zuppa di grasso di pollo con noodles fatti in casa e lo Schnitzel Schabowy – cotoletta di maiale – con patate e cetrioli in insalata. Se si vuole provare la vera zuppa Rosół evitate sempre ristoranti turistici – spesso troppo costosi – e fermatevi nei Bar Mleczny – Milk Bar -: tavole calde in giro per la città che propongono cucina tradizionale a prezzi bassissimi. Sono ovunque, per esempio, uno dei più noti è a Marszałkowska a Aleje Jerozolimskie St: lì si possono trovare lì un pasto di due portate con drink e dessert a meno di 5€ e le porzioni sono enormi, davvero grandi! Poi chiaramente la vodka polacca – a Varsavia, ovunque si vada si troverà sempre un locale con shots di vodka della migliore qualità a 2złote, circa 30 centesimi di Euro più o meno”.
Arte, storia e cultura: cosa visitare
“Varsavia è una città piena di arte e storia. Il museo più conosciuto è quello di Storia che si trova nel Palazzo della Cultura e della Scienza – PKiN, Pałac Kultury i Nauki – insieme a tanti altri. Io raccomando il Museo di Storia degli Ebrei-Polacchi: l’edificio è un esempio di architettura moderna ed è un luogo incredibile. Un’esperienza unica e stravolgente che porta a riflettere su una pagina di storia che ha cambiato il mondo. Vale la pena una visita al Museo di Storia Nazionale, la Galleria d’Arte Zachęta, e il Powstania Warszawskiego – un tributo a Varsavia e ai caduti per l’indipendenza della Polonia. Meno conosciuti ma tappe immancabili sono: il Neon Museum (soprattutto di sera), il Pani Hania’s Garden – parco/giardino dei tempi di guerra e oggi una vera perla nascosta di Varsavia con tanti piccoli locali e scorci molto intimi – e Keret House: la casa più stretta del mondo progettata dall’architetto Jakub Szczęsny con studio Centrala per il regista Etgar Keret. Si trova nel Ghetto Ebraico di Varsavia ed è stata costruita tra due edifici preesistenti e appartenenti a due diversi periodi storici della Polonia. L’architettura/installazione è oggi abitazione del cineasta ma anche residenza d’artista per giovani emergenti. Poco turistici ma imperdibili sono anche: l’Ogrody Biblioteki – biblioteca dell’Università di Varsavia con gli esterni per essere un unico giardino con aree verdi su tutta la superficie, tetti compresi. Il Nocny Market – aperto solo da maggio a settembre – è uno spazio ricavato sui di una vecchia stazione in disuso nella Città Vecchia: oggi food market super cool con resident dj ed eventi. Aggiungerei anche l’Hala Koszyki: prima mercato tradizionale, oggi moderno e di tendenza: il punto di ritrovo per gli hipster della città e non solo!”
Varsavia e dintorni: tre posti della Polonia da non perdere
“Cracovia: un vero concentrato di arte, cultura e leggende: come quella del drago, di cui non posso dirvi di più perché va scoperta visitando il Castello. Auschwitz e Oświęcim: testimoni di una parentesi storica devastante. Sono alcuni dei luoghi simbolo dell’Olocausto, molti dei quali rimasti intatti – o quasi -. Si vive un’esperienza molto forte – sconsiglierei di portare i bambini (almeno se troppo piccoli) -: durante la visita ai campi di concentramento e alle diverse zone adibite al tempo a diverse attività si possono ritrovare documenti e oggetti come effetti personali, lettere e fotografie. Il Trójmiasto – denominazione polacca per la “Carta di Treccità” -: una sorta di unione urbanistica e metropolitana di Danzica, Gdynia e Sopot sul Mar Baltico. Il Trójmiasto è una delle mete estive preferite dai polacchi perché le tre città sono così vicine e diverse tra loro da poterle vivere tutte a pieno senza stancarsi mai: Danzica è il centro turistico e culturale, Sopot è la fuga perfetta dal caos cittadino con foreste e spiagge selvagge, mentre Gdynia è nota per l’Opener Festival: il più grande festival musicale della Polonia”.
Il tuo posto del cuore a Varsavia
“Il mio posto del cuore a Varsavia è Pola Mokotowskie: ho tanti bei ricordi lì. È il più grande parco di Varsavia: la gente viene lì per rilassarsi, fare picnic e grigliate. Il Pub Zielona Gęś è il mio posto preferito per il karaoke o per guardare una partita di calcio”.
Polonia e la musica: cosa ascoltare
“Nel tempo è nata una fortissima cultura hip hop. Nella scena underground gli artisti più conosciuti sono Malik Montana, Mr Polska e Rogal DDL. Tuttavia, consiglio anche di dare un’occhiata alla vecchia scena musicale e ad artisti come Marek Grechuta – uno dei miei preferiti (un fatto da fan – era il vicino di casa della mia famiglia e mia nonna lo conosceva molto bene) la sua musica è vivace ma non aggressiva, ha alcune ballate e un po’ di musica country che qui chiamiamo, che non è affatto come la musica country americana! Un altro artista – se sei un fan del pop – Margaret è una giovane cantante e crea soprattutto in inglese piuttosto che nella sua lingua madre. Ma se vi sentite davvero coraggiosi (la redazione ride, ndr) ascoltate Akcent, Czadoman, Zenon Martyniuk: sono gli artisti di punta della Disco Polo – disco pop polacca anni ’90-’00 – non particolarmente apprezzati nelle grandi città (ridiamo di nuovo, ndr)”.
Foto courtesy by Polonia Travel
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