Design e solidarietà, un connubio vincente a servizio del talento e dell’innovazione

Design e solidarietà, un connubio vincente a servizio del talento e dell’innovazione

Scritto da Elena Borravicchio on . Postato in Cultura, Spazi & Natura

“Per ogni nuovo bisogno che emerge, per ogni nuovo malessere con cui ci siamo scontrati, esiste un antidoto. E noi abbiamo chiesto ai designer di ricercarlo, e progettarlo. Ognuno il suo, attraverso le pratiche del Design.” Parola di Virginia Alluzzi e Caterina Capelli

Milano. Italia.
Metti sette giovani designer, metti un lockdown, metti l’ingegno a servizio di nuovi progetti: il risultato non può che essere un’“illuminazione”, nel vero senso della parola.

Il format Illuminazioni, nuove idee per la luce alla sua quarta edizione, ideato e coordinato dalle giovanissime Caterina Capelli e Virginia Alluzzi, quest’anno si declina infatti come Design Antidoto, titolo quanto mai azzeccato data la funzionalità pratica, ma anche in certo senso esistenziale, dei sette nuovi progetti legati all’illuminazione scaturiti dal lavoro del collettivo durante la quarantena. Gli oggetti di disegn, presentati dal 5 al 10 ottobre, all’interno dell’headquarter del Distretto Diffuso D.O.S. – Design Open’ Spaces, presso la Fabbrica del Vapore di Milano, sono visionabili e acquistabili on line e verranno riproposti al Fuorisalone 2021. 

Ad aprile abbiamo lanciato via social la Call for Designers Design Antidoto, che ha invitato designer emergenti, provenienti dagli ambiti più disparati, ad offrire il loro antidoto progettuale ai cambiamenti dettati dalla quarantena – ci hanno spiegato Caterina Capelli e Virginia Alluzzi – Piccoli e grandi studi di design e di architettura, designer emergenti, studenti e professionisti hanno risposto partendo dall’oggi e offrendo contributi che potranno rappresentare delle soluzioni concrete per un futuro più o meno prossimo. I progetti sono stati promossi dapprima in una gallery digitale, sui canali social di Illuminazioni, e in seguito selezionati per l’exhibit fisica”.

Nascono così Beene shoes, il sanificatore di calzature con onde germicide UVC, dal design ispirato al celebre the Bean di Chicago, dei designer Giacomo Bacchini e Alessia Bellei; il visionario e ironico concept Parassita Urbano, di Giulia BruniGloria Del MagroRaimondo De Donno ed Elena Fauri, che intende sfruttare lo spazio aereo offerto da tetti e terrazze per creare nuove occasioni di incontro cittadino, il tutto nel famigerato spazio di 1 metro quadrato, unità di misura del distanziamento sociale; l’opera intimista #Quando di Federica Francia, che valorizza i piccoli momenti di positività, altrimenti passati inosservati, che hanno punteggiato la quarantena; oppure le geniali lampade Primo Maggio, di Alberto Ghirardello, gradevoli esteticamente ed estremamente funzionali, realizzate con gli autentici spiedini da arrosticini della mancata grigliata del Primo Maggio. Per citarne solo alcuni.

Idee divertenti e super creative nate, come si suol dire, quando si aguzza l’ingegno.

Crediamo che la produzione di idee e la costruzione collettiva di proposte concrete per il futuro sia la risposta che il mondo del Design deve offrire in questo momento” – dicono ancora le ideatrici di Illuminazioni, che nasce nel 2017 in occasione della Bologna Design Week, con l’obiettivo di promuovere progetti giovani e freschi sul tema della luce e occasioni di incontro tra aziende e progettisti, valorizzando idee progettuali che altrimenti resterebbero nell’ombra. Sin dall’inizio della loro carriera Alluzzi e Capelli si impegnano a trovare spazi per il design non istituzionale, perseguendo un’idea democratica del Design che ha permesso a talenti emergenti di partecipare a esibizioni collettive di grande visibilità a quote calmierate, e, soprattutto, a creare novità in forza della spinta creativa che solo il lavorare insieme, scambiando energie, può suscitare. Oggi Illuminazioni è un contenitore di idee ma anche una community di giovani designer, altamente adaptive.

Elena Borravicchio

Elena Borravicchio

Torinese di nascita e monzese di adozione, avendo vissuto, nel mezzo, un pezzo di vita a Milano e uno ad Abu Dhabi, prende la vita con filosofia, come la sua laurea. Appassionata di sociale, educazione, teatro, danza e viaggi, non esce mai di casa senza penna e taccuino e pensa di non aver vissuto fino in fondo un’emozione se prima non l’ha trasferita sulla carta. Circondata di amici monzesi, ma soprattutto stranieri, si dedica con gioia alla sua famiglia e al mestiere di freelance.