“Zoè. La Principessa che incantò Bakunin”. “Passioni e Anarchia all’ombra del Vesuvio”, il libro di Lorenza Foschini

“Zoè. La Principessa che incantò Bakunin”. “Passioni e Anarchia all’ombra del Vesuvio”, il libro di Lorenza Foschini

Scritto da Chiara Fogliati on . Postato in Cultura

Questa è stata la prima volta che ho avuto l’occasione di leggere un libro di Lorenza Foschini, nonostante fosse già nota come giornalista in tv, oltre che per la pubblicazione del libro “Il Cappotto di Proust” (edito da Mondadori nel 2010).
Per quanto riguarda invece il libro, secondo il mio parere non c’è dubbio: è un volume avvincente, perfetto per chi è appassionato a questo tipo di romanzi.

Acqui Terme (AL), Italia.

La rivoluzione protagonista…


Lorenza Foschini ci racconta in modo intrigante la storia di diversi personaggi, ognuno con un passato differente, con la propria personalità, la propria cultura e le proprie origini, ma legati tutti da un unico obbiettivo: la rivoluzione.
La rivoluzione infatti in questo caso è di per se (oltre alle due figure principali della Principessa e di Bakunin), la vera protagonista della storia che porta i personaggi a compiere azioni insolite e talvolta anche rischiose, pur di veder realizzato questo piano.

Nonostante la sua particolare freddezza, rimane affascinato da questi luoghi seducenti


Il punto di vista di ogni personaggio, così come le vicende personali, sono raccontate nei minimi dettagli, grazie soprattutto alle storie narrate minuziosamente all’autrice da Mrs Zoè Petersen (pronipote della Principessa) che ha aiutato la Foschini nelle ricerche.
Da non sottovalutare sono anche le descrizioni. Buona parte del libro viene infatti svolta nelle zone di Napoli e in modo particolare nell’Isola di Ischia, il cui ambiente è perfettamente descritto dall’autrice con le stesse parole e il punto di vista sia di Zoè che di Bakunin, (che nonostante la sua particolare freddezza, rimane affascinato da questi luoghi seducenti).
Ogni fiore, ogni pianta, ogni via, ogni casa o villa dell’isola vista dai protagonisti è raccontata nel miglior modo possibile per l’immaginazione del lettore.

190 pagine del libro sono suddivise in 47 capitoli


Come anticipato prima, questo libro è avventuroso poiché ogni vicenda è resa avvincente da alcuni imprevisti narrati dalla scrittrice con termini perfetti per lasciar trasparire le vere emozioni dei personaggi.
Vengono cioè raccontati con la giusta enfasi i momenti di gioia e di vittoria e con la dovuta delusione i momenti di sconfitta, un altro punto a favore di questo libro, insieme alla varietà delle vicende raccontate.
Le 190 pagine del libro sono suddivise in 47 capitoli.
Troviamo anche un’ulteriore suddivisione in due parti: “la parte prima” (raccontata dal punto di vista di Bakunin) e la “parte seconda” (raccontata invece dal punto di vista della Principessa), così da rendere più interessante ogni prospettiva.

Si trova un’allegoria della forza personale


Nonostante il tema principale della rivoluzione sia costante in quasi tutti i capitoli del libro, così come le idee politiche dei personaggi, (soprattutto quella di Bakunin, smisuratamente appassionato alle idee anarchiche), il libro non è per niente monotono, poiché movimentato dalle storie di amore e le vicende di famiglia che si alternano ai piani politici. Uno di questi, a mio parere anche la vicenda meglio raccontata di tutto il libro, è quella del sequestro dei figli di Zoè, come punizione per essersi ribellata al severo marito e al padre.
Consiglio questo libro per la scorrevolezza delle sue pagine e per la minuziosa ricerca dei dettagli nei protagonisti, ma anche perché, se “si scava un po’ più a fondo”, si trova un’allegoria della forza personale, della voglia di rischiare pur di veder realizzate le proprie idee.

La porterà così a realizzare il suo sogno di libertà


Viene incarnato nella figura di Zoè la voglia di andare contro tutto e tutti, di sentirsi davvero liberi. Non a caso il periodo d’oro di Zoè è stata la sua fuga da Mosca (che frequentava assiduamente con il marito dove svolgeva in piena regola le abitudini di Principessa dell’Ottocento), dove la vita per lei era troppo monotona e tranquilla. Questa fuga nelle isole napoletane dove ha conosciuto il suo compagno di idee Bakunin, la porterà così a realizzare il suo sogno di libertà e di distacco da quelle idee che non sentiva sue.
Ammiro per questo la protagonista, per aver fatto valere le sue idee con forza e coraggio nonostante le mille minacce dalla Russia e le cattive voci che iniziavano a girare sul suo conto.


Chiara Fogliati

Chiara Fogliati

Piemontese, nata ad Acqui Terme (provincia di Alessandria) nel 1997 e laureata alla triennale della Facoltà di Lingue e Culture Moderne dell'Università degli Studi di Genova, (dove ha studiato inglese, francese e spagnolo applicate alle letterature, alla linguistica, alla filologia e al turismo), e' sempre stata appassionata di viaggi, musica, moda e soprattutto di turismo, che ha studiato a partire dal primo anno delle superiori in cui si è diplomata come perito tecnico turistico. Questo diploma le ha permesso poi di continuare gli studi, iniziando anche a lavorare a stretto contatto con il pubblico come guida turistica nella sua città natale. La sua passione e' aumentata quando ha iniziato a scrivere i primi articoli di viaggio, collaborando con la rivista "Agenda Viaggi" a partire dal periodo della quarantena legata al Coronavirus