Veneto da amare tra storia, tradizioni, natura ed enogastronomia: alla scoperta di Caorle e Concordia Sagittaria

Veneto da amare tra storia, tradizioni, natura ed enogastronomia: alla scoperta di Caorle e Concordia Sagittaria

Scritto da Alessandra Chianese on . Postato in Destinazioni, Food&Drink, Itinerari, Weekend

CAORLE E CONCORDIA SAGITTARIA SONO DUE METE DEL VENETO ORIENTALE RICCHE DI STORIA, CULTURA E BELLEZZA, DA VISITARE IN QUALSIASI MOMENTO DELL’ANNO, RESTANDONE SEMPRE AFFASCINATI.

Venezia orientale, Italia.
Il Veneto è una regione dalle mille sfaccettature: tanti, infatti, sono gli itinerari da poter intraprendere durante tutto l’anno, per scoprirne anche alcuni lati meno noti ma ugualmente sorprendenti. Le terre della Venezia orientale sono una meta da poter visitare in qualsiasi stagione e possono rappresentare un ottimo punto di partenza per chi magari non intende rinunciare ad una tappa nell’affascinante capoluogo della regione. Due località da non perdere sono Caorle e Concordia Sagittaria: la prima si affaccia sulle acque del mare Adriatico e vanta un centro storico molto suggestivo, la seconda è caratterizzata da un’interessante storia legata all’Impero Romano, visto che nel 42 a.C. ne divenne una colonia col nome di Iulia Concordia.

Caorle

Tante case colorate, storia, cultura, tradizioni, un’estesa litoranea di diciotto chilometri e mare pulito: questo è il biglietto da visita offerto da Caorle che, a differenza di altre località della costa veneta, si presenta prima di tutto come una vera e propria città.

La litoranea di diciotto chilometri e la laguna

Fondata almeno duemila anni fa, offre la possibilità di scegliere fra ben tre spiagge diverse: quella situata vicino al caratteristico centro storico, dove sorgono la maggior parte degli alberghi, quella di Porto Santa Margherita, di recente costituzione, adatta soprattutto al turismo nautico con una darsena interna fra le più grandi d’Europa e quella di Duna Verde, caratterizzata da insediamenti residenziali modernissimi.

Molto suggestiva risulta la laguna di Caorle, tanto da essere fonte di ispirazione per uno dei più celebri romanzi di Ernest Hemingway, ossia “Di là dal fiume e tra gli alberi”: l’autore la descrive con grande poesia e forza visiva, rendendo evidente come sia un luogo assolutamente singolare per la straordinaria conformazione fisica, la ricchezza della vegetazione e la varietà della fauna.

Area naturalistica protetta, uno spazio magico dove il silenzio, la pace e la tranquillità regnano sovrani e dove pare che il tempo sembra essersi fermato: la laguna si estende ancora oggi per migliaia di ettari, sconfinata e incontaminata, a monte della spiaggia di Caorle. La laguna è raggiungibile sia da terra sia da mare, potendo in quest’ultimo caso optare per una visita guidata con la motonave. Lungo il percorso, si possono scorgere i cosiddetti casoni, tipiche abitazioni in legno e canna palustre, in cui in passato i pescatori vivevano con le loro famiglie.

Il centro storico

Definita come “La Venezia in miniatura”, per la presenza di calli, grandi e piccole, di campielli soleggiati dove si affacciano case affrescate con i brillanti colori della tradizione veneziana. Passeggiando si arriva nel centro storico del borgo marinaro. Nel cuore del nucleo antico sorge il Duomo, risalente al 1038, dedicato a Santo Stefano Protomartire; sito in piazza Vescovado, custodisce all’interno grandiose opere d’arte bizantina, tra cui la famosa Pala d’Oro dei secoli XII-XIII, e nella vicina canonica sculture del IX secolo, resti di sarcofagi altomedievali, lapidi e frammenti lapidei. Di fronte, si innalza sul mare lo splendido campanile cilindrico, risalente all’ XI secolo. La torre raggiunge i 48 metri di altezza e mostra una leggera pendenza verso est: è stata recentemente ristrutturata, consentendo ai visitatori di raggiungere la cima attraverso delle scale di legno e godere di un incredibile panorama dall’alto.

Spostandosi dalla piazza verso la scalinata, si può accedere alla diga, definita una delle passeggiate più belle dell’Alto Adriatico. Al momento, lo strato più antico è ricoperto da pesanti massi di trachite che costituiscono un vero e proprio museo a cielo aperto, denominato “Scogliera Viva”: vere e proprie opere d’arte scolpite, negli anni, da artisti nazionali ed internazionali. E’ possibile assistere alla realizzazione di queste opere durante una manifestazione istituita nel 1933 e proseguita nel tempo, inizialmente con cadenza annuale e poi biennale.

Alla fine della scogliera, all’inizio della spiaggia di Levante, si trova il Santuario della Madonna dell’Angelo, particolarmente caro agli abitanti di Caorle che venerano la Vergine protettrice dei pescatori. Il santuario, edificato nella sua struttura attuale nel 1751 su resti del VI o VII secolo di quello che fu probabilmente l’edificio religioso più antico di Caorle, si presenta come una chiesetta a tre navate in legno dedicata a San Michele Arcangelo. La tradizione racconta che alcuni pescatori trovarono in mare una statua lignea della Madonna con Bambino che galleggiava nonostante essa poggiasse su un piedistallo in marmo; solo dei bambini riuscirono a portarla nel Duomo ma, inspiegabilmente, scomparve il giorno dopo, per essere ritrovata in un secondo momento nella chiesetta sul mare, che prese quindi il nome di Chiesa della Madonna dell’Angelo. Da non perdere la Processione dedicata alla Vergine, con cadenza quinquennale la seconda domenica di settembre.

Il mercato ittico e le tradizioni culinarie

Il mercato ittico di Caorle è un appuntamento da annotare per i visitatori. I motopescherecci, usciti in mare prima dell’alba, rientrano nel pomeriggio con il pescato e si dirigono presso la struttura vicino al porto dove si consuma un rito tramandato da generazioni: l’asta “ad orecchio”. Ogni cassetta di pesce viene venduta all’asta, ma i prezzi proposti dagli acquirenti non vengono dichiarati o urlati ad alta voce come ci si aspetterebbe in un mercato, bensì sussurrati all’orecchio dell’astatore che vende ed assegna la cassetta al miglior offerente.

Le tradizioni culinarie, pertanto, affondano le proprie radici nei piatti di mare. Il pescato freschissimo è un fiore all’occhiello di Caorle, con tre specialità imperdibili: il moscardino, le vongole biologiche e il canestrello bianco. Altre eccellenze del territorio sono il riso superfino Carnaroli, il miele di barena, il formaggio Montasio DOP, la birra artigianale e i vini pregiati.

Per un’esperienza enogastronomica più che soddisfacente, da provare è il ristorante “Ae do Rode”, nel centro della città: un variegato antipasto di pesce, con assaggi di tutte le prelibatezze del posto, uno spaghetto al nero di seppia, seguita da una leggerissima grigliata con il pescato del giorno accompagnata dalla tipica polenta, e per finire uno sgroppino al limone, tipico fine pasto veneto caratterizzato da gelato al limone con l’aggiunta di vodka.

Per tutte le informazioni su Caorle, consultare www.caorle.eu

Concordia Sagittaria

A venti chilometri da Caorle c’è Concordia Sagittaria, cittadina attraversata dal fiume Lemene. Questo rappresenta un valore aggiunto: è possibile, infatti, raggiungerla a bordo di una barca, ammirando paesaggi straordinari, immersi nella natura fatta di canneti, salici piangenti, aironi e molto altro.

Per maggiori informazioni, visitare www.tvo.srl

Il centro storico

Importante centro paleoveneto, divenne nel 42 a. C. colonia romana con il nome di Iulia Concordia. Gli elementi che ne costituiscono il nome forniscono precise indicazioni sulla sua realtà: colonia, in quanto gli abitanti godevano della cittadinanza romana, Iulia, in onore della Gens Iulia, e Concordia, per ricordare l’inizio di un periodo di pace dopo cento anni di guerre civili. Abitata da cittadini romani, successivamente ospitò un forte numero di veterani delle guerre; il nome odierno Concordia Sagittaria è legato all’antica fabbrica di frecce prodotte per tutto l’esercito romano, di cui sono ancora oggi visibili alcuni resti, avviata con la minaccia delle invasioni barbariche.

Solo intorno all’XI secolo rinacque come cittadina vera e propria, feudo e sede diocesana dipendente dal Patriarca di Aquileia. Tra i monumenti di epoca medievale, vanno citati il Battistero romanico-bizantino, unico esemplare dell’XI secolo a preservare, al suo interno, l’originale decorazione pittorica e l’adiacente torre campanaria.

Fondata presso l’incrocio della Via Annia con la Via Postumia, il borgo è ricco di reperti romani ben conservati. Scavi recenti hanno portato alla luce resti di domus, terme, pozzi e tratti del decumanus maximus, il viale principale su cui si affacciavano tutte le principali attività economiche, istituzionali e religiose.

Tra i principali luoghi di interesse, la Cattedrale di Santo Stefano Protomartire e il suo Battistero, la Torre Campanaria, gli scavi archeologici che hanno riportato alla luce importanti elementi del commercio romano, la Loggia Comunale con i suoi imponenti monumenti funerari e altri beni di interesse storico e artistico.

La Cattedrale di Santo Stefano Protomartire sorge in piazza Costantini, sopra i resti di altre due chiese antecedenti: l’attuale struttura fu edificata nel suo primo nucleo dal vescovo Alberico e completata dal suo successore Benno. Ampliata e portata a tre navate con transetto e presbiterio, si presenta oggi come una chiesa con facciata rinascimentale, corpo romanico e abside neogotica. Nella lunetta sopra il portale, una piccola scultura raffigura Santo Stefano sopra un cuneo di pietra su cui è scritto “Stefanus vidit caelos apertos”, ossia “Stefano vide i cieli aperti”.

Il Battistero è un prezioso modello di arte romanico-bizantina, unico edificio concordiese di tale genere architettonico e con questa funzione, attestata grazie al rinvenimento dei resti di una vasca battesimale. Superato un piccolo atrio coperto a capanna, in cui è collocata la tomba del vescovo Reginpoto, agli occhi dello spettatore si presenta un vano a croce greca su base quadrata con tre absidi semicircolari e soffitto a cupola. Tra gli archi, sono costruiti quattro pennacchi d’angolo su cui posa il tamburo circolare che sorregge la cupola emisferica; al centro di quest’ultima, sono raffigurati la colomba, immagine dello Spirito Santo, e il Cristo assiso su un trono mentre benedice con la mano destra e con la sinistra tiene sulle ginocchia un libro aperto. Tra gli affreschi presenti, colpiscono quelli che rappresentano sette Profeti e l’Agnello di Dio, i quattro Evangelisti con i loro simboli, il Battesimo di Gesù e scene dell’antico testamento come il sacrificio di Abramo.

Alessandra Chianese, inviata di Agenda Viaggi alla scoperta del Veneto Orientale.
Una pausa golosa ammirando la storia

Dopo aver perlustrato la zona e scoperto le bellezze più celate, è necessaria una tappa culinaria. Da provare, il “Bistrot Alta Marea”, in pieno centro. Piatti a base di pesce e vini pregiati sono la punta di diamante della struttura: da provare gli antipasti di mare sia freddi che caldi, per avere anche una percezione differente dei sapori in base alla preparazione, e la frittura mista di calamari, gamberi e alici, una vera prelibatezza!

Non resta che programmare un weekend alla scoperta di Caorle e Concordia Sagittaria, approfittando anche della maggiore tranquillità e del clima più mite dei mesi autunnali!

Foto Alessandra Chianese

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Alessandra Chianese

Nata e vissuta in provincia di Napoli, è da sempre appassionata di arte, di cultura, di moda e del buon cibo italiano. Giornalista, fin da piccola mostra un costante interesse per l’attualità e la politica, determinanti nella sua scelta di vita professionale. Amante delle lingue, adora viaggiare, scoprire nuovi posti e allargare i propri orizzonti. La frase che più la rispecchia è un passo scritto dal grande poeta Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.