Da Malgrate a Bellagio, come l’antica nobiltà milanese in villeggiatura, tra i paesi dei pescatori e le timide baie del triangolo lariano, in barca o in trekking.
Como, Italia.
Il territorio
Malgrate è Il primo borgo medievale lungo la sponda occidentale del ramo lecchese del Lario. Il lungolago regala un panorama sul capoluogo, Lecco, e sui Monti San Martino e Resegone. Da ogni punto di vista riecheggia, sospeso tra nuvole e onde, il saluto immortale della Promessa Lucia di manzoniana memoria in fuga dal famigerato Don Rodrigo.
Come allora, anche oggi la stessa cifra non replicabile che distingue tanta raccolta, celebre, affascinante Bellezza, che il mondo osanna, risiede in un connubio perfetto.
Quello delle scoscese montagne che sembrano sorgere dalle acque, degli scuri abissi che si incuneano nelle rocce calcaree, formando profondi fiordi e calette punteggiate da paesini e campanili, della vegetazione fittissima, che si trasforma man mano che degrada dalle cime alle rive del lago.
Boschi di querce, faggi e castagni orlano i pascoli, dalle Grigne al Monte Resegone, chiamato così per la forma frastagliata come una sega, irresistibili calamite per escursionisti appassionati di alta quota.
In basso, uliveti e vigneti coltivati su ristretti terrazzamenti con pazienza, forza delle mani e infinita cura per l’ambiente del territorio.
A valle, incastonati tra le pareti a strapiombo che limitano la striscia della Provinciale e la battigia, giardini di azalee, rododendri e specie esotiche abbelliscono le scenografiche ville aristocratiche e i borghi, tra cui Bellagio, la meta più famosa delle visite turistiche.
L’hotel più antico della costa est è sempre aperto, rinnova l’offerta gastronomica, preserva la facciata ottocentesca ma veste un design moderno ispirato alla natura del lago, portando la montagna in camera e nelle aree comuni

In questo delicato equilibrio tra natura e architettura urbana si inserisce con garbo l’Hotel Promessi Sposi. Il General Manager Fabio Dadati e Sabrina Frigerio, Direttrice artistica dell’hotel, nel 2019 avviano un restyling radicale di quello che ad oggi il più antico albergo della sponda orientale del Lago e nel 2023 restituiscono a Malgrate una Villa ottocentesca a 4 stelle lusso restaurata secondo i criteri di ecosostenibilità, efficienza energetica, funzionalità e preservazione del contesto ambientale.
L’hotel presenta 69 camere, l’elegante ristorante da soli 20 coperti Lisander fine dining, il Bistrot Da Giovannino, il People Cocktail Bar & Café, la panoramica Spa con area trattamenti esclusiva Comfort Zone, la palestra, la terrazza panoramica – magnifica per osservare le sfumature che il tramonto dipinge sull’acqua o da riservare per eventi speciali – la luminosa sala meeting e il solarium.

Il decoro dell’albergo porta il paesaggio e gli antichi mestieri lariani in camera
Compare a sorpresa, sulla via che conduce ai corridoi delle camere, il giardino ascendente, il vero pupillo dell’albergo, che armonizza l’intreccio tra la flora selvatica del pendio e quella ordinata in vaso. Le piante autoctone e le erbe mediterranee che lo popolano fioriscono a rotazione 365 giorni: pini, elicriso, mirto, rosmarino, l’albero pagoda, il tupelo americano e un’infilata di ortensie bianche.
Il design conduce la montagna negli interni. Cromie e materiali rispecchiano i colori del bosco e le tonalità del lago nella pietra grigia. Si omaggia l’eccellenza italiana di Artemide e Tacchini per le luci e le sedute e si guarda alla tradizionale manifattura delle dimore nobiliari lecchesi nella scelta delle doghe strette di rovere termo trattate del pavimento a del bronzo per i banconi della Reception e del Bar e per il grande camino.

I mestieri d’un tempo della zona, come pescatori, filandiere e scalpellini, sono evocati dai dettagli artigianali dell’arredo: reti ricamate in filo di ferro per tavoli, paraventi e lampadari firmati Luceplan, prezioso marmo verde Serpentino della Valmalenco per la piscina de La Casa sull’Albero, moderna struttura attigua che comparte la collina della proprietà con l’edificio storico.
Il Taccuino di Agenda Viaggi
Il borgo di Malgrate
Tra il lungolago recentemente ben restaurato, i vicoli medievali acciottolati e le ringhiere in ferro battuto di Malgrate, si distinguono la cappella votiva dedicata ai morti di peste del 1630, che accoglie numerose ossa e i resti di un cavaliere, e i due palazzi Agudio, residenze dell’antica famiglia di industriali della seta di stampo illuminista.
Una lapide attesta che ospitarono Giuseppe Parini, che, proprio qui, pare abbia composto Il Mattino, la prima parte del poema Il Giorno, che ironizza sullo stile di vita di un giovane nobile del ‘700 con chiaro intento pedagogico.

In barca sulla sponda lecchese del Lario
Sulla scia dell’aristocrazia milanese ed europea in villeggiatura, Taxi boat Malgrate e Hotel Promessi Sposi offrono una navigazione in eleganti motoscafi in legno riscaldati, da due o quattro ore nel cuore del triangolo lariano. Soggiorno, colazione con prodotti del lago e delle sue valli, tour privato in barca con aperitivo e cena al ristorante da Giovannino con terrazza sul lago di 3 portate vini esclusi a partire da 480 euro.
La sfilata delle ville e dei borghi variopinti inizia a Varenna con Villa Monastero. Tocca poi Lierna, nella frazione di Borgo Castello protesa su un promontorio, con le mura e le torri del castello ormai perduto dove era solita soggiornare la Regina dei Longobardi Teodolinda e dove fu tenuta invece prigioniera la Regina Adelaide di Borgogna, sposa dell’imperatore Ottone I e musa di Gioacchino Rossini nell’opera lirica omonima. Mandello, con le povere case colorate dei pescatori ammassate sulla spiaggia, svela la timida baia alberata di Pescallo, reame di Villa Serbelloni ora Rockfeller Foundation, e culmina all’approdo di Bellagio.

Villa Melzi d’Eril e i suoi giardini
I giardini e la bianchissima, neoclassica Villa Melzi d’Eril suscitano meraviglia e senso d’orgoglio lombardo e nazionale. Sono molte e rare le piante esotiche che compongono il patrimonio botanico sorto dal genio di Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi e Gran Cancelliere del Regno Italico dopo la caduta di Napoleone, tradotto in perfezione dagli architetti Giocondo Albertolli e Luigi Canonica e dal botanico Luigi Villoresi. Tra queste, svettano delle vere e proprie cattedrali vegetali: Sequoie, Pini di Montezuma, Aceri di varie specie e provenienze, un Canforo e l’incredibile albero Wedding Cake.
Il rigore neoclassico è tracciato nelle linee della dimora, nel viale di platani adornato da statue del Comolli, nelle vasche con fontane, nel chiosco moresco e nell’aranciera, ora museo. Ma il demone romantico scompiglia l’ordine di fine Settecento, fa capolino dalle macchie sgargianti di enormi azalee e rododendri, scherza con i riflessi delle infinite sfumature nel laghetto giapponese e nelle grotte a rocaille.
Per info e prenotazioni: giardinidivillamelzi.it
Il trekking alla Basilica di San Pietro al Monte
La basilica romanica di San Pietro al Monte è un complesso monastico dall’importante valore artistico, con affreschi che raffigurano l’intero racconto del Libro dell’Apocalisse. Questa perla architettonica in stile romanico risale alla fine del regno longobardo, quando si dette impulso all’edificazione della cintura di monasteri sulla linea di confine alpina dal Trentino a occidente. Si staglia a 622 metri sulle pendici del Monte Cornizzolo ed è raggiungibile da Civate con una camminata di un’ora su una mulattiera di origine longobarda di media pendenza priva di difficoltà tecniche. L’interno dell’abbazia è visitabile su prenotazione grazie ai volontari dell’Associazione Amici di San Pietro, che si prendono cura del complesso grazie alle offerte destinate interamente al restauro e alla manutenzione.
Per info e prenotazioni: www.amicidisanpietro.it/orari/
Degustazioni nei frantoi eroici
Nella zona di Montevecchia, che gode di una posizione particolarmente mite, resistono piccole produzioni di vini raccolte nel marchio Terre lariane IGT. L’olivicoltore Fabio Festorazzi a Perledo è stato tra i primi negli anni Settanta a recuperare una manciata di ettari di territorio in abbandono e un frantoio del Seicento e ha ricevuto il Premio Slow Food con il riconoscimento di Grande olio. Per organizzare un’esperienza è possibile rivolgersi alla concierge dell’Hotel Promessi Sposi: www.hotelpromessisposi.it/esperienze/

Le esperienze in Hotel, dal benessere al gusto
L’Hotel Promessi Sposi si pone come un veicolo della cultura lariana, oltre i suoi confini. L’olfatto, in coppia con l’udito, s’inebria di bosco dentro e fuori le sue sale: nella Spa durante il rituale Rilassante Tranquillity il corpo viene dolcemente trattato con l’olio Tranquillity di Comfort Zone a base di amaranto, cedro, rosa, sandalo, geranio, limone e vetiver, garanzia di rilassamento anche per pelli sensibili.
La connessione visiva e tattile con il Verde si mantiene costante in ogni spazio. Nuotare nella preziosa piscina in Serpentino de La Casa sull’Albero significa immergersi nel cuore verde del colle o nei selvaggi orridi delle rocce del lago.
Meditare o leggere nella Lake View Terrace room, gustare un piccante People Margarita del bartender Matteo Marzocchi, il cui segreto è una goccia di liquore Anchos verde messicano al peperone, e spalancare le finestre all’aria sottile del mattino da un balcone da cartolina cristallizza il “perfetto paradiso di sereno riposo” alla Mark Twain.
La crociera nei sapori del Lario dell’Hotel Promessi Sposi
L’Hotel Promessi Sposi punta sulla qualificazione gastronomica dei suoi due ristoranti, il Lisander e il Giovannino Bistrot, segnalato già dalla prima Guida Michelin nel 1956 e recentemente rinnovato.
Gli Chef Roberto Pirelli del Lisander e Gaetano Di Palma del Giovannino Bistrot manifestano con i colori e i sapori della loro creatività l’anima antica dell’hotel e il giovane team di sala la comunica all’ospite con passione.
Il risultato è una crociera nella tradizione dei sapori lariani: proprio come a bordo di una nave, sono molte le occasioni per sperimentare momenti di scoperta enogastronomica in hotel.
Si parte dalla ricca colazione a buffet, si prosegue con la piccola cucina ai tavoli del People Cocktail Bar o della terrazza panoramica, si riserva a pranzo un posto vista lago al Giovannino Bistrot, con un menù che parla lecchese, e a cena ci si abbandona ai consigli dello Chef Pirelli al raffinato Lisander.
Qui, il menù della cena gourmet prevede piatti di materie prime nobilitate al massimo, ingentilite dalle spezie e corrette in sapidità e acidità dalle erbe. L’estetica è pulita, diretta, focalizzata sulla natura degli ingredienti, in armonia con la coerenza architettonica del Promessi Sposi.

Da Giovannino Bistrot si rinnova
Chef Di Palma si specchia nella tradizione del Giovannino Bistrot come il Resegone nel lago. Forte l’attenzione sulla ricerca dei produttori locali, tra cui l’azienda agricola De Viscio per i formaggi D.O.P come il Bitto e il Fiorone della Valsassina e Marco d’Oggiono per i salumi, sulla qualità e freschezza delle materie prime stagionali e sui lieviati.
I piatti guardano al lago per i filetti di pesce persico, cucinato come da tradizione “in cagnone” e il luccio perca e alle ricette lecchesi delle massaie per gli gnocchi di polenta con ragù di selvaggina e la Miascia, il dolce di pane raffermo a base di tutto quello che c’era in dispensa.
I recenti lavori di rinnovamento hanno valorizzato la vista sul pittoresco panorama del campanile della basilica di San Nicolò di Lecco, regalando un panorama di sospesa poesia manzoniana dalle ampie vetrate.
INFO
hotelpromessisposi.it
ristorantedagiovannino.it
Credit Photo dall’alto: Courtesy of Hotel Promessi Sposi. Mattia Aquila (3). Matilde De Poli (2). Courtesy of Hotel Promessi Sposi (2).