Il Lago Maggiore risulta il più esteso dei laghi prealpini, da cui il nome “Maggiore”. L’origine è glaciale e le sue sponde toccano la Lombardia, il Piemonte e la Svizzera. Per la sua felice posizione, la ricchezza di storia e il clima mite, ha incantato e ospitato personaggi illustri italiani e stranieri che qui hanno soggiornato. In particolare sulla sua sponda più famosa, quella sudoccidentale, sul lato piemontese. Ecco un assaggio di quel che troverete nel tratto tra la vivace cittadina di Arona e l’elegantissima Stresa
ARONA: ROCCA BORROMEA
La Rocca nasce come fortezza militare e solo in seguito è diventata proprietà dei Borromeo. Rimangono oggi presenti i resti delle torri, della cappella e delle mura di alcune sale che lasciano immaginare la grandiosità del passato. La fortezza era dotata di una strada segreta che la collegava al porto militare, ancora oggi esistente ma impraticabile. La Rocca è andata quasi completamente distrutta con la discesa di Napoleone nel 1801, pertanto oggi possiamo ammirare il parco panoramico che ospita i resti dell’antica fortezza.
La rocca di Arona ha visto i natali di Carlo Borromeo, figlio di Giberto Borromeo e Margherita Medici, un carismatico personaggio che ha caratterizzato la storia di questi luoghi. Partiremo proprio da lui nella nostra descrizione di personaggi illustri che hanno vissuto o visitato le rive piemontesi del Lago Maggiore. Carlo Borromeo ha avuto una rapida carriera religiosa, diventando arcivescovo di Milano. Ebbe una diocesi vastissima da accudire ma Carlo era un uomo pratico e la visitò tutta in lungo ed in largo nel corso del suo mandato, preoccupato per le condizioni dei fedeli. Usò la sua ricchezza in favore dei poveri, edificò ospedali ed ospizi. Nel 1576, scoppiò la peste e Carlo si adoperò in prima persona accudendo i malati e seguendo fedelmente il motto della famiglia Borromeo “Humilitas”. È stato canonizzato e viene tuttora considerato il primo santo dell’età moderna, secondo per fama solo a Sant’Ambrogio, entrambi patroni della Lombardia.
Altri resti delle antiche mura borromee, tornate alla luce solo alcuni anni fa, si possono scorgere lungo il lungolago e la sua passeggiata panoramica. Sono simboliche del passato di Arona, fortezza inespugnabile. Bisogna sottolineare infatti che la Rocca e le mura rendevano Arona una delle piazzeforti più munite di fortificazioni di tutto il ducato di Milano.
ARONA: LA STATUA DI SAN CARLO BORROMEO
Il Colosso di San Carlo misura 35 metri di altezza. Il braccio benedicente è costituito da una complessa struttura metallica, concepita per resistere ai forti venti della zona. Frédéric-Auguste Bartholdi, che progettò la Statua della Libertà, ha soggiornato proprio nella città di Arona per studiare la struttura del colosso. Ai piedi della statua di Liberty Island a New York una targa ricorda che è stata costruita proprio sul modello del Colosso di Arona, al quale ha tolto il primato di statua più alta al mondo.
Trattandosi di una statua cava, il visitatore può salire attraverso alcuni gradini a chiocciola che conducono fino ai piedi della statua, successivamente si procede su una ripida scala a pioli che porta fino alla testa del Santo, osservandone al contempo la struttura interna. Da qui è possibile guardare all’esterno tramite alcuni fori corrispondenti agli occhi consentendo di affacciarsi e di godere del panorama circostante.
LESA: PALAZZZO STAMPA
Frequentata da Alessandro Manzoni, Lesa, piccolo comune sulla costa piemontese del Lago Maggiore (proseguendo in direzione nord verso Stresa) non può assolutamente passare inosservato per gli amanti dei personaggi storici. L’elegante dimora ospitò per molte stagioni Alessandro Manzoni che aveva sposato, come seconda moglie, Teresa Borri, vedova Stampa.
Nell’interno del palazzo è stata allestita, in ricordo dell’illustre personaggio, la Sala Manzoniana, dove sono raccolti disegni, oggetti, manoscritti appartenuti allo scrittore e ai suoi amici che nel corso degli anni furono ospitati proprio in questo palazzo. Gli appassionati di storie famigliari non potranno fare a meno di leggere il libro di Natalia Ginzburg “La famiglia Manzoni” il quale descrive in maniera molto fluida, quasi come un film, la vita di tutti i personaggi che hanno ruotato intorno alla famiglia conosciuta da ogni studente italiano. Gli eventi fedelissimi da lei descritti non sono stati romanzati ma derivano dal frutto di uno studio approfondito degli scambi epistolari tra i vari componenti della famiglia.
La sala Manzoniana è visitabile su richiesta contattando la Proloco di Lesa, mentre il piano terra è oggi sede di una Banca. Il palazzo è fisicamente mutato rispetto al suo stato iniziale infatti la costruzione della strada statale del Sempione ha provocato la demolizione quasi totale di alcune parti: originariamente l’edificio si presentava con un impianto a U, ma le due ali laterali sono appunto state demolite nel 1806.
ISOLA BELLA, STRESA: PALAZZO BORROMEO
Il palazzo barocco, che occupa gran parte di questa lussureggiante isola del versante piemontese del Lago Maggiore, è attualmente ancora di proprietà dei discendenti di una delle più prestigiose e illustri famiglie nobili della zona, i Borromeo, e nel corso dei secoli ha accolto, tra gli altri, Napoleone e Giuseppina Bonaparte, Benito Mussolini, Lady Diana Spencer e il principe Carlo.
Il loro feudo risultava talmente vasto che veniva chiamato Stato Borromeo, comprendendo la Rocca di Angera e le Isole Borromee, per citare solo alcuni gioielli del Lago Maggiore. Lo sventolio della bandiera blu e rossa indica ancora oggi la presenza degli ereditieri sulle isole. Il palazzo viene paragonato ad una piccola Versailles per grandiosità e fasto, lasciando di stucco il visitatore fin dallo scalone di rappresentanza. Occorre sottolineare la galleria Berthier, intitolata all’omonimo generale francese che qui soggiornò, unico esempio di galleria secentesca ancora intatto tra Piemonte e Lombardia. La sala del trono ospita alcuni particolari dipinti realizzati su marmo o ardesia. Tutti gli interni del palazzo risultano sontuosi, ma nello specifico il salone rotondo o salone grande, considerato un tempo l’ingresso solenne dell’edificio, supera tutti in magnificenza.
Questo palazzo ha ospitato Napoleone Bonaparte con la consorte Giuseppina. Nel 1797 arrivarono senza preavviso, con sessanta persone al seguito. Si conservano le lettere degli amministratori del palazzo nelle quali viene descritta la frenetica e insolita situazione organizzativa. Viene allestito un pranzo regale in tutta fretta ma, a causa del vento, tutti si dovettero rifugiare all’interno. Il giorno successivo, recatosi sull’isola Madre, Napoleone ha fatto sparare ad un fagiano da portare via come souvenir del luogo. Dai carteggi emerge quanto il personale di casa Borromeo fosse rimasto sbigottito per come gli illustri ospiti avessero lasciato le stanze.
Nel 1935 in queste sale si è tenuta la Conferenza di Stresa a cui parteciparono i vincitori della prima guerra mondiale, nello specifico i Capi del Governo e i Ministri degli Esteri di Italia (Mussolini), Inghilterra (MacDonald e Simon) e Francia (Laval e Flandin) per confrontarsi e condannare le violazioni da parte della Germania al trattato di Versailles. Il documento, esito di questo confronto, è tuttora esposto in una delle stanze del palazzo.
Nel 1984 i Principi del Galles Carlo e Diana hanno soggiornato, ospiti dei Borromeo, nella sala da ballo che per l’occasione venne arredata come sala da pranzo.
Il percorso prosegue negli impressionanti appartamenti delle grotte, decorati minuziosamente con sassi, tufo, lava, carbone, marmo e pietre, il tutto arricchito da decorazioni allusive al tema delle acque, conchiglie, delfini, tartarughe per renderli simili a grotte naturali. Il tutto si conclude nei giardini botanici terrazzati di incommensurabile perfezione estetica in cui primeggia sullo sfondo il Teatro Massimo, popolato di grandi statue allegoriche e il Giardino d’Amore, allestito da putti e rivolto verso il panorama a sud del Lago.
Ripercorrere questi luoghi significa far rivivere in maniera vivida ed emozionante le brillanti tracce di illustri personaggi che hanno segnato la storia, forzatamente studiata sui libri in maniera mnemonica.
Monica Burroni
Foto:
1- San Carlone – (c) Monica Burroni
2- Arona e parco Borromeo dall’alto – (c) Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi
3- San Carlone – (c) Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi, Archivio Fotografico Veneranda Biblioteca Ambrosiana
4- Isole borromee – (c) Luca Gemelli
5- Teatro Massimo – (c) Monica Burroni