A Milano, il Museo Poldi Pezzoli omaggia Andrea Solario con la prima mostra monografica dal 26 marzo al 30 giugno 2025, a 500 anni dalla morte del genio milanese.
Milano, Italia
Seduce realmente la prima mostra monografica al mondo dedicata al genio di Andrea Solario (1470-1524), promossa dal Museo Poldi Pezzoli in collaborazione con il Musée du Louvre e altre importanti realtà culturali italiane e internazionali e curata dal conservatore del Museo Poldi Pezzoli Lavinia Galli e dal docente in Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli Studi di Milano Antonio Mazzotta.
La ricca esposizione di 36 opere, di cui 24 autografe del maestro, rompe i confini della mera esibizione, stabilendo un dialogo tra arte, scienza e storia che punta a riscoprire l’evoluzione dell’artista dalla giovinezza alla maturità attraverso analisi diagnostiche avanzate e restauri accurati.
La Direttrice del Museo Alessandra Quarto e la sua squadra conquistano anche un altro primato, quello di essere riusciti ad ottenere in prestito ben sei opere dalla prestigiosa istituzione parigina, tra cui il capolavoro dell’artista conservato nella Grand Galerie del Louvre, Madonna del cuscino verde (1510), che non aveva mai varcato i confini francesi.
L’asse Milano-Parigi traina i legami tra Francia e Italia
Si rafforzano dunque con ammirazione i legami culturali e professionali che stringono Italia e Francia nel reciproco sostegno, come sottolinea l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi: “questa straordinaria restituzione pubblica di una ricerca scientifica importante sulla vita e le opere di Solario in stretta collaborazione con il Museo del Louvre è consona alle politiche culturali della città, sia in rapporto con Parigi sia con gli altri grandi musei milanesi”.
Infatti, a breve inaugurerà a Palazzo Reale la mostra su Andrea Appiani (1754-1817), il pittore milanese di Napoleone, che vede un ulteriore autorevole scambio di prestiti con il Louvre.
Fu lo stesso Andrea Solario, con la sua carriera, i suoi viaggi e il suo talento attraente per un’elevata committenza, a portare il Rinascimento in Francia e a gettare i ponti della vivace relazione artistica e politica tra Milano e Parigi, ben dieci anni prima di Leonardo Da Vinci, Tiziano, Rosso Fiorentino.
“Solario lascia l’impronta italiana in Francia presso la famiglia del cardinale Georges d’Amboise e del nipote Charles, governatore del Ducato di Milano, del quale un ritratto è esposto in mostra. Al Louvre abbiamo dieci dipinti attribuiti al Solario e abbiamo risposto con entusiasmo al prestito di un’opera mai concessa prima, perché poteva debuttare solo qui a Milano, in celebrazione del cinquecentesimo anniversario dalla morte dell’artista” afferma Sébastien Allard, direttore del dipartimento di dipinti del Louvre, che ha fatto restaurare Madonna del cuscino verde per far godere appieno la sua straordinaria freschezza cromatica nell’eccezionale occasione.
Il percorso espositivo
Il percorso della mostra si articola in tre sezioni, che ripercorrono le tappe dei viaggi dell’artista, seguendone la cronologia biografica. Astro del Rinascimento milanese dell’era sforzesca troppo poco conosciuto, viaggiatore, ritrattista e disegnatore eccelso al servizio di una nobile clientela privata, il Solario opera una personale sintesi tra il tratto psicologico di Antonello da Messina, la composizione leonardesca, il colorismo veneto e l’attenzione al dettaglio dei pittori fiamminghi.
Andrea Solario nasce da una famiglia di scalpellini, architetti e scultori sul lago di Lugano, ultimo di cinque fratelli, di cui uno, Cristoforo, era il famoso Gobbo. Lo zio era l’architetto milanese degli Sforza, chiamato persino dal Cremlino.

Ritratto di Charles d’Amboise. Grand Palais Rmn (Musée du Louvre). Photo Franck Raux.
La prima sezione, Venezia
La prima sezione della mostra ci presenta le opere del soggiorno veneziano di cinque anni di Andrea, possibile grazie a Cristoforo, amico di Bellini. In laguna Andrea Mediolanensis – questa la firma secondo la tradizione degli artisti espatriati – scopre la tavolozza veneta, le cromie smaltate e l’influenza di Bellini, dominante nella Serenissima.
Solario sa muoversi al momento giusto nel posto giusto.
Nel 1500 si trasferisce a Milano, diventando il pittore prediletto di illustri esponenti del dominio di Francia come il governatore del Ducato di Milano Charles d’Amboise e di importanti personalità italiane, come il cardinale Federico Sanseverino, amico del cardinale francese Georges d’Amboise, zio di Charles e committente di Mantegna.

Testa di San Giovanni Battista, Grand Palais Rmn (Musée du Louvre) Photo Franck Raux.
La seconda sezione, la Francia
La seconda sezione tratta il periodo francese, in cui Solario si stabilisce per tre anni nel castello di Gaillon, in Normandia, come pittore di corte del cardinale d’Amboise. Qui esegue le opere più ispirate della carriera, come la Testa di Giovanni Battista, capolavoro grafico degno di un disegnatore di primissimo livello. Per anni in passato venne attribuito a Raffaello Sanzio.
Tratti di matita nera, sanguigna e inchiostro marrone intrecciano il volto del santo con perizia tecnica in questo studio, propedeutico al quadro omonimo e anche alla testa del Battista della Salomè.
Alla morte del cardinale nel 1510, Andrea Solario torna a Milano.

Madonna del cuscino verde, Grand Palais Rmn (Musée du Louvre). Photo Michel Urtado.
La terza sezione, Milano
Nella sua città Andrea incontra Leonardo, reduce dalla Firenze che celebra Raffaello e Michelangelo. Impressionato dalla Sant’Anna leonardesca, si dedica al grande capolavoro appartenuto a Maria de’ Medici, regina di Francia: Madonna del cuscino verde. La naturalezza della postura della Vergine che allatta un morbido e vivace Gesù bambino, lo sfondo agreste leonardesco, i colori splendenti grazie al restauro operato dal Louvre, esaltati dall’elaborata cornice d’oro intarsiata, suscitano emozioni dalle corde profonde dell’anima. Non a caso è uno dei dipinti più riprodotti della storia dell’arte.

Ritratto di donna astello Sforzesco Comune di Milano Aleph Como 2024.
I soggetti sacri e profani dei dipinti del periodo milanese, ispirati alle composizioni di Leonardo Da Vinci commuovono per l’intensità delle emozioni ritratte
Altri soggetti sacri e profani sono esposti in questa sezione, che appartengono al periodo milanese pre e post soggiorno francese. Nel Ritratto di donna del Castello Sforzesco, la giovane dama rivolge i penetranti occhi azzurri carichi di mistero direttamente in fronte allo spettatore, nel Ritratto del grancancelliere Gerolamo Morone, in prestito da una collezione privata, il gentiluomo ritratto in un taglio solenne si appresta a ricevere la nomina. L’Ecce Homo ritrae un Cristo piangente commovente, pregno di umanità, nel corpo e nelle emozioni. Chiude la sala e la mostra Fuga in Egitto, opera dalla composizione figurativa sempre ispirata all’impianto di Leonardo.
Nel 1524 Andrea Solario muore repentinamente di peste mentre dipinge la pala per gli Sforza, posta incompiuta nella Certosa di Pavia.
La fortuna di Solario nel mercato dell’arte dell’800
Sono 24 le opere autografe esposte, di cui 5 firmate, 6 ritratti, 6 grafiche, 10 mai esposte prima al pubblico e due nuove attribuzioni. Le provenienze risalgono finanche al Cinquecento e presentano nomi regali, come il Cardinale Richelieu e gli Asburgo. Al nutrito nucleo del Poldi Pezzoli e del Louvre si aggiungono prestiti dalla Pinacoteca di Brera, dal Castello Sforzesco, dalla National Gallery di Londra e tre opere di privati.
“La mia curiosità si è accentuata quando ho scoperto che il Solario era il pittore preferito del collezionista Giangiacomo Poldi Pezzoli ed era valutato come di maggior valore nonostante fosse misconosciuto in Lombardia. Poldi Pezzoli aveva 35 anni quando acquistò la Fuga in Egitto e restò galvanizzato dalla scoperta del suo alto valore, 45 mila lire, che sorpassa di parecchio la quotazione della Dama del Pollaiolo, posta a 7 mila lire” racconta Lavinia Galli.
Il mecenate continuerà a cercare pezzi del Solario, per collezionarli con la passione che sarà condivisa in seguito anche dai direttori del suo Museo. Attualmente il Poldi Pezzoli conta otto opere del maestro. Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, sottolinea come la mostra sia un’occasione unica per vedere riuniti i capolavori del Solario dopo i restauri, dato che il suo museo ha restaurato quattro opere per la grande mostra.

Le ragioni della mostra
“Solario è poco conosciuto nonostante la qualità sublime del suo lavoro. Vogliamo tributargli l’onore che si merita, convincendo il pubblico sul fatto che, a volte, ciò che piace per gusto personale vale la pena di essere esposto” conclude Antonio Mazzotta.
Apprezzato da parte di studiosi, collezionisti e antiquari, questo grande artista non sarà più dimenticato dalla collettività.
Il catalogo della mostra, a cura di Dario Cimorelli Editore, comprende due saggi dei curatori e approfondite schede delle opere. Sono numerosi gli eventi, i laboratori per adulti e ragazzi e le visite guidate corollarie alla mostra. Grazie ai volontari Amici del Museo Poldi Pezzoli al mercoledì il palazzo chiude eccezionalmente alle 19.30.
La mostra è sostenuta da Fondazione Cariplo, Natixis Corporate & Investment Banking, Cassa Depositi e Prestiti, Fondation Etrillard e Banca Popolare di Sondrio, con il contributo e il patrocinio di Regione Lombardia, il patrocinio di Ministero della Cultura, Comune di Milano, Città di Lugano, Consulat Général de France à Milan e Institut Français Milano. Banco BPM è il partner per la comunicazione e Grandi Stazioni Retail è Media partner. Sponsor tecnici: ERCO, Kerakoll.
INFO
Museo Poldi Pezzoli
26 marzo – 30 giugno 2025
Mercoledì: 10:00 – 19:30 (ultimo ingresso 18:30)
Giovedì – Lunedì: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Per info, ticket e prenotazioni: museopoldipezzoli.it
Photo courtesy of Museo Poldi Pezzoli