“LA PRIMA VOLTA DEI MANESKIN A SANREMO: DOPO LA VITTORIA AD “X FACTOR”, LA BAND ROMANA SALE SUL PALCO DELL’ARISTON PORTANDO ROCK PURO”

“LA PRIMA VOLTA DEI MANESKIN A SANREMO: DOPO LA VITTORIA AD “X FACTOR”, LA BAND ROMANA SALE SUL PALCO DELL’ARISTON PORTANDO ROCK PURO”

Scritto da Chiara Fogliati on . Postato in cinema

“Zitti e Buoni”, il brano dei Maneskin si mostra decisamente naturale al suo debutto sul palco dell’Ariston, lontano dallo standard musicale del festival, emerge la sua forte voglia di diversità.

Sanremo, Italia.
Dopo l’esibizione con Manuel Agnelli durante la terza serata al Settantunesimo Festival della Canzone Italiana, meglio nota come “Serata delle Cover”, e confermatasi come la performance più vista della serata su Rai Play, i Maneskin hanno parlato del loro singolo sanremese “Zitti e Buoni”, e del loro nuovo album “Teatro d’Ira Vol.1” durante la conferenza stampa con giornalisti e critici musicali tenutasi nel pomeriggio del venerdì 05 marzo 2021.

“Zitti e Buoni”, tra i più apprezzati, con 900 mila streams su Spotify


Il gruppo, composto da: Damiano David (cantante), Victoria De Angelis (bassista), Thomas Raggi (chitarrista) ed Ethan Torchio (batterista), nata nel 2015 a Roma, e divenuta celebre al grande pubblico italiano ed europeo grazie alla partecipazione al talent “X Factor 11” nel 2017, ha infatti previsto l’uscita del loro terzo album per il prossimo 19 marzo.
L’inedito “Zitti e Buoni” presentato sul palco dell’Ariston, si è rivelato tra i più apprezzati, con 900 mila streams su Spotify e quasi 2 milioni di visualizzazioni tra il video ufficiale e quello della performance della prima serata.


Oltre all’uscita del singolo e del video ufficiale (avvenuta il 3 marzo), il gruppo ha annunciato con grande entusiasmo due date live previste per i prossimi martedì 14 dicembre (al Palazzetto dello Sport di Roma) e sabato 18 dicembre (al Mediolanum Forum di Assago), per quelli che saranno i loro primi concerti nei Palazzetti. Damiano ha allora preso la parola per esprimere la speranza di una rapida ripresa dei concerti in tutta Italia, (e non solo), per poter tornare alla vera “dimensione live” che più gli appartiene e che li ha visti protagonisti in diversi tour, con i quali contano oltre 70 date sold out.

Il gruppo ha spiegato alla conferenza stampa…


Durante la conferenza, i Maneskin hanno presentato il loro singolo in tutte le sue sfumature musicali: il gruppo ha spiegato che il brano è nato nei primissimi mesi di vita della band, quindi ben prima della loro partecipazione ad “X Factor”, e che ha subito molte modifiche fin dal momento della nascita, in cui aveva una propria identità, ben diversa da quella che conosciamo oggi.
Lo stesso brano è stato quindi ripreso, rivisto e riadattato più volte al loro nuovo sound, caratterizzato maggiormente dalle esperienze vissute all’estero, in modo particolare a Londra.


Sempre a proposito del singolo, Victoria, ha dichiarato che si tratta di un brano che li rispecchia molto, in cui hanno cercato di trovare un’identità che rendesse il sound ancora più naturale e riconoscibile. Non a caso infatti, anche nell’arrangiare “Amami”, il brano scelto per la cover a Sanremo, si sono sentiti molto liberi di renderlo riconoscibile, ma senza snaturarlo.
Questa naturalezza si trova anche nel resto dell’album, che sarà il racconto di ciò che i ragazzi hanno vissuto negli ultimi anni, influenzati dalle molte band che hanno conosciuto durante i loro viaggi.


Il titolo del nuovo disco, “Teatro d’Ira Vo.1”, come spiegatoci dal cantante, è molto significativo, perché vuole dar voce ad un forte contrasto tra l’ira, che è stata volutamente “posizionata” in un teatro, (spesso associato ad un qualcosa di raffinato), per dar sfogo ad una rabbia che non sia distruttiva, ma bensì costruttiva, e che, citando Damiano, “spinge alle rivoluzioni”.
L’intero album è stato registrato in Italia, al Mulino Recording Studio di Acquapendente, realizzato all’interno di un casale del diciassettesimo secolo ristrutturato alla fine degli anni ’80.

Manuel Agnelli, scelto come “partner musicale

Questa location è stata molto apprezzata dai ragazzi, perché, così come raccontatoci con grande entusiasmo da Thomas, ha stimolato in tutto e per tutto la loro creatività, permettendogli di registrare nello studio situato ai piani inferiori, e di pernottare in quelli superiori dove erano presenti le camere, lasciando così libera ispirazione alla notte.
Si tratta di un album crudo, come già preannunciato dall’uscita del primo brano estratto: “Vent’Anni”, oltre che dal singolo del Festival, che la band ha trovato un ottimo “apripista” per il disco e che grazie a questa sua crudezza, mette in risalto la crescita tecnica a livello di studio e di strumenti da parte del chitarrista, della bassista e del batterista, che hanno aumentato una certa maturazione singola, diventata poi collettiva, con l’ausilio, ovviamente, della voce di Damiano, dice Thomas, scherzando.
“Abbiamo voluto far emergere di più il trio di strumenti, per un suonato diverso, più impattante e crudo, spiega appunto il chitarrista.

Grazie alle domande dei giornalisti sono stati toccati anche argomenti che vanno ben oltre il disco ed il Festival; in modo particolare, il loro rapporto con l’ex coach di “X Factor”: Manuel Agnelli, che hanno scelto come “partner musicale” per la serata del 04 marzo sul palco di Sanremo.
Tutti i membri hanno dimostrato apertamente l’ottimo rapporto di stima musicale e di affetto che li lega a Manuel fin dal momento delle prime esibizioni ad “X Factor”, e che è poi proseguito senza cambiare nel tempo.
Proprio il leader degli Afterhours, così come le famiglie di tutti i componenti, è andato incontro alla band ed ha sempre spronato i suoi musicisti anche per quanto riguarda l’inedito sanremese ed il nuovo album, nonostante il sound molto “duro” (aggettivo scelto diverse volte dal gruppo per descrivere la loro nuova musica), e diverso da quello che musicalmente si trova in cima alle classifiche di questi tempi.


Ma è in questa diversità che i Maneskin hanno trovato un messaggio di grande importanza, ovvero il “non volersi omologare a tutti i costi”, dichiarando allo stesso tempo che questo non li fa sentire “troppo maturi” rispetto alle nuove generazioni, (che rappresentano il loro pubblico più ampio), in quanto questo significherebbe una forte presunzione nei loro confronti, caratteristica negativa che non gli appartiene ma di cui spesso vengono erroneamente accusati, come sottolineato da Damiano.

“Zitti e Buoni” ha dimostrato che il pensiero comune di doversi omologare allo standard musicale del festival…


E’ per questo, spiega Victoria, che la band ha deciso di presentare “Zitti e Buoni” in modo particolarmente naturale durante questa settantunesima edizione: per dimostrare che il pensiero comune di doversi omologare allo standard musicale del festival non è sempre corretto, e che la voglia di emergere per la diversità, avrà sicuramente modo di ripagare in futuro.
Un altro punto toccato dalle domande durante la conferenza, è stata la differenza che la band ha percepito tra il palco dell’Ariston e quello del talent che li ha visti vincitori nel 2017: finora tra i più importanti della loro carriera.


Questa domanda ha visto Damiano rispondere spontaneamente: “il pubblico”, per sottolineare scherzosamente quanto la mancanza di spettatori continui a farsi tristemente sentire.
Tornando poi all’argomento, la band ha confermato il fatto che la differenza a livello di gara tra il palco di “X Factor” e quello di Sanremo non è poi così vasta, se non per il fatto che la competizione più sentita tra le due non è quella avvertita durante queste ultime serate, come tutti ci aspetteremmo.
Il motivo che il cantante ha esposto è il fatto che al Festival di Sanremo partecipano artisti già affermati, con diversi pezzi e lavoro alle spalle, mentre lo scopo principale dei talent show è, al contrario, quello di vincere per farsi conoscere.

Il team di stilisti ha permesso loro di portare sul palco un messaggio molto sentito


Anche la moda è stata un argomento trattato, grazie al quale la band di “Chosen” ha potuto pubblicamente ringraziare la casa di moda italiana “Etro” con cui hanno collaborato “vis à vis”; il team di stilisti ha permesso loro di portare sul palco un altro messaggio molto sentito: quello dell’inesistenza di un vero e proprio genere unicamente maschile o unicamente femminile nel campo dell’abbigliamento; così come testimonia l’uso dei corsetti indossati da tutti i membri della band durante l’esibizione al Festival.


Tema molto importante anche per Victoria, che ha acceso un riflettore sul fatto che spesso, anche nella musica, ci siano problemi di genere, ma lei stessa è l’esempio vivente di quanto questi stereotipi non siano importanti: anche le ragazze possono suonare ed ascoltare Rock senza necessariamente essere musicalmente legate ad un “teen idol”, così come gli uomini possono non ascoltare per forza solo Heavy Metal, ma anche brani che sono ideologicamente collegati ad un mondo prettamente femminile.
Si è conclusa così la conferenza, ricca di nuovi annunci, di speranza, e di serietà, che non ha però risparmiato momenti più leggeri e risate.
Una cosa è certa: l’amore di questi artisti per il loro lavoro si è percepito perfettamente fin dal primo momento, così come l’impegno e lo studio costante di chi ha voglia migliorare costantemente per stupire il proprio pubblico durante ogni performance.

Credt foto dall’alto: Gabriele Giussani (2), Francis Delacroix, Courtesy by Maneskin, Francis Delacroix, Courtesy by Maneskin, Francis Delacroix.

Chiara Fogliati

Chiara Fogliati

Piemontese, nata ad Acqui Terme (provincia di Alessandria) nel 1997 e laureata alla triennale della Facoltà di Lingue e Culture Moderne dell'Università degli Studi di Genova, (dove ha studiato inglese, francese e spagnolo applicate alle letterature, alla linguistica, alla filologia e al turismo), e' sempre stata appassionata di viaggi, musica, moda e soprattutto di turismo, che ha studiato a partire dal primo anno delle superiori in cui si è diplomata come perito tecnico turistico. Questo diploma le ha permesso poi di continuare gli studi, iniziando anche a lavorare a stretto contatto con il pubblico come guida turistica nella sua città natale. La sua passione e' aumentata quando ha iniziato a scrivere i primi articoli di viaggio, collaborando con la rivista "Agenda Viaggi" a partire dal periodo della quarantena legata al Coronavirus