SAGITTABONDO, ACCIPICCHIA, GRANCIPORRO, MEDITABONDO, MELLIFLUO, PIROLETTA, SCIAMANNATO, SMARGIASSO, VATTELAPESCA. Sono queste le parole del nuovo progetto di arte pubblica di Felice Terrabuio, dal 26 marzo, per le vie della città.
Monza, Italia.
Cosa ci fanno dei manifesti pubblicitari con parole desuete, scritte in stampatello sullo sfondo di cieli tersi, macchiati qua e là di nuvolette bianche? Pubblicità non sono, l’autore non è indicato (c’è un QR code da scannerizzare). Eppure, la mano è inconfondibile…

Felice Terrabuio
ARTEPUBBLIKA
Il nuovo progetto di ARTEPUBBLIKA di Felice Terrabuio, con la collaborazione di Maria Antonella Bonfanti e la grafica di Marina Giannobi, Parole parole parole… (SAGITTABONDO & C.) scova nove parole dimenticate, o quasi, e le ripropone alla cittadinanza, giocando a cogliere di sorpresa gli automobilisti fermi al semaforo o i passanti che camminano per la città. Regalando un attimo di bellezza, totalmente gratuito.
Installazioni temporanee
Da sempre il principio dell’arte pubblica ispira l’artista milanese, architetto, residente in città da oltre quattro decenni, ideatore di Mimumo, il micromuseo di Monza, sito in via Lambro 1 e di moltissime installazioni, di arte pittorica o grafica, per lo più temporanee. Precursore dei tempi, in questo senso, dipinse con linguaggio formale, negli anni Settanta, le palizzate dei cantieri.

“Rallegriamoci”
“L’arte va diffusa, va regalata”, è questa la filosofia di Felice, che, forse per via del suo nome – come dichiara lui stesso – ha fatto del portare alla gente dei momenti di felicità una missione. “Quando incontro una persona la saluto sempre per nome e le auguro “Buona giornata!”: io ci credo davvero. Dobbiamo contrastare il pessimismo dilagante!”. Chi ha la fortuna di appartenere alla sua cerchia riceve settimanalmente uno scatto dell’artista, con la scritta “RALLEGRIAMOCI”: sono immagini mai scontate che esprimono la personalità originalissima di Terrabuio, attentissima al dettaglio.
Parole parole parole (SAGITTABONDO & C.)
Ma torniamo all’opera che in zona Centro e San Biagio, a Monza, ha contaminato le vie cittadine. “L’idea mi è venuta al mare (il mare compare nel manifesto Sagittabondo che dà il nome all’installazione, ndr): quando sono a Cesenatico con la mia famiglia, fermo sotto l’ombrellone proprio non ci so stare, allora cammino, mi alzo presto e faccio i chilometri sul bagnasciuga.

Dettagli
Scatto foto ai bagnini che preparano la spiaggia, agli oggetti dimenticati. Un giorno ho cominciato a scrivere sulla sabbia delle parole con caratteri molto grandi, la gente si fermava incuriosita. Ma non potevo star lì a scrivere e riscrivere tutto il giorno, allora dei bambini con cui avevo fatto amicizia mi hanno assicurato che avrebbero controllato loro che il mare non si portasse via la scritta e nel caso l’avrebbero riscritta. In quel momento mi è venuta l’idea di portare anche in città quell’immagine: il cielo azzurro, il mare e le parole cadute in disuso, per salvarle.
Un’opera corale
Sta funzionando molto bene, la gente mi ferma per strada, mi chiede se è opera mia e, cosa ancora più significativa, mi manda parole nuove. Sta diventando un’opera corale, collettiva, come dovrebbe essere l’arte”. E aggiunge: “Dipingo ancora ma non ci credo più, col tempo si matura, voglio fare un’arte che nasca dal cuore, carpe diem, bisogna cogliere l’attimo, sai quanti anni ho? – dice sorridendo sornione consapevole di non dimostrare affatto i suoi 77 anni – Forse è quello!”.

Cartoline d’artista
Anche mentre parliamo passa un signore in macchina che gli grida dal finestrino “Architetto!”. È impossibile abitare a Monza e non conoscerlo, non solo chi frequenta gli ambienti dell’arte, ma anche chi abita le piazze e le vie del centro almeno una volta lo ha incontrato, con il passo svelto di chi rincorre idee sempre nuove. Magari, senza saperlo, ha raccolto le cartoline che il giorno 7 di ogni mese, alla stessa ora e nello stesso punto di via Manzoni, Felice regala, da oltre un anno, a chi vorrà portarla con sé. Cartoline d’artista.
Photo Elena Borravicchio