Dal rogo della Biblioteca di Alessandria alle censure dei nostri giorni, Il fuoco era la cura del collettivo Sotterraneo racconta come la paura delle idee attraversi i secoli. Un viaggio fisico e visionario tra danza, parola e musica, che invita a ritrovare il piacere dell’approfondimento in un tempo dominato dalla distrazione.
La paura del pensiero
Bruciare i libri è sempre stato il modo più rapido per mettere a tacere il pensiero. Lo si è fatto in nome della fede, del potere, della purezza morale o ideologica. Dai rotoli della Biblioteca di Alessandria ai volumi nazisti dati alle fiamme nel 1933, fino ai più recenti roghi di testi LGBT+, ogni epoca ha provato a spegnere la cultura per controllare le coscienze — e, soprattutto, per soffocare la paura del pensiero critico, quello stesso pensiero che solo la lettura può ancora sviluppare.
Un racconto in movimento
È da questa lunga storia di cenere che parte Il fuoco era la cura, lo spettacolo del collettivo Sotterraneo in scena al Piccolo Teatro Studio Melato dal 14 al 19 ottobre 2025.
Liberamente ispirato a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, lo spettacolo non si limita a riscrivere il romanzo: lo attraversa, lo smonta, lo rilegge come un oggetto vissuto, con le pagine piegate e le annotazioni ai margini. Cinque interpreti — Flavia Comi, Davide Fasano, Fabio Mascagni, Radu Murarasu e Cristiana Tramparulo — si muovono in scena con una precisione quasi coreografica, alternando momenti di ironia leggera a passaggi di intensa riflessione.
La loro presenza fisica, il lavoro sul ritmo e sul corpo, restituiscono alla parola un’energia visiva che va oltre la narrazione.

Distopia e suono come linguaggio
Come in un romanzo, i capitoli proiettati sugli schermi delimitano i salti temporali di un’opera che attraversa epoche ed ere diverse, fino a condurci in un mondo distopico del 2051, dove la memoria è frammentata e la conoscenza si consuma in tempo reale. Questa alternanza di tempi e linguaggi dà al racconto un andamento fluido, sempre in bilico tra presente, futuro e ricordo.
La colonna sonora, elettronica e tagliente, accompagna ogni scena come un battito.
Non è un semplice sottofondo: incalza, interrompe, sottolinea.
L’effetto è immediato, potente e attuale, con rimandi lontani al film di François Truffaut, ma immerso in un immaginario di oggi, fatto di scroll infiniti, notifiche e totale distrazione.
In un mondo che brucia il tempo più che i libri, il vero pericolo non è più il fuoco: è la perdita di attenzione, di lentezza, di profondità.
Un rischio reale, in un momento in cui si parla sempre più spesso di deficit di concentrazione e di conseguente crisi dell’editoria.

Libri bruciati, pensieri cancellati — una storia che ritorna
Durante lo spettacolo, sugli schermi della scenografia, scorrono i momenti in cui la storia ha cercato di cancellare la cultura con il fuoco. Eccone alcuni, che ricordano quanto questo tema sia ricorrente nella storia dell’umanità.
- 213 a.C., Cina – l’imperatore Qin Shi Huang fa bruciare i testi confuciani per imporre il pensiero unico.
- 48 a.C., Alessandria d’Egitto – la leggendaria biblioteca distrutta dal fuoco durante l’assedio di Cesare.
- 1497, Firenze – nel “falò delle vanità” di Savonarola vanno in fiamme libri e opere d’arte.
- 1933, Germania nazista – pubblici roghi dei libri “non tedeschi”: Freud, Marx, Mann, Brecht.
- 1981, Jaffna (Sri Lanka) – la biblioteca tamil distrutta, oltre 90.000 volumi bruciati.
- 2015, Mosul (Iraq) – l’ISIS incendia la biblioteca e i manoscritti storici.

Un invito collettivo
Il fuoco era la cura parla così al nostro tempo con lucidità e forza. È uno spettacolo che chiede al pubblico di riconquistare il piacere dell’approfondimento, di tornare a leggere per resistere alla semplificazione.
Un invito a tenere accesa la mente, quando tutto intorno sembra spingerci verso l’oblio.
INFO
Vent’anni di Sotterraneo: Il fuoco era la cura
Dal 14 al 19 ottobre 2025
Piccolo Teatro Studio Melato, Milano
Durata: 1h30 senza intervallo
Produzione Teatro Metastasio di Prato, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, ERT / Teatro Nazionale.
ph®MasiarPasqual. Courtesy of Piccolo Teatro Studio Melato




