
I Baci di Dama: tutto sui dolci storici piemontesi

Ricetta, storia e altre curiosità su uno dei tanti dolci piemontesi che ha fatto la storia nella tradizione culinaria italiana.

Tortona (AL), Italia.
I Baci di Dama sono amati da tutti: dagli adulti ai bambini, dagli appassionati di dolci ai meno golosi, i Baci di Dama sono facilmente reperibili e ormai diffusi lungo tutto il territorio della nostra magnifica Penisola; se, però, un pomeriggio doveste trovarvi a corto di dessert per i vostri ospiti dell’ultimo minuto, o per semplice curiosità, qui trovate la ricetta spiegata passaggio per passaggio.
La premessa è importante: si tratta di biscotti facilmente preparabili, quindi perfetti anche per chi è alle prime armi nel mondo della cucina, ma vi assicuriamo che la loro semplicità riempirà il palato con gusti sopraffini.
La storia e le curiose origini
Ripercorriamo insieme le tappe principali che hanno segnato la lunga vita di questi dolci della tradizione piemontese, partendo proprio dalla storia che è alla base della loro nascita.
La città natale dei Baci di Dama è Tortona, un comune del Piemonte in provincia di Alessandria. La data alla quale ne risale l’origine è il 1919, quando niente meno che il pasticciere personale di Vittorio Emanuele III ne brevettà la ricetta.
Come molti si chiedono, il loro nome particolare ha un significato romantico e nascosto. Per comprenderlo al meglio, immaginatevi per un secondo i Baci di Dama: i due biscotti di forma semi-sferica che li compongono vengono posizionati con le calotte rivolte una verso l’alto e l’altra verso il basso, e sono tenuti insieme da un sottile strato di cioccolato fondente (nella ricetta originale, ma oggi ne esistono infinite varianti), simulando proprio due bocche che si avvicinano per baciarsi.
Un dolce simile era, però, già preparato in precedenza, a partire dall’ 800, unendo proprio due biscotti con uno strato di cioccolato fondente.
Come potrete vedere dalla ricetta qui sotto, le vere protagoniste della preparazione e del gusto sono proprio loro: le regine mandorle; anche se nel passato la storia ci insegna che venissero preparati con le nocciole, di cui il Piemonte è particolarmente ricco e che avevano costi ridotti rispetto a quelli di altra frutta secca utilizzata nella preparazione dei dolci tipici, come appunto le mandorle.
I Baci di Dama, la ricetta
Ingredienti per 4 persone
– 150 gr di farina;
– 150 gr di zucchero;
– 150 gr di mandorle sgusciate;
– 150 gr di burro;
– 60 gr di cioccolato fondente per la crema;
– Difficoltà: Bassa
– Preparazione: 30 minuti piu’ un’ora di raffreddamento dei biscotti e 30 minuti di solidificazione del cioccolato
– Cottura: 25 minuti
– Regione: Piemonte
Ricetta e passaggi
– Sbollentate le mandorle, pelatele (forse questo è il passaggio piu lungo e delicato di tutta la preparazione) e fatele tostare per qualche minuto nel forno già caldo a 180°C, poi tritatele finemente.
– Versate il risultato delle mandorle che avete appena tritato in una terrina, mescolatevi insieme lo zucchero e la farina, quindi incorporate il burro, ammorbidito precedentemente a temperatura ambiente (oppure, se è troppo freddo..).
Lavorate il composto fino a renderlo ben omogeneo, quindi ricavatene tante palline del diametro di circa 1,5 cm, che schiaccerete poi leggermente alla base.
– Disponete i baci di dama su una placca, precedentemente imburrata o ricoperta con carta da forno e cuoceteli nel forno già caldo a 180°C circa per 15 minuti.
– Una volta cotti, sfornateli e lasciateli raffreddare completamente.
– Ultimo passaggio ma non meno importate, fate fondere il cioccolato fondente, (precedentemente tagliuzzato grossolanamente per agevolarne la fusione), in una piccola casseruola, per poi spalmarlo sui biscotti sul lato della base e accoppiateli a due a due come se si stessero appunto baciando.
Lasciate solidificare lo strato centrale di cioccolato fondente in modo tale che non si dividano e servite come meglio preferite a fine pasto.
Consigli ed avvertenze
allergeni: farina, soia, nocciole e uova
Conservazione
Questi baci, oltre ad essere semplici ma buonissimi, possono essere anche conservati per piu’ giorni, senza che perdano la loro iniziale freschezza o la loro decisa fragranza originale.
Basterà solo avere cura di riporli e conservarli dentro a contenitori di ceramica o di metallo e soprattutto con chiusura ermetica. In estate è comunque meglio riporre poi i contenitori all’interno del frigorifero.
Conclusioni e abbinamenti
Non vi resta dunque che sfoderare il vostro miglior grembiule, accendere il forno e stupire amici e parenti con questo storico fine pasto, abbinato ad un Brachetto D’Acqui DOCG o un Moscato D’Asti DOCG: due vini dolci della tradizione del Basso Piemonte che si sposano perfettamente con il delicato retrogusto lasciatovi dalle mandorle.