Siamo in Val d’Orcia, rifugio di papi, pittori e poeti, dove i cipressi si adagiano su sinuose colline e dove il cinema si contende suggestivi scenari. In questo straordinario territorio troviamo Castiglione d’Orcia una delle vallate più belle d’Italia, dove “otium et pulchritudo” convive con l’antico circondario che conserva intatto tutti i tratti di una storia millenaria

Sopra paesaggio intorno a Castiglione d’Orcia.
Foto in alto, veduta di Castiglione con Rocca Aldobrandesca.
Castiglione d’Orcia (SI), Italia.
Il territorio della Val d’Orcia è collocato a sud di Siena e si spinge fino alla provincia di Grosseto e confina con l’Umbria e il Lazio. Dal 2004 è Patrimonio Mondiale Unesco. Un paesaggio che durante il Rinascimento fu podere irrinunciabile per papi e signori.
Una Valle che ha portato a conoscenza del turismo bellezze medioevali come Montalcino, Montepulciano, Pienza, San Quirico, ma c’è un luogo, punto nevralgico lungo la via Francigena con una sua storia ancora tutta da scoprire, ed è Castiglione d’Orcia che domina la Val d’Orcia fino alle sorgenti del Monte Amiata. Sorge in uno dei punti panoramici più belli del Paese, tra antiche torri e contrade ricche di storia e di mistero.
L’antica Piazza il Vecchietta
La visita a Castiglione d’Orcia può iniziare dalla sua piccola piazza, dedicata al noto pittore del Quattrocento Lorenzo di Pietro, detto Il Vecchietta. La piazza appare a forma triangolare con una pendenza laterale dove fa bella mostra un acciottolato di pietre e mattoni rossi, al centro della quale sorge un pozzo in pietra in ottimo stato risalente al 1618.
Intorno si affaccia l’antico Palazzo Comunale del Paese dove al suo interno, nella sala del consiglio viene custodito il notevole affresco della Madonna con Bambino e due Santi (proveniente da Rocca d’Orcia), il cui stile riconduce alla scuola senese.
I capolavori artistici di Castiglione d’Orcia
Le vie del borgo conservano tutt’oggi i segni d’epoca medievale, tra grandi portoni, mura in pietra attraverso i quali si scorgono imperdibili panorami sulle candide colline della Val d’Orcia.
La passeggiata del paese non può non far tappa alla Sala d’Arte San Giovanni, una ex chiesa dell’omonima Confraternita, al cui interno conserva una serie di dipinti di pregevole fattura di artisti della scuola senese, come Lorenzo di Pietro detto Il Vecchietta, Simone Martini, Giovanni di Paolo e Pietro Lorenzetti.
A poche decine di metri la Chiesa di Santa Maria Maddalena con la sua facciata duecentesca, l’impianto di origine romanico, la copertura semicircolare e l’imponente campanile domina il paesaggio circostante.
Degna di nota la Pieve dei Santi Stefano e Degna (1566), da sempre considerato il più rappresentativo edificio religioso di Castiglione. Potrete ammirare la sua originale facciata cinquecentesca in pietra e l’impianto romanico con pianta a croce latina.
Al suo interno una serie di affreschi sempre di scuola senese del primo Cinquecento e una grande tavola del 1531 mostra la Madonna in trono col Bambino e santi di Giovanni di Bartolo. Mentre sono state trasferite nella Pinacoteca di Siena tre pregevoli tavole attribuite a Simone Martini, Pietro Lorenzetti e il Vecchietta.
La Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia, dopo il restauro e gli scavi
Ad agosto dello scorso anno (2023) ha riaperto l’imponente Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia, dopo un importante progetto di restauro conservativo per il recupero della cinta muraria e consolidamento conservativo della torre. Oggi un interessante percorso di visita, attraverso passerelle in acciaio all’interno del bastione restaurato, permettono di passeggiare e visitare l’intera area, dove ammirare i resti di una chiesetta romanica oltre a numerose e considerevoli tracce d’epoca medioevale.
Da non perdere la suggestiva visita notturna che consente di apprezzare la rocca e l’intero perimetro delle mura con vista suggestiva sul borgo.
Ma non è finita, durante lacampagna di scavi e restauro è stata rinvenuta una gran quantità di reperti archeologici. I ritrovamenti risalenti a varie epoche sono stati catalogati e conservati (provvisoriamente) all’interno di locali di proprietà pubblica, in attesa di un laboratorio archeologico dove questi saranno oggetto di studio di esperti per poi trovare la definitiva collocazione nel museo e centro di documentazione che verrà realizzato nei locali all’ingresso della torre.
Storie e costume di un popolo
Ed eccoci con una storia popolare, “il Maggio”, l’antica e tradizionale festa per celebrare il risveglio della natura. L’appuntamento annuale è nella notte tra il 30 aprile ed il primo maggio, ed è da sempre una delle tradizioni più antiche e sentite di Castiglione d’Orcia.
In scena un gruppo di cantori e suonatori, che ripercorrono le tracce del tempo che fu, una tradizione le cui origini pare si ricolleghino agli antichi riti propiziatori in onore della madre terra.
Oggi i cantori e i suonatori (circa venti) chiamati per l’occasione “maggiaioli” percorrono prima i borghi e le campagne facendo visita presso i poderi, cantando quartine che auspicano il ritorno della buona stagione, di buoni raccolti, con canti che inneggiano l’amore e il risveglio della natura e poi per le vie del paese sino al mattino del primo maggio. In cambio ricevono ospitalità, vino, alimenti e offerte in denaro, questi ultimi vengono utilizzati per allestire la tradizionale merenda aperta a tutta la popolazione.
Non pensiate di assistere a una delle tante rievocazioni tipiche per turisti e curiosi. La tradizionale “festa” verrebbe celebrata comunque, anche senza i patiti dello scatto , poiché la storia continua e cantori e suonatori non possono mancare ai tradizionali riti propiziatori pagani in onore del risveglio della natura.
Vale la pena segnalare, visto che siamo in tempo: “Alba e Tramonto Festival” che andrà in scena all’alba del 15 agosto sul grande prato della Rocca di Tentennano. Occasione tra l’altro per conoscere la suggestiva frazione di Gallina qui sarete circondati dai rigogliosi campi con una vista mozzafiato sul borgo di Castiglione d’Orcia da dove potrete assistere al tradizionale concerto-colazione. Quest’anno l’appuntamento sarà con il pianista jazz e compositore maremmano Nico Pistolesi. L’edizione 2024 si terrà dal 5 al 22 agosto. Il programma completo lo troverete sul sito www.albaetramontofestival.it
La Rocca di Tentennano nella frazione di Rocca d’Orcia
Nel visitare i dintorni di Castiglione d’Orcia lo sguardo verrà sicuramente sedotto dalla suggestiva Rocca d’Orcia (detta anche Rocca a Tentennano o Rocca di Tintinnano), costruita nel XIII secolo, ospitò tra le sue mura anche Santa Caterina da Siena. Le origini conducono all’epoca etrusca, ne fa eco il nome “Tentennano” da “Titinianum” che potrebbe derivare dall’etrusco “Tinia”, cioè Giove, il mitico padre degli Dei. Giungendo sotto, la Torre vi apparirà alta e inespugnabile e così fu per circa due secoli. Era l’avamposto di controllo sulla Via Francigena, la strada medievale che univa Roma con il nord Italia e la vicina Francia.
Oggi la rocca di Tentennano (l’unica fortezza in Val d’Orcia a non essere mai stata conquistata) è ancora in uso e viene utilizzata per appuntamenti culturali come: esposizioni, mostre ed eventi. Continuando per il piccolo borgo, lungo antichi scalini vi imbatterete nel luogo più suggestivo di tutta Rocca d’Orcia, piazza della Cisterna, dove nel bel mezzo sorge una bellissima cisterna duecentesca, che per la sua forma fu definita, “il più bel vaso che sia nello Stato di Siena”.
Nei dintorni di Castiglione d’Orcia
Passare da un borgo all’altro è come essere catapultati nel mondo medioevale, un’esperienza da fare assolutamente. Come la visita a Campiglia d’Orcia, pochi chilometri da Castiglione, un piccolo borgo altomedievale (810 mt. slm), le cui tracce risalgono al 973 d.C. Oggi il borgo conserva l’antica struttura medioevale con quattro strade ad andamento anulare, collegate fra loro da vicoli trasversali.
Intanto godetevi la vista spettacolare che potrete ammirare dall’alto del paese dell’intera Val d’Orcia e di buona parte del Monte Amiata. Il paese suggerisce una suggestiva passeggiata tra i vicoli, le ripide viuzze e le scalinate che le collegano tra loro. Nel percorso troverete la parrocchia di San Biagio, dove si può ammirare l’opera di Sebastiano Folli (1569 – 1621) “La Madonna in piedi con Bambino Gesù che consegna le chiavi a S. Pietro“. Potrete poi scoprire i ruderi della Rocca Viscontea di “Campigliola”, lungo un’insolita strada bianca che dal paese si snoda attraverso i campi, tra pareti rocciose di origine vulcanica.
Nel mese di ottobre invece quando i colori dell’autunno creano uno scenario unico, c’è l’appuntamento più coinvolgente dell’anno, é la “Festa del Marrone“, esattamente l’ultima domenica di Ottobre.
Protagonisti sono i tre rioni Agitati, Borgassero e Dentro che si “sfidano” con un’appassionante rievocazione storico-culturale, richiamando l’antica vita contadina e soprattutto la sua protagonista, la mitica castagna.
Le sorgenti dell’Ermicciolo e i boschi del Vivo
La montagna per eccellenza del sud della Toscana è il monte Amiata, che poi non è una montagna ma un vulcano inattivo, che ha avuto gli onori di ospitare le prime civiltà della Maremma dai lontani tempi del bronzo e del ferro. Ai lati della montagna si trovano due sorgenti visitabili: Santa Fiora nel Parco della Peschiera e Ermicciolo nel Parco di Vivo d’Orcia, che va ricordato è Patrimonio UNESCO.
Vivo d’Orcia, un paese immerso nel verde ricco di castagni, abeti e faggi. Qui siamo all’interno del Parco dell’Ermicciolo dove troverete una delle Sorgenti più belle del Monte Amiata nel suo stato più naturale, le cui acque alimentano tutto il territorio fino a Siena. Al piano del piazzale circondati da una natura rigogliosissima si potrà entrare in una galleria lunga circa di 80 metri dove l’acqua è la diretta protagonista e la sua forza preponderante che esce dalla roccia vi colpirà per la sua bellezza e il suo profondo fragore.
A Vivo d’Orcia troverete tra l’altro alcuni edifici storici risalenti all’XI secolo, come l’oratorio di San Bartolomeo, denominato Ermicciolo, fu probabilmente la prima sede dell’Eremo del Vivo, un tempo abitato dai monaci Camaldolesi, la cui formazione è attribuita a San Romualdo. Il piccolo edificio immerso nel verde è ad unica navata conclusa con abside semicircolare di arcatelle pensili.
La Cooperativa di Comunità Parco Vivo, organizza visite guidate per far scoprire gli aspetti naturalistici storici e culturali di Vivo d’Orcia

L’imponente Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia
Bagni San Filippo tra terme e leggende
Per chi ha voglia di immergersi in tiepide acque termali (gratuite), merita una visita i Bagni San Filippo la pittoresca località del comune di Castiglione d’Orcia, collocate, tra la Val d’Orcia e il Monte Amiata. L’acqua sgorga dal terreno circostante ad una temperatura di circa 48°C, permettendo di immergervi nell’acqua anche durante l’inverno.
Visto che siamo in luoghi medioevali, dove da sempre non mancano le leggende, va segnalata quella del nobile fiorentino Filippo Benizi, che pare si sia rifugiato proprio da queste parti per sfuggire alla carica pontificia e che (miracolosamente) abbia fatto fuoriuscire qui le calde acque. Altre voci invece lo contraddicono, sostenendo che ancor prima di lui Etruschi e Romani già beneficiassero delle tiepide acque termali.
Tornando alla nostra quotidianità c’è da dire che i Bagni di San Filippo sono noti oltre che per il benessere fisico che regala, anche per lo straordinario paesaggio in cui si è immersi, vi troverete attori in una rigogliosa macchia verde dentro la quale convivono conformazioni calcaree, vasche d’acqua calda e dolci cascate.
Quella più suggestiva è certamente La Balena Bianca qui potrete constatare la somiglianza alla bocca del grande cetaceo che rappresenta la formazione calcarea più grande di tutta l’area termale di San Filippo.
Ed eccoci a conclusione del nostro viaggio a Castiglione d’Orcia e i suoi dintorni. Un’esperienza che promette di lasciare un’impronta duratura nell’animo per chiunque desideri scoprire bellezza e autenticità.
Photo Stefano Consoli
Gli indirizzi di Agenda Viaggi
Alloggi
VAL D’ORCIA NEL BORGO
Via della Costa, 21 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 393 292 8956
AL PICCOLO ULIVO, A CASA DI MIMO&SE
Via Roma, 18 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 340 544 1270
ERMIONE
Via della Costa, 36 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 328 223 4821
CASA COSTANZA
Piazza Il Vecchietta, 5 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 347 0734228
B&B IL VECCHIETTA
Via del Cassero, 10 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 338 226 2248
CASA NONNA MILIA
Borgo Vittorio Emanuele, 49 -53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 348 271 1743
Ristorante
TRATTORIA IL CASSERO
P.zza Cesare Battisti, 1 -53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 345 509 5472
Bar
BAR L’APPALTO
Borgo Vittorio Emanuele, 18 -53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 0577 887245
BAR PETRA
Via Guglielmo Marconi,13 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 0577 888932
ENOTECA DELL’ORCIA
Borgo Vitorio Emanuele, 30 – 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 335 156 6964
Aziende
CANTINA CAMPOTONDO
https://www.cantinacampotondo.it/
OLEIFICIO VAL D’ORCIA
https://www.oleificiovaldorcia.it/
PASTICCERIA SCHEGGI
Borgo Vittorio Emanuele, 78 -53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 0577 887021
PASTA FRESCA IL CAPANNO DELLE ROSE
Borgo Vittorio Emanuele, 52 -53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 335 811 9533
AZIENDA AGRICOLA SAN CAMILLO
Podere San Camillo, 45- 53023 Castiglione d’Orcia – Siena -Telefono: 333 351 4860
Guide
ASSOCIAZIONE VALDORCIATOUR
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