
BAD MOOS DOLOMITES SPA RESORT, LA MONTAGNA FUORI DALL’ORDINARIO

In slitta a cavalli davanti al Bad Moos Dolomites Spa Resort
Sesto, Alta Pusteria, Italia.
Il paesaggio circostante fa venire immediatamente voglia di Natale, del calore e del profumo della legna nel camino, dell’incanto della coltre soffice della neve. Morbidi pendii ricoperti di foreste di abeti, le cime maestose delle Dolomiti di Sesto, l’imbocco della val Fiscalina, regno dello sci nordico e delle ciaspole, così bianca e solitaria da sembrare uscita da una leggenda dei Monti Pallidi. A centro di tutto questo, nel villaggio di Moso, si trova il Bad Moos Dolomites Spa Resort. Basterebbe la sua collocazione per renderlo un’irresistibile meta di vacanze invernali, ma questo hotel, da quarant’anni punto di riferimento dell’alta val Pusteria, è ben di più.
E’ nato nei primi anni ’70 del secolo scorso dal sogno visionario di Erwin Lanzinger, un vero precursore di quella che sarebbe stata l’evoluzione turistica di questa zona incantevole dell’Alto Adige. Lui infatti, con spirito appassionato da vero imprenditore e da amante della “sua” montagna, fu tra i primi a propugnare la crescita degli impianti della val Pusteria, che oggi costituiscono davvero una valida alternativa all’ormai noto Plan des Corones, all’altro capo della valle. Ma soprattutto intuì quella che sarebbe stata da subito la competenza distintiva del Bad Moos, ciò che, indipendentemente dal livello di confort, lusso, servizio – peraltro elevatissimi – avrebbe fatto la differenza.

L’acqua sulfurea sgorga nella Spa Termesana
Una differenza non immediatamente evidente, perché racchiusa in una capannuccia di legno dentro al terreno della proprietà sul retro dell’hotel, accanto a una romantica cappella. Questa infatti era l’antico Bauernbadl e qui affiora da secoli l’acqua sulfurea di una sorgente, nota sin dal 1650. Grazie a questa “coincidenza” felice, il Bad Moos Dolomites Spa Resort da oltre due decenni ha una licenza – fra i pochissimi in Alto Adige e unico in val Pusteria – per cure termali con assistenza medica.
Solo qui, infatti, nell’800 le contadine dei villaggi vicini andavano a prendere i bagni, prima nella capanna di legno e successivamente in una semplice costruzione in pietra, perché si diceva che la fonte sulfurea fosse benefica per la fertilità. Avevano coraggio, dato che l’acqua curativa sgorga a 6°C, arrivando dalle viscere della Croda Rossa, la magnifica montagna che sovrasta Bad Moos.
Anche oggi la temperatura è così “proibitiva“, ma il percorso per arrivare a beneficiare di questa acqua ricca di zolfo, fluoro, magnesio, calcio, ottima disintossicante dell’organismo, indicata per lenire le tensioni e favorire la digestione, è decisamente più confortevole. Insieme all’hotel, infatti, è cresciuto nel tempo Termesana, un grande centro per il benessere e la cura, concepito dall’intraprendente Evi Oberhauser, che oggi è sul ponte di comando di tutto il complesso.

L’articolato percorso kneipp
Il principio guida è il raggiungimento del benessere psicofisico, da conseguirsi con un attento ed equilibrato mix di moderne tecnologie curative e di discipline olistiche.
Per questo motivo il centro è consigliato non solo a chi cerca il relax dopo una giornata di sci, ma anche agli atleti, che trovano programmi specifici che prevedono un check-up completo nel centro medico dell’hotel. Si tratta di un laboratorio di ricerca convenzionato con l’Università di Perugia, gestito da medici esperti in medicina di montagna, specializzato in medicina dello sport e interna, dotato di strumentazione d’avanguardia in fatto di stimolazione del sistema neuromuscolare; altrettanto approfondite sono le tecniche di valutazione cardiaca e respiratoria, e il check computerizzato della colonna vertebrale per verificare postura senza bisogno di radiografie.

La spettacolare grotta sulfurea per il relax
Ma al Bad Moos non ci sia affida solo alla cura allopatica; un approccio non convenzionale, infatti, accoglie l’ospite dalla Spa. Un esempio per tutti è la “danza aromatica”, una versione assolutamente inedita del tradizionale aufguss tirolese, eseguita dal simpatico Charlie, il maestro di sauna,che non si limita a dare preziosi consigli per meglio utilizzare l’articolato e spettacolare percorso caldo, fra sauna finlandese, biosauna, bagno turco, grotta relax sulfurea, ecc. A orari stabiliti, infatti, nella sauna a 75°C St. Valentin accoglie, facilita il rilassamento con letture e musiche da lui scelte, introduce in un mondo di vapori profumati agli agrumi, cirmolo, pino mugo, barancio. E quando il suo “pubblico” ha raggiunto uno stato di estatico benessere, inizia una armoniosa danza sventolando l’asciugamano, affinché vampate di calore (mai eccessivo) accarezzino il viso e il corpo dei partecipanti immergendoli un un’unica nuvola sensoriale fatta di musica, profumi, calore. Un celestiale torpore dal quale ci si risveglia bruscamente (come in ogni trattamento di questo genere che si rispetti), per fare una passeggiata in esterno coperti solo dall’asciugamano e a piedi nudi sulla neve fino alla capanna della sorgente termale, per una immersione tanto corroborante quanto gelida. Chi però non ha cuore di affrontare la prova in esterno, può sempre rabbrividire in interno sotto la cascata di acqua sulfurea e poi rilassarsi in un’area relax ricavata da una stube gotica del XIII secolo, un tempo cuore pulsante delle famiglie di montagna.

Il comprensorio sciistico della Croda Rossa di Sesto
Ciò basterebbe a fare del Bad Moos Dolomites Spa Resort un luogo di vacanza unico. Ma non si può certo dimenticare che a pochi metri dall’hotel parte la cabinovia che conduce nel cuore della ski area di Croda Rossa. Da tre anni è collegata con Orto del Toro, Monte Elmo e Padola nel comprensorio Dolomiti di Sesto, con oltre 100 km di piste, fra cui alcune nere veramente entusiasmanti. Un paradiso, per sciatori e non.

L’hotel al tramonto
Marco Restelli
marco@agendaviaggi.com
Tags: centro medico, fonte termale, sci, spa, val pusteria, wellness