
Armonia dei colori: armonia della persona. Viaggio nell’armocromia con la consulente d’immagine Mariachiara Nardelli

L’armocromia non è una scienza nuova. Le sue origini risalgono al passaggio tra cinema in bianco e nero e pellicole a colori e, in particolare, al concetto di “color harmony” coniato nel 1918 da Max Factor. Secondo lui, per far risplendere una persona, i colori applicati al viso dovevano essere armonici con l’incarnato e il colore di occhi e capelli. “Glamour non si nasce, glamour si diventa”, sosteneva. Anche Helena Rubinstein ed Elizabeth Arden, pioniere della produzione di cosmetici per il consumo di massa, mostravano nelle loro locandine pubblicitarie degli anni ‘40 gli abbinamenti migliori tra nuance di rossetti e colori di pelle, occhi e capelli delle donne. In seguito la celeberrima costumista californiana Edith Head, che vestì e creò palette per le più affascinanti dive di Hollywood, da Grace Kelly a Audrey Hepburn, nel suo libro “Dress for success” (1967), parlava di “color aura charts”. Dopo il libro “Color: the essence of you” di Suzanne Caygill, il principale manuale di riferimento oggi è “Color Me Beautiful” di Carole Jackson, pubblicato negli States nel 1980

Arcore (MB), Italia.
Difficoltà a trovare l’outfit giusto? Dubbi circa un accessorio? Smarrimento di fronte a un invito formale? Niente panico! L’armocromia vi salverà!
Parola da alcuni anni molto in auge, soprattutto nell’ambito dei social e del fashion system, l’origine del nome è chiara: armo (dal greco harmonía “accordo, proporzione”) e –cromia (dal greco khrōmía, derivato di khrôma, –atos “colore”), armonia dei colori dunque. Ma l’armocromia non si improvvisa, si studia. O – meglio – ci si rivolge a chi di questa passione ha fatto una professione a tempo (quasi) pieno.
Il più grande interesse è la Bellezza
Mariachiara Nardelli, splendida 40enne di origine partenopea, ha un marito, tre figli e una professione di insegnante di sostegno ma il suo più grande interesse è la bellezza, a tutto tondo. “Sono intrinsecamente connessa con la femminilità e la vanità. Quello che cerco io è la Bellezza: interiore, esteriore, nei modi, nel sapersi rapportare in tutti i contesti. Prima dell’università (Mariachiara è laureata in Scienza dell’Educazione, ndr) ero attratta dalla scuola di moda di Firenze ma mi accingevo a conseguire il diploma in danza classica. Dovetti scegliere e scelsi di concludere i miei studi coreutici. Ho sempre coltivato la passione per la moda: riviste, film che seguivo con un occhio di riguardo verso gli outfit dei protagonisti per capire che storia ci fosse dietro. Ho delle icone di stile: sopra a tutte Kate Middleton. Lei incarna la bellezza come la intendo io: formale, femminile, delicata nei modi. Ci sono tante attrici o personaggi del mondo dello spettacolo che immortalate sulle riviste patinate in una posa statica sono splendide ma non basta. È importante come ti muovi, come parli, come approcci le persone: Kate Middleton è aggraziata, delicata, si presenta davvero come una principessa, come dico io, profuma di finezza a 360 gradi”.
La formazione di una consulente di immagine
La nostra consulente di armocromia si avvicinò alla disciplina durante le prime due gravidanze leggendo i libri di Cinzia Felicetti, già direttrice di Marie Claire Maison. E si ripropose di frequentare dei corsi specifici non appena l’ultimo figlio sarebbe stato abbastanza grande. Detto fatto: “Quando il mio terzo bambino ha iniziato la scuola materna ho cominciato la mia formazione vera e propria: ho frequentato il corso di Armocromia di Elisa Negro, l’Italian Image Institute di Rossella Migliaccio, il corso Body shape, facial shape, ancora con Elisa Negro”.
Da allora, grazie a Instagram e al passaparola, Mariachiara offre quasi una consulenza a settimana a donne, tendenzialmente tra i 35 ai 45 anni di età, che per i motivi più vari chiedono il consiglio dell’esperta di immagine. “Io dedico ad ogni cliente circa due ore, le ascolto molto. Per me è una coccola, mi piace far sentire la donna più bella, l’ho sempre fatto: spesso le mie amiche mi chiedevano consigli di moda o di trucco. La prima cosa che facciamo è il “test dei drappi” ovvero l’accostamento dei vari colori all’incarnato. Bisogna capire se il sottotono della cliente è freddo o caldo, e poi la stagionalità (a grandi linee esistono 4 tipi: l’autunno, l’inverno, il primavera e l’estate. Io sono un inverno assoluto ad esempio) e poi bisogna identificare l’intensità e i sottogruppi, ce ne sono 18: un sottogruppo è per esempio “winter cool” nel quale si prendono in prestito alcuni colori delicati dell’estate e si perdono i colori bright tipici dell’inverno. Inoltre chiedo alla cliente che colore di capelli aveva da piccola, come si abbronza, se ha parenti con i capelli rossi, ecc.”.


Un look book e una consulenza per un anno
Mariachiara Nardelli arriva a casa, oppure nei centri estetici, dalle signore che richiedono la sua consulenza (è stata contattata di recente anche da alcuni parrucchieri per tenere delle lezioni sui colori da suggerire alle clienti che intendono rinnovare il loro hair styling), con la missione di creare consapevolezza, munita di tutta l’attrezzatura necessaria per un servizio professionale: palette, drappi, la fascia per capelli e il telo bianco da appoggiare al decolté per il test dei colori; e rilascia un look book e la possibilità di essere consultata per un anno intero per ogni acquisto, richiesta o consiglio di stile. Oltre alla palette più donante per ciascuna infatti è importante prestare attenzione anche alla forma del viso e del corpo per “vestirli” nella maniera più appropriata.
“Non mi sono mai capitati uomini, ma potrebbe succedere: l’armocromia è la base della consulenza d’immagine, i politici per esempio la usano ampiamente, per valorizzare la figura con i colori della cravatta e della pochette. Mi sono invece capitate spose (non tutte abbiamo lo stesso bianco: c’è il panna, l’avorio, l’off white, lo champagne per la primavera); professoresse di università che intendevano acquisire uno stile più centrato; ragazze che dopo la laurea volevano entrare nel mondo del lavoro con una marcia in più; ricordo infine una ragazza che mi disse di essere uscita con un uomo che le piaceva molto ma di essersi vestita male, era convinta che se il suo outfit fosse stato diverso avrebbe avuto una chance”.
Un regalo che ognuna di noi dovrebbe concedersi.
Per informazioni: Instagram, mariachiaranardelli
Dall’alto le prime tre foto Patrizia Grena. Le ultime Paola Saia