In occasione della Monza Paesaggio Week 2025, il 31 maggio e l’1 giugno, l’installazione di Valeria Angelini ha animato piazza Trento Trieste, interagendo con i passanti incuriositi da una passerella che specchiava il cielo
Monza, Italia.
Valeria Angelini e Felice Terrabuio hanno portato il cielo per terra, a Monza, nelle giornate del 31 maggio e 1 giugno.
L’istallazione in piazza Trento e Trieste, ideata da Valeria Angelini in occasione della Monza Paesaggio Week 2025, ha interagito col pubblico con discrezione, riscuotendo l’interesse degli adulti e l’entusiasmo dei bambini.

Valeria Angelini
Un materiale inclusivo
Una pellicola specchiante stesa a mo’ di passerella ha rallegrato il passeggio nel weekend precedente la festa della Liberazione: “Ho scelto un materiale che avesse il meno impatto possibile e potesse inserirsi perfettamente nel tessuto urbano – spiega Angelini – totalmente inclusivo“.
Una superficie molto robusta
Qualcuno temeva che fosse una superficie vetrata e quindi delicata, aveva paura di romperla salendoci sopra invece è molto robusta. Ci si può salire con le carrozzine, con i tacchi, con qualsiasi cosa, infatti i bambini si sono divertiti moltissimo a percorrerla in tutti i modi“. E sporcarla in tutti i modi, ma basta un colpo di straccio (che l’artista ha tenuto a portata di mano per tutto il tempo dell’installazione) e la passerella a specchio torna nuova.

I bambini si tuffavano
“Alcuni bambini pensavano che ci fosse dell’acqua ma, una volta capito, chiamavano i loro amici: “Venite, non ci si bagna!” e si “tuffavano” sopra, giocavano a nuotare, ad attraversarla in bicicletta, di corsa, a mettersi a testa in giù e guardarsi riflessi“, commenta divertito Terrabuio, che ha collaborato con l’amica artista.
La spiegazione apposta accanto all’opera invitava i passanti a scattare foto e condividerle. Invito quanto mai efficace: sono circolate decine e decine di immagini sui social, tutte bellissime; l’effetto della superficie specchiante ha creato riflessi onirici.

Tornare bambini
“Ai bambini è piaciuta molto ma anche gli adulti l’hanno apprezzata. È stato divertente vedere gli adulti tornare bambini, prima titubanti poi, ironici, percorrere la passerella come dei modelli“, ha aggiunto Angelini.
Ci sono state delle spose, sabato, che appena uscite dal municipio, pensavano che fosse stata montata per loro! Erano felicissime! Gli amici hanno lanciato sugli sposi dei coriandoli iridescenti che hanno interagito con l’opera in un gioco di riflessi di luce magico: i bambini si divertivano a raccoglierli e gettarseli addosso, si cercavano i riflessi del sole l’un l’altro, una meraviglia“.

Valeria Angelini e Felice Terrabuio
Il messaggio dell’opera
L’opera ha conquistato anche i più diffidenti. “Un adolescente si è avvicinato gradasso dicendo: “Sarà la solita scemata di arte contemporanea!” – ha spiegato ancora Angelini– Gli ho chiesto se voleva che gliela spiegassi, ha accettato. Gli ho detto: “A volte in città quando si è presi dalle cose da fare ci si dimentica di guardarsi intorno, anche quando vi incontrate tra ragazzi state chiusi tra voi: quest’opera riflette il cielo, anche involontariamente ti costringe a guardare sopra e intorno a te, ti costringe a prendere coscienza che siamo dentro a un tutto che è più grande di noi“. Era contento che gli avessi spiegato il significato dell’opera; si è ricreduto“.
L’artista, che aveva già esposto a Monza al MiMuMo di Felice Terrabuio, ha molti progetti per il futuro: “Amo collaborare con altri artisti, aiutarli non solo a realizzare un bella opera ma a proporla al pubblico nel modo migliore, non basta creare da soli, bisogna collaborare per portare l’arte alle persone“.
Photo Elena Borravicchio




