L’evento enogastronomico di fine settembre è un’occasione per visitare questa cittadina del modenese scoprendo le sue meraviglie storiche e le eccellenze della tavola.
Carpi (MO), Italia.

Il centro storico di Carpi, dal 26 al 28 settembre 2025, si trasforma in una festa dei sapori per la quarta edizione di EmiliaFoodFest. L’evento, promosso da Cna Modena con il contributo della Camera di Commercio Modena per valorizzare i saperi e i sapori della Via Emilia, si svolge in Piazza dei Martiri e offre un ricco programma che invita a esplorare la ricchezza enogastronomica del territorio. Andare a Carpi nei giorni dell’Emiliafoodfest dà vita a un intreccio di piaceri: quello del palato, quello della scoperta e quello della riflessione.

Un Festival che è più di un mercato
Il centro dell’EmiliaFoodFest è in Piazza dei Martiri, una delle piazze più grandi d’Italia, dove produttori provenienti da diverse province emiliano-romagnole presentano le loro eccellenze. Da quest’anno inoltre l’Emiliafoodfest ospita anche i produttori provenienti da un’altra regione che, per il 2025, è la Lombardia.
Il programma prevede una serie di iniziative che invitano i partecipanti a mettere le mani, letteralmente, in pasta. Previsti show-cooking per apprendere tecniche da chef, incontri con l’autore, visite guidate, degustazioni per approfondire la conoscenza delle eccellenze carpigiane, il laboratorio Mani in Pasta a cura delle maestre sfogline dell’Associazione Maccheroni al Pettine delle Valli Mirandolesi e competizioni culinarie come la Champions League delle Tagliatelle al Ragù con la formula a eliminazione diretta tra maestre sfogline di sei diverse province emiliano-romangole, la disfida degli agriturismi emiliani sul bensone, dolce antico della tradizione locale che si gusta inzuppato nel Lambrusco e la Disfida del Cappelletto Carpigiano in cui tre rezdore si confrontano per aggiudicarsi il titolo de “Il miglior cappelletto dell’EmilaFoodFest”.
Un appuntamento da non perdere dell’EmiliaFoodFest è quello con “Una storia di profumi e amore”, il racconto dell’Acetaia Andreoli, realtà storica di Carpi che attraversa le generazioni e custodisce il rito antico dell’aceto balsamico.
Nei giorni dell’EmliaFoodfFest inoltre i ristoranti propongono menù dedicati con piatti e prodotti della tradizione emilano-romagnola. A due passi da Piazza dei Martiri, Tèra, un ristorante focalizzato si prodotti bio e a chilometro zero appena aperto, propone dei tortelloni verdi ripieni di ricotte miste, adagiati su guanciale croccante e spuma delicata alla salvia (15 euro) che sono fonte di benessere per il resto della giornata.

Carpi al di là della gastronomia
L’EmiliaFoodFest offre inoltre l’occasione per scoprire il Rinascimento (forse) inaspettato di questa cittadina in provincia di Modena partendo proprio Piazza dei Martiri, tra le piazze più grandi d’Italia. Carpi infatti è stata la sede della Signoria dei Pio, che la trasformarono da borgo medievale a una vera e propria “città ideale” rinascimentale. La grandezza di questo progetto urbanistico è ancora oggi perfettamente visibile, soprattutto nella sua Piazza dei Martiri. La piazza, circondata da un lungo porticato, è dominata da Palazzo dei Pio, un tempo residenza dell’omonima dinastia e risultato dell’aggregazione di numerose torri, rocche e torrioni eretti in epoche diverse dal 1312 fino al XVII secolo.
Oggi questo complesso ospita al suo interno tre musei: il Museo di Palazzo dei Pio, dedicato alla storia della dinastia dei Pio prende vita dell’appartamento nobile con sale decorate da affreschi da metà Quattrocento ai primi del Cinquecento, il Museo della Città e il Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale (Campo di Fossoli sorge a breve distanza dal centro, ed è oggi un luogo della memoria e di riflessione).

Sempre su Piazza dei Martiri si affacciano anche la Basilica Cattedrale dell’Assunta, voluta dai Pio per completare a scenografia della piazza e completata nel Settecento, il Teatro Comunale e il Municipio (il settecentesco Palazzo Scacchetti) che custodisce nei suoi sottotetti l’Acetaia Comunale (con visite gratuite su prenotazione nei giorni dell’Emiliafodfest e , in generale, il secondo sabato del mese), dove è possibile apprendere i segreti del processo di produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale, l’oro nero di questo territorio. Le vie del centro, i palazzi signorili, le ex sinagoghe, le chiese come la Pieve di Santa Maria in Castello fondata nel 752 con affreschi trecenteschi, invitano poi il visitatore a passeggiare senza fretta, scoprendo angoli nascosti, dettagli architettonici e occasioni di shopping legate alla lunga tradizione artigianale e alla sua vocazione nel tessile della città.
Photo dall’alto: Cinzia Meoni. Courtesy of Testori Comunicazione. Cinzia Meoni. Courtesy of Testori Comunicazione (2).
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