Il famoso attore, pittore e produttore cinematografico, ha presentato il suo cartellone a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. Ne parliamo con lui che dedica un ‘cameo’ alla propria dimensione più intima e fonte d’ispirazione
Roma, Italia.
Un veliero che emerge dagli abissi oceanici, apre il sipario con la prua per entrare in platea e rendere visibile l’invisibile. Questo lo sfondo del prossimo cartellone dei Teatri di Siena di cui Vincenzo Bocciarelli è il nuovo Direttore Artistico, nominato dal sindaco Nicoletta Fabio.
“Ci siamo conosciuti”, racconta il sindaco Fabio, “proprio in occasione della recita di una ‘Tempesta’ shakespeariana dove Bocciarelli interpretava Ariel, che è il senso stesso della libertà; e di questo personaggio egli mantiene ancora il carattere. Il cartellone accoglie il classico e il contemporaneo, la commedia, il musical e la danza, e non è stato facile mettere insieme tutti quei titoli; è stato un lavoro di gruppo, che Vincenzo ha condotto con un’empatia e un entusiasmo contagiosi”.
Una connessione preziosa
“Si tratta di un ruolo del tutto inaspettato”, spiega Bocciarelli. “Io sono cresciuto fra le colline senesi e i primi miei maestri sono stati i contadini che mi hanno insegnato il senso del ‘fare’. Dicono che io abbia una particolare dote nel risolvere problemi e ottimizzare situazioni: poiché credo molto nel lavoro del team, dove il tuo successo è il mio successo, non mi è mai pesato collaborare e dare consigli in vari contesti, e tutte queste esperienze oggi vanno a condensarsi in una diversa figura professionale.
Quando, proprio nella città in cui mi sono formato, il sindaco Nicoletta Fabio mi ha proposto un impegno così gravoso, ho pensato che semplicemente lo dovessi a questa piccola-grande città dal retaggio antico. Tuttavia, forse inconsciamente l’ho sempre sognato, e la gratitudine è sempre al primo posto nei miei pensieri. Così riparto. Del resto, emozione e bellezza si traducono con la parola ‘vita’ e io voglio ‘veder risplendere le cose’.
Noi siamo acrobati dell’aria abituati a ripartire da zero, lo facciamo ogni sera che cala il sipario, ogni volta che finisce una tournée e quando compiliamo un cartellone nuovo. Nel mio caso, stavolta ho il privilegio, alla stregua di uno stilista, di apporre la mia firma a un’intera collezione di regie”.
Dalla leggerezza dei sogni agli abissi della psiche: un cartellone molto articolato
“L’acqua”, continua Bocciarelli, “è una dimensione primordiale a cui sento di appartenere: l’ho scoperto lavorando negli anni ’90 con Theodoros Terzopoulos, fra i maggiori registi teatrali greci, fondatore di Attis Theatre. Il suo metodo intende ‘risvegliare’ Dioniso, il dio dimenticato dall’uomo di oggi, liberandone finalmente l’energia creativa ed erotica, mentre il dialogo unisce corpo e linguaggio nel paesaggio della memoria. Il veliero sull’acqua indica il mio stesso viaggio, che prese avvio con il grande maestro Glauco Mauri, che per dieci anni ha tanto influenzato la mia formazione, e a cui ho dedicato una serata ad ottobre prossimo”.
Secondo un’ispirazione che coniuga la qualità e la popolarità, la giostra immaginifica riunisce tanti percorsi e nomi diversi, per citarne solo qualcuno, da Alessandro Gassman a Debora Caprioglio, da Nancy Brilli a Lunetta Savino, da Paola Quattrini a Flavio Insinna, da Cristiana Capotondi a Marina Massironi, e poi ancora Giorgio Pasotti, Mariangela D’Abbraccio, Lodo Guenzi, Maurizio Lastrico, Enzo De Caro.
Il viaggio che invita ad immergersi nella coscienza umana inizia il 25 ottobre col musical ‘Aladin’ al Teatro dei Rinnovati (sipario rosso, abbonamento di 20 titoli per 66 spettacoli); il 5 novembre la stagione al Teatro dei Rozzi si apre con ‘I due cialtroni’ la divertente commedia di Pier Francesco Pingitore (sipario blu, carnet di 8 titoli per 12 spettacoli e 2 eventi speciali al Teatro dei Rinnovati).
In un’altalena che resta in equilibrio, i temi spaziano dalla visione della vita al legame col materno; dal senso della famiglia e dell’amicizia, all’intimità dell’introspezione; da Kafka a Shakespeare. Il pubblico ritroverà il sapore della Scala con il ‘Don Chisciotte’ e il Gran Gala della Lirica con un omaggio a Puccini. Uno spettacolo a sorpresa verrà presentato solo a gennaio 2025 e Bocciarelli svela che sta lavorando per presentare una prima mondiale nel prossimo cartellone.
Questo ‘cartellone viene anticipato dalla stagione estiva che inizia il 21 giugno, intitolata “Sboccia l’estate” richiamando il cognome del suo Direttore Artistico, e riunisce 18 spettacoli con particolare attenzione alle compagnie locali; fra i grandi nomi si annoverano, oltre allo stesso Bocciarelli, quelli di Lina Sastri e di Russell Crowe, a cui è dedicata una serata speciale.
Il rapporto col sogno
“Questi sono stati sei mesi molto impegnativi”, dice il neo Direttore Artistico, “ma il sogno si è avverato ispirandomi per la scelta dei testi degli spettacoli. E’ stato l’analista junghiano Robert Mercurio a insegnarmi a decodificare i miei sogni: la motivazione più potente è che per paura di soffrire rischiamo di distruggere l’amore più grande della storia. Se può creare disagio non avere sempre il completo controllo, al contrario, allontanarsi per un poco da se stessi e guardarsi da fuori è un ottimo esercizio; la cosiddetta ‘terza persona’, che nel mio fortunato caso si manifesta con la recitazione, ti aiuta ad uscire da te stesso e alla fine anche a raccontare meglio il tuo personaggio.
Nel teatro bisogna tornare a toccare dimensioni alte: dicono che il pubblico non vibri più, ma il motivo principale si deve al fatto che non si ha più il coraggio di oltrepassare la sfera dell’umano. Nella dimensione solo culturale o intellettuale, la falsificazione e l’atteggiarsi a qualcuno ostacola ogni tentativo di comunicazione, invece sul palcoscenico tutto è molto più diretto e istintuale”.
E, a proposito di paura, il coté più segreto
“Mi nutro di sentimenti salubri”, si confida Bocciarelli, “perché se non si sta bene con si può essere creativi. Devo dire anche che la mia dimensione più intima è legata a emozioni particolari, a volte insolite. Sul palcoscenico per far ‘rivivere’ personaggi realmente esistiti mi abbandonavo, come se mi facessi ‘attraversare’ da loro e così ‘diventavo’ quella persona: ho scoperto che il teatro è un luogo che rivela la presenza di energie particolari che arrivano allo spettatore attraverso l’attore, il quale è un semplice mezzo. Il mio primo agente, Peppino Perrone, aveva capacità medianiche e i suoi suggerimenti in qualche modo mi proteggevano da scelte negative.
Nel mio studio nel Teatro dei Rinnovati c’è una sua foto e ancora oggi sento la sua ‘presenza’: la sua agenzia riuniva 150 attori e sarebbe stato felice che io diventassi il suo successore, ma non era quello il mio intento. In un’altra maniera, ora mi trovo comunque a dare la possibilità di esprimersi a chi diversamente soffrirebbe come una piantina senz’acqua. In questo periodo mi piace starmene al buio, da solo, seduto in platea, a immaginare gli spettacoli. Non nego che ogni tanto mi capiti di percepire ‘qualcosa’, ma non mi fa paura, da bambino ho vissuto in un’enorme casa del ‘700 piena di fantasmi!
E poi c’è Nello, e questo me lo hanno detto qui, che era l’ex custode del teatro: si fa sentire con la solita porta che sbatte al terzo ordine dei palchetti e, soprattutto, con le luci; come con una specie di alfabeto Morse, ci segnala le persone che non gli piacciono, mentre si rallegra della… presenza di qualche bella donna!”.
Photo courtesy of Ufficio Stampa Teatri di Siena. Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni