
“Venezia. Infinita avanguardia” il docu-film evento nelle sale solo 11-12-13 ottobre 2021

La grande arte torna al cinema, solo per tre giorni, con una pellicola che rende omaggio alla città della Biennale di tutte le arti, ai suoi 1600 anni, al suo spirito sempre un passo avanti.

Venezia, Italia.
Non un film, non un documentario. Nel linguaggio cinematografico moderno si usa dire docu-film, ad indicarne la forma ibrida. Ma nemmeno questo rende giustizia alla spettacolare produzione che è “Venezia. Infinita avanguardia”.
Non si tratta infatti della solita carrellata di immagini e storie che tutto il mondo conosce. O meglio, ci sono anche quelle, ma sono solo una parte del prodotto finale. Il filo conduttore del racconto, a cui presta la voce Lella Costa, può essere riassunto in due parole: connessioni e avanguardia. Ogni angolo della città rimanda a una persona che ne ha plasmato le vicende e viceversa, ogni personaggio conduce alla scoperta dei luoghi in cui ha vissuto e lavorato. Il legame tra uomini (e donne) e questa città, con le sue peculiarità e la sua ingegnosità, è stata la spinta per numerose innovazioni e ha permesso agli autori di lasciarsi andare nella scelta degli intrecci e delle curiosità da raccontare, senza paura di finire fuori tema. Perché nella storia di Venezia tutto è stato avanguardia: dalla Serenissima con i suoi commerci con l’Oriente e i diritti riconosciuti alle donne, alla decisione di creare la Biennale d’Arte seduti a un tavolino del Caffè Florian nel 1893, all’atmosfera del Novecento che ha richiamato personalità quali Cole Porter e Peggy Guggenheim. L’aforisma “smarrirsi è l’unico posto in cui vale la pena di andare” riassume bene lo spirito di questa pellicola, ma anche lo spirito con cui visitare Venezia. Vagare tra le calli senza una meta, fermarsi ad ammirare scorci incredibili, scoprire le storie legate a un toponimo, a un palazzo, a un ponte.
Durante i 90 minuti di proiezione il viaggio nel cuore della città si sviluppa su due piani paralleli. Da una parte l’attore teatrale Carlo Cecchi, uomo che ha attraversato tutto il secondo Novecento, racconta i cambiamenti e i passaggi cruciali della città. Dall’altra, la giovane pianista polacca Hania Rani mostra con disincanto una Venezia diversa, alternativa e forse più affascinante. E le dona una colonna sonora speciale realizzata per l’occasione. Co-protagonista di tutte le scene è poi la luce, che crea atmosfere magiche, sfumature impalpabili e riflessi affascinanti.

La sfida di raccontare l’avanguardia, la storia, l’unicità, la città vera e viva – questa città vera e viva in particolare – in un’ora e mezza è molto ambiziosa. Ma è stata superata brillantemente.
“A Venezia, dove non ci sono vie, né tanto meno vie di mezzo”.
“Venezia. Infinita avanguardia” è una produzione 3D Produzioni e Nexo Digital
in collaborazione con Villaggio Globale International
Regia di Michele Mally
Soggetto di Didi Gnocchi
Sceneggiatura di Sabina Fedeli, Didi Gnocchi, Valeria Parisi e Arianna Marelli.
Foto Marta Covre