Due giovani (amici) chef alla corte del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur, tra piatti personalizzati per tutte le età, un inedito menù “regalo”, tutto rigorosamente con materie d’eccellenza e prodotti da coltivazione spontanea. Inoltre, il sostegno per progetti di solidarietà e inserimento lavorativo per disabili.
Courmayeur, Italia.
Pertinenza tecnica dei migliori executive chef internazionali e grande affabilità: ecco gli ingredienti del successo di Andrea Alfieri e Paolo Griffa, che ci accolgono attraverso l’elegante hall del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur, salutati calorosamente dagli ospiti della struttura. Rispettivamente a capo del Grand Royal, ristorante principale dell’albergo, e del Petit Royal, una chicca di soli sei tavoli, dove la sperimentazione è il piatto principale, i due chef guidano le cucine dell’hotel da pochi mesi. “Dopo l’esperienza francese, nella quale mi sono trovato benissimo, mi hanno proposto la direzione del ristorante gourmet del Royal – racconta Griffa – dandomi carta bianca: a 26 anni non è poco, e così ho accettato”.
Il giovane chef piemontese infatti, dopo due anni trascorsi al fianco dello chef stellato Serge Vieira, è approdato nella “conca di smeraldo” delle Alpi a novembre, seguito a breve da Alfieri, che, a Courmayeur, è arrivato a giugno. “Ero appena tornato nella mia Milano, dopo tanti anni nelle Dolomiti – ricorda – pensavo di potermi dedicare al mio ristorante (il Chiostro di Andrea) e invece Paolo ha iniziato a telefonarmi insistentemente con questa proposta…”.
Così, anche lo chef meneghino 44enne è entrato a far parte della brigata a inizio estate, salutato da una riuscitissima festa inaugurale alla quale hanno partecipato circa venti giovani chef da tutta Italia.
“L’impegno è molto: Paolo può permettersi di divertirsi – scherza – a me tocca il lavoro duro”. Lo chef Alfieri infatti offre un menù di nove portate, ogni giorno diverse, che fa recapitare in camera direttamente dopo la colazione, una vera coccola per gli ospiti; la sua carta personale; la proposta degli aperitivi; il menù del bar; la griglieria all’aperto, a pranzo, con la champagneria; infine il menù della torre Malluquin, una suggestiva location medievale a due passi dall’hotel. “I menù variano molto in base alla clientela, che è molto diversa, dall’estate all’inverno, nei gusti e nell’età – racconta Alfieri – In questo periodo ci sono persone che trascorrono qui due mesi: vogliono sentirsi come a casa loro e chiedono piatti personalizzati; noi cerchiamo di accontentare tutti”.
Chi invece preferisce buttarsi e stare al gioco proposto dal menù, a forma di “regolo”, del giovane Griffa potrà scegliere tra percorsi a sorpresa a base di uova, trote, patate di montagna, pomodori, piume o menù jolly e fidarsi dello chef. “Chi non ama il rischio – spiega, rigirando il menù – potrà scegliere alla carta”. La materia prima d’eccellenza è l’ingrediente principale della cucina di entrambi gli chef, declinata in modo diverso, ma con la stessa cura. Paolo Griffa collabora infatti con L’Institut Agricole Régional e con il centro agricolo Ollignan, che sostiene progetti di solidarietà e inserimento lavorativo per disabili, e fornisce al Royal e Golf, come unica struttura, prodotti da coltivazione spontanea. “La direzione ha investito molto nel food” chiosano Griffa e Alfieri: chissà che l’impegno profuso non verrà presto premiato con una nuova stella. Glielo auguriamo.
Info: Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur
Elena Borravicchio