
Natura, relax, benessere, borghi ed eccellente gastronomia: un weekend alla scoperta dei Monti Dauni

UN’AVVENTURA ALLA SCOPERTA DEI MONTI DAUNI, UN’ESPERIENZA A CONTATTO DIRETTO CON NATURA INCONTAMINATA, PAESAGGI MOZZAFIATO, STORIA ED ECCELLENTE ENOGASTRONOMIA. UNA TERRA AUTENTICA, LONTANA DAL TURISMO DI MASSA ED INCREDIBILMENTE BELLA.

Monti Dauni, Puglia, Italia.
Lontani dalla frenesia delle città, immersi nella natura incontaminata, ammirando borghi caratteristici e degustando cibi tradizionali, genuini, dal gusto inconfondibile: queste sono le premesse per chi intende trascorrere un weekend tra i Monti Dauni, esplorando alcuni dei 30 borghi qui presenti, in provincia di Foggia. Una Puglia sorprendente, meno turistica ma più autentica, una terra accogliente, in grado di incantare chiunque decida di esplorarla: una vacanza all’insegna di tranquillità e pace, per rigenerare anima e corpo. Una meta da poter considerare in qualsiasi momento dell’anno: ogni stagione, infatti, permette di coglierne il fascino, di scoprirne una nuova sfaccettatura, incantando i visitatori con i colori mutevoli della vegetazione. L’autunno, ad esempio, si preannuncia come il momento perfetto per chi ama passeggiare tra i boschi e cogliere il cambiamento del colore delle foglie, che da verde assumono una tonalità giallo ocra o rossastra.
Alcuni dei borghi assolutamente da non perdere sono Bovino, Deliceto e Accadia: godere di vedute panoramiche su immensi parchi regionali, passeggiare tra i boschi, perdersi tra i vicoli stretti, facendo incontri inaspettati con persone del luogo che vi condurranno alla scoperta dei segreti più celati, gustare le pietanze locali dal sapore unico, realizzate con prodotti a km 0: formaggi stagionati e freschi, salumi, taralli tipici, focacce, verdure, olio di produzione locale sono solo alcune delle tante prelibatezze che questa terra ha da offrire, consentendo di vivere un’esperienza sensoriale completa. La cura dei piatti, infatti, regala già un piacere agli occhi, passando per l’olfatto e terminando col gusto, vero giudice delle tradizioni culinarie e, in questo caso, pienamente soddisfatto dalle delizie.
Bovino: le principali attrazioni
Il viaggio tra queste terre incontaminate non può non considerare Bovino, uno dei borghi più belli d’Italia. 800 portali, 13 chiese, 4 musei e 3 biblioteche: questi sono alcuni numeri fondamentali per comprenderne il valore. Un luogo lontano dal turismo di massa, che preserva la propria essenza e accoglie con grande ospitalità i visitatori. Dominato dal Castello, posizionato nella parte alta del paese, è un posto ideale per chi vuole trascorrere alcuni giorni a contatto costante con la natura, senza rinunciare a un aperitivo in centro o alla cultura.

Il Castello di Bovino è stato costruito dove esisteva già una rocca romana: riorganizzato dai Bizantini, venne successivamente rifondato dal normanno Drogone. Delle mura normanne, resta la torre a cavaliere, posta in una costruzione denominata Cassero. Nel cortile si trova un orologio a quarti datato 1749, simbolo del paese. Oggi è diventato una Residenza Ducale, in cui è possibile soggiornare: un’occasione unica per vivere l’esperienza di dormire in un castello! Imperdibile, lo spettacolo dell’alba che illumina i tetti del borgo alle prime ore del giorno: basta salire poche scale per osservare un panorama suggestivo, con il calore del sole che pian piano sale, mentre ancora tutto intorno tace, regalando una sensazione di pace e stupore. All’interno della residenza ducale, è possibile visitare il Museo Diocesano, in cui sono custoditi i tesori dell’antichissima Diocesi di Bovino.
Per info sulla possibilità di pernottare nel Castello, consultare www.residenzaducale.it
La Cattedrale di Bovino è un edificio romanico sobrio ed imponente, che domina la piazza antistante, caratterizzata da elementi bizantini probabilmente risalenti al X secolo. Più volte restaurata e rimaneggiata, presenta una particolarità: la facciata è asimmetrica. Il rosone presenta una cornice contornata da cubetti alternati su due file, inserita in un arco con motivi a foglie d’acanto, impostato su due capitelli retti da colonne stilofore che si poggiano su leoni accovacciati; al centro è riportato il Cristo Pantocratore, dipinto a fuoco su vetro nel 1936 dal pittore siciliano Zagami. All’interno, spicca la pala d’altare raffigurante l’Assunta, copia del dipinto di Tiziano realizzato tra il 1923 e il 1926. Attraverso una scalinata aperta sul transetto, è possibile accedere al Cappellone di San Marco d’Ecana, in cui sono conservate le reliquie del Santo Patrono del borgo.
Per chi non intende rinunciare alla cultura, Bovino dispone del Museo Civico, collocato in Piazza Marino Boffa, presso Palazzo Pisani, in cui sono conservati reperti risalenti dall’arco temporale che copre dal neolitico al medioevo, con alcune preziose stele antropomorfe preistoriche. Interessante la sezione romana, costituente la parte preponderante della collezione museale: lucerne, mosaici, unguentari, ceramiche, sculture, una sfinge funeraria, una maschera in pietra calcarea di età repubblicana, si accostano alla collezione epigrafica, fondamentale anche per la comprensione della storia di Bovino, definita dagli antichi latini Vibinum.

La Moleno d’acqua del Ponte è un valore aggiunto per Bovino, un luogo affascinante, portato avanti di generazione in generazione, unico nel suo genere: si tratta dell’unico mulino ad acqua presente in Puglia, in parte ristrutturato e perfettamente funzionante. Imperdibile una visita: nasce a difesa del torrente Cervaro, gestito dal 1916 dalla famiglia Grasso, è frutto della tenacia e della passione che il capofamiglia ha impiegato per tutelare questo vero e proprio gioiello: oggi le figlie continuano ad occuparsene e portare avanti il sogno del padre. Perlustrare questo mulino sarà come fare un tuffo nel passato, un modo per scoprire direttamente gli antichi metodi adoperati per produrre la farina, attraverso una dimostrazione diretta da parte degli attuali proprietari, e anche per vedere con i propri occhi il funzionamento sfruttando l’acqua di una sorgente.
Infine, da concedersi un giro nel centro storico, un continuo alternarsi di vicoli caratteristici, angoli da perlustrare e scoprire nei minimi dettagli: vi potrà capitare di incontrare alcune persone del posto, pronte a introdurvi in quelli che sono i segreti del borgo, portandovi all’interno di antiche grotte e cisterne romane, ancora oggi intatte.
Deliceto e Accadia: tra boschi, storia e fascino
Deliceto è un altro dei suggestivi borghi tra i Monti Dauni. Circondata dai boschi, uno di quelli più noti è il Bosco Macchione: l’ampia e fitta macchia boschiva, dominata da maestose querce secolari, si trova a pochi chilometri dal centro. L’accesso al bosco è libero e consente di imbattersi in tassi, ricci, cinghiali e molti altri mammiferi; tra i rami delle roverelle e dei cerri, si possono scorgere gazze, merli, cornacchie, picchi, colombacci e poiane. La zona è attrezzata per godere di splendide passeggiate, escursioni guidate, attività ludico-ricreative e pic-nic. Una pausa perfetta per chi intende trascorrere piacevoli ore a contatto diretto con la natura più incontaminata, respirando aria pura a pieni polmoni tra la verde vegetazione.
Nel borgo, sito nella parte più elevata, domina il Castello di Deliceto. A differenza di quello di Bovino, si presenta come una fortezza militare: costruito nell’XI secolo dai Normanni, è caratterizzato dal mastio quadrangolare, risalente al nucleo originario; successivamente, ha subito diverse trasformazioni ed ampliamenti nel corso dei secoli. In particolare, Carlo I D’Angiò, in seguito ai danni provocati da un’incursione saracena, ordinò che la pianta divenisse trapezoidale facendo costruire degli imponenti torrioni circolari.
All’interno del centro storico, si incontrano molti archi e si attraversano le porte del paese, segno di una bellezza antica e raffinata. La Chiesa Madre del SS. Salvatore, edificata nel XVI secolo, è un egregio esempio di architettura sacra rinascimentale.

Accadia è uno scrigno di memoria, storia, tradizioni: grotte preistoriche, mitologia greca, strade romane, fortificazioni sveve sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a rendere lo scenario incantevole. La natura è sempre presente in forma dominante e rigogliosa: Bosco Paduli è una meravigliosa oasi caratterizzata da querce secolari, sorgenti, orchidee selvatiche. Il nome Paduli deriva molto probabilmente dalla presenza di piccole aree umide, allagate, temporanee che si formano dai ruscelli che scendono dal monte Tre Titoli. La fauna che abita la zona è costituita da numerosi rapaci, come poiane, gufo comune, allocco, assiolo, gheppio e nibbio reale; mentre i mammiferi presenti sono la volpe, il tasso, il cinghiale e il lupo. L’area naturalistica offre la possibilità di effettuare varie attività, come trekking e passeggiate a cavallo, grazie alla rete di sentieri attrezzati.
Il centro storico di Accadia è un vero e proprio gioiello grazie alla presenza del Rione Fossi, nucleo medievale di Accadia, disabitato da decenni e sospeso in un contesto remoto. Presenta una forma a chiocciola in cui si intrecciano stradine selciate e vicoli tortuosi. Mura e chiese diroccate, palazzi abbandonati, vetri rotti, casette scavate nella roccia, porte dipinte con citazioni: un quartiere fantasma ma che ancora pulsa fortemente di vita, in cui il tempo sembra essersi improvvisamente fermato.
Da annotare anche la Torre dell’Orologio, in pietra e mattoni colorati, dotata di due bassorilievi, riproduzione del pannello della porta del Maschio Angioino a Napoli, che rappresentano una l’assedio aragonese del 1462 e l’altra un’epigrafe dell’umanista Giovanni Pontano.

Monti Dauni: la gastronomia che soddisfa gli occhi e il palato
Per rendere l’esperienza impeccabile, non si possono non menzionare le innumerevoli pietanze che compongono la tradizione culinaria nel territorio dei Monti Dauni. La semplicità è il punto di forza di questa cucina: prodotti freschi e genuini, piatti preparati impeccabilmente, che colpiscono gli occhi e deliziano il palato. Fra le eccellenze spiccano il maialino nero, razza autoctona salvata dall’estinzione, da cui si ottengono prosciutti e salumi prelibati; il caciocavallo dei Monti Dauni; la ricotta, il fiordilatte e il cacioricotta; l’olio extravergine di oliva D.O.P. dauno biologico. Un viaggio nel passato, una riscoperta di antichi e inconfondibili sapori: pizze fritte, tortini di verdure, taralli, scaldatelli, focacce al pomodoro, formaggi stagionati, latticini freschi sono il modo giusto per iniziare un pranzo all’insegna della bontà: da non perdere il pancotto, una vera prelibatezza nata dalla necessità di consumare il pane raffermo, in una società contadina che non era propensa allo spreco, i maltagliati (chiamati localmente pezzédde), con pomodori freschi e verdure dell’orto come talli o sedano, o le famose orecchiette condite con cime di rapa. Ottimi i vini, dal rosso al rosato: da menzionare il Nero di Troia, scuro e corposo, terza varietà pugliese a bacca nera per numero di ettari coltivati, dopo il Negramaro e il Primitivo.

IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
A seguire alcune delle location da non perdere per vivere un’eccellente esperienza enogastronomica:
Giannotti: in pieno centro storico a Bovino, dove assaggiare ottimi dolci o fermarsi per un abbondante aperitivo composto da tutte le specialità locali. Tra le specialità, le deliziose pettole con le olive, la focaccia al pomodoro, i salumi pregiati e la squisita burrata.
Azienda Agricola “Piana delle Mandrie”: una location incastonata nel verde rigoglioso di Bovino, un’oasi rilassante in cui trascorrere piacevoli ore degustando pietanze preparate con prodotti rigorosamente a km 0. Da non perdere i cicatelli con zucca, salsiccia e funghi e il semifreddo ricotta, cioccolato e mandorle.
Masseria Salvatore: immerso nella natura, un luogo in cui rilassarsi e mangiare divinamente. Diversi i formaggi proposti come antipasto, da quelli stagionati ai freschi, passando per una sublime mousse di ricotta. Imperdibile il piatto tradizionale maltagliati, talli e pomodori freschi e il “dolce della sposa”, ossia pan di spagna farcito con crema e ricoperto da glassa.
Ristorante Ballarò: cucina genuina e semplice, propone a Deliceto specialità di pesce e carne. Da provare le orecchiette alle cime di rapa, guanciale e crema di ceci.
INFO
Per organizzare dettagliatamente un viaggio tra i Monti Dauni, scoprire e prenotare esperienze per ogni periodo dell’anno e ulteriori informazioni, consultare www.visitmontidauni.it
Foto Alessandra Chianese
Tags: Europa, Italia, Monti Dauni, Puglia