Arriva a Roma l’attesissima mostra “Munch. Il grido interiore”, a Palazzo Bonaparte dall’11 febbraio al 2 giugno 2025. Un evento imperdibile che racconta il percorso artistico ed emotivo di Edvard Munch attraverso oltre cento capolavori provenienti dal Museo MUNCH di Oslo.
Roma, Italia.
L’11 febbraio 2025 segna l’inizio di un evento straordinario per gli amanti dell’arte e della cultura: l’apertura della mostra “Munch. Il grido interiore” a Palazzo Bonaparte, Roma. Organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Museo MUNCH di Oslo, l’esposizione riunisce oltre cento capolavori del celebre pittore norvegese Edvard Munch, offrendo una retrospettiva esaustiva sulla sua produzione artistica.

Un viaggio nella mente di Munch
Curata da Patricia G. Berman, una delle massime esperte internazionali dell’artista, con la collaborazione scientifica di Costantino D’Orazio, la mostra permette ai visitatori di immergersi nelle angosce, nelle passioni e nelle inquietudini di Munch. Tra le opere in esposizione spiccano capolavori come La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922-1924), Le ragazze sul ponte (1927) e una delle celebri versioni litografiche de L’Urlo (1895), simbolo universale dell’angoscia umana.
Il patrocinio e i partner dell’evento
La mostra gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e del Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione. Il main partner dell’evento è la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, con Poema. Tra gli sponsor e i partner troviamo Generali Valore Cultura e Statkraft, mentre Ricola è special partner, Atac e Frecciarossa sono i mobility partner. Inoltre, l’evento è sostenuto da media partner come la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, e sponsor tecnico Ferrari Trento. Dimensione Suono Soft è la radio partner ufficiale.

Le sette sezioni della mostra
La mostra è organizzata in sette sezioni tematiche, ciascuna delle quali approfondisce un aspetto centrale dell’arte e del pensiero di Munch:
- Allenare l’occhio – Munch non dipinge la realtà, ma la percezione che ha di essa, filtrata dalle sue emozioni. Le sue immagini vibrano di energia e tensione, elementi fondamentali per comprendere capolavori come L’Urlo.
- Quando i corpi si incontrano e si separano – L’artista esplora il tema della sessualità e dell’amore con una visione avanguardistica e controversa, esprimendo il tormento che accompagna le relazioni umane.
- Fantasmi – Un’infanzia segnata da lutti e perdite trasforma la pittura di Munch in un veicolo per raccontare il dolore, l’assenza e la malattia, temi ricorrenti nella sua produzione.
- Munch in Italia – Il rapporto con l’Italia è meno noto, ma fondamentale per il suo sviluppo artistico: i suoi viaggi lo portano a scoprire l’arte di Raffaello e le tradizioni rinascimentali.
- L’universo invisibile – Munch si interessa alle teorie moniste, cercando di rappresentare l’interazione tra forze invisibili e mondo materiale attraverso la pittura.
- Di fronte allo specchio (Autoritratto) – L’autoritratto diventa per Munch un mezzo per esplorare la propria identità artistica e il trascorrere del tempo.
- L’eredità di Munch – Un’ultima sezione dedicata all’influenza del pittore sull’arte moderna e sulle avanguardie del XX secolo.

Un’occasione unica per Roma
Dopo il grande successo della tappa milanese a Palazzo Reale, questa mostra rappresenta un’occasione imperdibile per il pubblico romano e internazionale. A più di vent’anni dall’ultima esposizione dedicata a Munch nella capitale, “Il grido interiore” non è solo un viaggio nella pittura, ma anche un’esperienza emotiva intensa che permette di entrare in contatto con le profonde inquietudini dell’animo umano.
Come affermato dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’esposizione è “un’esperienza personale che accompagna il visitatore ben oltre le porte della sede espositiva e, nell’anno del Giubileo della Speranza, consente di guardare negli occhi l’angoscia della contemporaneità, riconoscerla, affrontarla e – poi – sconfiggerla.”
Photo courtesy of Artemisia Ufficio Stampa