Dal 31 maggio 2024 al 28 settembre 2025 il Forte di Bard ospita “Terre Bianche”, mostra fotografica su Davide Camisasca, il maestro assoluto della fotografia del Monte Rosa e non solo.
Bard, Italia.
Il Forte di Bard
Gli amanti della montagna ma anche i semplici curiosi, che transitino sulle strade dirette in Valle d’Aosta, non potranno non notare e visitare il Forte di Bard, imponente struttura arroccata, a picco sulla stretta gola attraversata dalla Dora Baltea, rimasta quasi intatta dall’origine (è del 1034 la prima citazione di un insediamento fortificato e della metà del 1500 il primo disegno dell’antica struttura. Il rifacimento del Forte, pressoché identico all’attuale, è opera dell’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, dal 1830 al 1838, incaricato da Carlo Felice, dopo la strenua resistenza delle truppe austriache e la distruzione ordinata da Napoleone).

Il Museo delle Alpi
La mostra Terre Bianche, di Davide Camisasca, è ospitata all’interno del Museo delle Alpi, un percorso pluridisciplinare, multimediale e interattivo, che coinvolge il pubblico attraverso i cinque sensi. Diviso in tre sezioni, ognuna lasciata al racconto dei suoi testimoni (il naturalista, il geografo, l’antropologo, il meteorologo) che descrivono – attraverso brevi interventi video – il proprio tema di competenza, il museo esamina le principali componenti naturali e umane dell’ambiente montano, mostrandone le trasformazioni nel tempo.

Gli Alloggiamenti
Il visitatore, preparato dal percorso precedente, giunge agli Alloggiamenti, che ospitano mostre temporanee, pronto a immergersi nell’universo di Camisasca.

Vedute oniriche
“Nelle immagini di Camisasca siamo persi, alcune parti di montagna diventano vedute oniriche disegnate da segni grafici astratti – spiega Giulia Ticozzi – Questa fotografia non è oggettiva: la scelta del fotografo è centrale e porta l’immagine oltre quello che l’occhio vede.
La fotografia perde qui la sua funzione documentaria e diventa strumento di immaginazione. Le forme rappresentano quell’idea di montagna come mito permanente, un “modo assoluto di esistere”, un invito visivo all’introspezione. È una bellissima storia di fede, attesa, pazienza e previsione”.

La mostra
Milanese di nascita e valdostano d’adozione, Davide Camisasca vive a Gressoney-Saint-Jean da 50 anni, è fotografo e guida alpina, specializzato in reportage e foto di montagna su cui dichiara: “Durante le prime salite in montagna, la motivazione che mi faceva sopportare la fatica era la preoccupazione di diventare un bravo fotografo”.
L’esposizione ospitata al Forte di Bard riguarda gli scatti delle Alpi, del Tibet e del Mustang.

“Col passare degli anni ho cercato di sottrarmi agli stereotipi e alla banalità con cui spesso si rappresenta la montagna” dichiara Camisasca e ancora: “Della montagna, volevo riportare a valle lo stupore che mi sorprendeva nell’osservare la natura dei ghiacci e delle rocce”. Obiettivo raggiunto: il ghiaccio nelle opere di Camisasca scricchiola, il vento soffia impetuoso, il silenzio è drammatico. D’altra parte i visi di bambini e adulti delle lontane terre del Nepal e del Tibet interagiscono delicatamente con il visitatore, piene di fascino e di saggezza.
Photo Elena Borravicchio
Courtesy of © Davide Camisasca, Courtesy of Forte di Bard