Inseguendo i Bonaparte attraverso Parigi

Inseguendo i Bonaparte attraverso Parigi

Scritto da Marta Covre on . Postato in Destinazioni, Itinerari

Il 5 maggio di duecento anni fa moriva Napoleone, primo imperatore dei francesi. Le celebrazioni ufficiali hanno visto la presenza del presidente Macron e dell’attuale capo della casata Bonaparte. Questo itinerario nella ville lumière tocca alcune delle principali attrazioni della città seguendo le tracce della dinastia Bonaparte.

Parigi, Francia.

Île de la Cité

Un itinerario bonapartista non può che iniziare dalla cattedrale di Notre-Dame, nonostante l’impossibilità per ora di visitare questo capolavoro gotico dopo l’incendio del 2019. Qui iniziò ufficialmente l’età imperiale con l’incoronazione di Napoleone il 2 dicembre 1804. O meglio, Napoleone si incoronò da solo, per sottolineare fin da subito la propria superiorità incontrastata. Esattamente 48 anni dopo fu il turno di suo nipote Carlo Luigi di essere proclamato imperatore col nome di Napoleone III. L’anno successivo si sposò nella cattedrale con Eugenia de Montijo e in seguito vi battezzò l’unico, sfortunato, figlio.

La piazza antistante la cattedrale, nonché i tre ponti che collegano l’île de la Cité con le rive della Senna, sono merito dell’estensiva trasformazione urbanistica operata dal barone Haussmann su incarico di Napoleone III. Il centro storico medievale fu in gran parte demolito per fare spazio ad ampi viali rettilinei e nuovi edifici. Anche la ristrutturazione dell’Hôtel-Dieu, il più antico ospedale di Parigi che sorge su un lato della piazza, fa parte degli interventi di ammodernamento architettonico della seconda metà dell’Ottocento.

Louvre

La seconda tappa dell’itinerario porta al museo del Louvre. Al primo piano dell’ala Richelieu si trovano gli Appartamenti di Napoleone III, stanze di rappresentanza dall’incredibile splendore, tappezzate di velluti e stucchi dorati che raccontano l’opulenza del Secondo Impero. Sull’altro lato dell’edificio si apre la Galleria d’Apollo, dove sono esposti alcuni dei gioielli della corona francese, tra i quali una magnifica demi-parure di smeraldi dell’imperatrice Maria Luisa, seconda moglie di Napoleone, e un diadema dell’imperatrice Eugenia. Poco oltre, nelle sale della pittura francese, campeggia il famosissimo quadro di Jacques-Louis David, L’incoronazione di Napoleone I. Il Louvre era già un museo alla fine del Settecento, ma entrambi gli imperatori vissero nel palazzo delle Tuileries, che chiudeva l’enorme complesso sul lato degli omonimi giardini, poi distrutto nel 1871.

Davanti al museo si erge l’Arco di Trionfo del Carrousel, fatto costruire da Napoleone dopo la vittoria di Austerlitz del 1805, e sulla cui sommità vennero posti i quattro cavalli bronzei prelevati da Venezia (ora di nuovo esposti nel tesoro della Basilica di San Marco).

Sulla destra, oltre Rue de Rivoli, si riconosce un altro esempio del radicale intervento di Haussmann: avenue de l’Opéra, una perfetta combinazione di esigenze pratiche e spettacolarità architettonica. Questa strada incornicia in prospettiva la facciata del teatro Garnier, voluto anch’esso da Napoleone III, emblema dello stile eclettico tipico dell’epoca.

Poco distante si raggiunge Place Vendôme: questa affascinante piazza ottagonale, oggi regno del lusso, è dominata dalla colonna d’Austerlitz. Alta 44 metri, ricorda lo stile della colonna Traiana: i bassorilievi a spirale raccontano scene di battaglia ed eroismo dell’esercito francese. La copertura in bronzo è stata ottenuta dalla fusione dei cannoni nemici catturati sul campo di battaglia.

Champs-Elysées e Invalides

Tornando verso i giardini delle Tuileries si raggiunge la celeberrima avenue des Champs-Elysées, il viale alberato più famoso al mondo. La prospettiva si apre sull’Arco di Trionfo, ennesimo monumento alla vittoria di Austerlitz. La sua costruzione fu conclusa solo nel 1836, con un nuovo significato: non più celebrare la vittoria napoleonica, ma commemorare tutti i combattenti morti per la Francia. Non a caso proprio qui fu deposto il milite ignoto nel 1920. L’arco sorge al centro di una piazza da cui si diramano 12 viali, la cui perfetta simmetria si deve al successivo intervento del solito Haussmann.

Questo itinerario non può che concludersi all’Hôtel des Invalides: come suggerisce il nome, l’enorme complesso fu creato per ospitare militari feriti e invalidi, funzione che in parte mantiene ancora oggi. Ma l’immenso edificio è noto soprattutto perché ospita la tomba di Napoleone, che riposa in un imponente sarcofago di porfido rosso. Recentemente, la cattedrale di Saint-Louis des Invalides è stata lo sfondo di un nuovo capitolo della dinastia Bonaparte: nell’ottobre 2019 Jean-Christophe Napoléon Bonaparte, capo della casata e discendente del fratello minore di Napoleone, ha sposato qui la contessa Olympia von und zu Arco-Zinnerberg, discendente degli Asburgo.

Nei dintorni

Due importanti castelli nei dintorni di Parigi offrono uno spaccato della vita ai tempi dell’impero. Il castello di Malmaison, a ovest della capitale, fu acquistato dalla prima moglie di Napoleone, Giuseppina Beauharnais, e successivamente abitato anche da Napoleone III. Oggi è un museo che permette di ripercorrere la storia del primo imperatore dei francesi grazie ad arredi, quadri e suppellettili originali.

A sud di Parigi si trova invece il castello di Fontainebleau, che fu una delle dimore predilette dai re e poi dagli imperatori di Francia. Napoleone lo fece ristrutturare per la sua corte e sempre qui fu costretto a firmare l’abdicazione nel 1814. Oggi vi sono conservati oggetti e documenti personali del primo imperatore. Nel 2019 si tenne proprio in queste sale il sontuoso ricevimento per le nozze di Jean-Christophe e Olympia.
Foto Erika Casagrande

Tags: , ,

Marta Covre

Marta Covre

Trevigiana doc dal 1990, laureata in turismo, ora lavora a Venezia. Affascinata dalle lingue e culture del mondo, si cimenta da autodidatta negli idiomi che la attraggono – gaelico di Scozia in testa – mentre raccoglie il coraggio per affrontare il sanscrito. Da sempre appassionata di Storia, all’università ha iniziato ad approfondire la Grande Guerra partecipando a un progetto di ricerca, per poi entrare nel mondo del lavoro facendo diverse esperienze in ambito culturale. Sognatrice accanita, lettrice onnivora, ascoltatrice compulsiva di musica, è alla perenne ricerca di stimoli, nonché del suo personale Santo Graal. La sua giornata ideale comprende la ricerca di informazioni sulla prossima meta, la costruzione di itinerari, lo studio, magari pratico, della cucina locale, e infine il sogno a occhi aperti del momento di partire.