“IMAGO IUSTITIAE. CAPOLAVORI ATTRAVERSO I SECOLO” AL MUSEO CORRER DI PIAZZA SAN MARCO

“IMAGO IUSTITIAE. CAPOLAVORI ATTRAVERSO I SECOLO” AL MUSEO CORRER DI PIAZZA SAN MARCO

Scritto da Marta Covre on . Postato in Appuntamenti, Cultura

Sopra, Guercino, Allegoria della Giustizia e della Pace.
Foto piccola in alto, Archeologia.

Una mostra compatta, piccola, ma molto significativa: la giustizia attraverso il tempo, la sua rappresentazione iconografica, i mille volti e le mille manifestazioni di quello che è un principio cardine della vita civile e collettiva.

Mario Sironi – cartone per il mosaico con la Giustizia, la Legge e un giovane.

Venezia, Italia.
Sabato 10 giugno ha aperto nelle sale del Museo Correr la mostra Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli. E si è andati davvero attraverso i secoli per raccogliere esempi e testimonianze di cosa sia e come venga rappresentata la Giustizia. Dall’antica Grecia arrivano anfore, kalpis e hydria in ceramica a figure nere e rosse. Da Roma numerose monete con teste imperiali sul dritto e la Iustitia o Aequitas sul retro. Dal Cinquecento veneziano le medaglie dogali, l’urna per la votazione sormontata dall’allegoria di Venezia come Giustizia e parte del seggio dogale decorata da Jacopo Sansovino. Dal Rinascimento piatti in maiolica dipinta, un bulino su carta di Raffaello, un olio su tavola di Vasari. Dal Novecento un cartone preparatorio di Mario Sironi, un bronzo di Arturo Martini. Dal XXI secolo tre vetri soffiati. Tutte opere d’arte accomunate dallo stesso soggetto: la giustizia.

Queste e molte altre sono le opere esposte, che accompagnano il visitatore in una riflessione sul senso della giustizia, sulla sua evoluzione, sulle sue manifestazioni e sulla sua umanità. La giustizia è stato uno dei primi principi ad essere sviluppati e adottati, non appena l’uomo ha deciso di creare insediamenti stabili che necessitavano di regole comuni. E fin da subito si è cercato di dare della giustizia un’immagine ben precisa, riconoscibile, affidabile, che ne riassumesse le caratteristiche: una donna bellissima e coronata, con la bilancia in una mano e la spada nell’altra (o nelle varianti con struzzo, globo, benda sugli occhi). Il suo aspetto però non doveva ingannare, perché ci si aspettava che la sua immagine trasmettesse anche solennità, dignità e severità, nonché timore in chi non la rispetta.

A questa mostra ha collaborato anche il Comando Interregionale dell’Italia Nord Orientale della Guardia di Finanza, nella sua attività di tutela economico-finanziaria dei beni demaniali e di interesse pubblico. Diversi reperti archeologici qui esposti sono stati infatti recuperati dalle Fiamme Gialle nel corso di operazioni anti-riciclaggio e contro il traffico illegale di opere d’arte. Inoltre, la mostra è anche un modo per celebrare i 60 anni dall’apertura della magistratura alle donne in Italia.

La mostra

L’esposizione veneziana si caratterizza per la varietà delle opere e delle tecniche con cui la giustizia è rappresentata. Dalle sculture in vetro di artisti contemporanei ai reperti archeologici, passando per dipinti rinascimentali e opere di intellettuali. Le sei sezioni della mostra ripercorrono lo sviluppo della figura allegorica della Giustizia, dagli albori alla modernità. Il percorso di visita è integrato con il normale tour del Correr e inizia nella sala della Biblioteca Pisani, che conserva ed espone pregiate edizioni storiche. In questa prima sezione sono esposti volumi e incisioni, miniature e disegni che hanno per tema la giustizia. Si tratta di opere antiche, messe per l’occasione in dialogo con le tre sculture di vetro realizzate dagli artisti contemporanei Ai Weiwei, Kendell Geers e Koen Vanmechelen con l’aiuto dello Studio Berengo di Murano.

La seconda sala mostra l’iconografia della giustizia dal Medioevo al ‘900. Tra questa sezione e la successiva si incontrano opere su carta, legno, tela e tavola in cui la Giustizia troneggia come una semidea, una Virtù o come la personificazione e allegoria della stessa città di Venezia, universalmente riconosciuta come una delle città in cui la giustizia era meglio gestita. Gli attributi che la rendono immediatamente riconoscibile sono chiaramente individuabili. La quarta sala si concentra invece sui luoghi in cui la giustizia viene amministrata: i palazzi sono ricchi di apparati decorativi significativi, come si vede dai bozzetti per l’aula della Corte di Cassazione. La sezione cinque, invece, si concentra sulle idee e sulle azioni di giuristi e di intellettuali, in particolare del più emblematico tra coloro che si occuparono di giustizia: Cesare Beccaria e la sua lotta per abolire la pena di morte. Infine, il percorso si chiude con immagini di atti e protagonisti della giustizia: San Sebastiano Medici, Susanna e i vecchioni, Giudizio di Salomone tra gli altri.
Foto Marta Covre

Museo Correr.

Info

Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli

A cura di Marina Mattei

Mostra ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma, in sinergia con La Fondazione Musei Civici di Venezia e con il patrocinio del Comando Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza

Museo Correr, Piazza San Marco 52, Venezia

10 giugno – 3 settembre 2023

Tutti i giorni 10:00 – 18:00, venerdì e sabato apertura fino alle 23:00

Mostra compresa nel biglietto dei Musei di Piazza San Marco (Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Marciana) € 25,00. Previste riduzioni

www.visitmuve.it

Marta Covre

Marta Covre

Trevigiana doc dal 1990, laureata in turismo, ora lavora a Venezia. Affascinata dalle lingue e culture del mondo, si cimenta da autodidatta negli idiomi che la attraggono – gaelico di Scozia in testa – mentre raccoglie il coraggio per affrontare il sanscrito. Da sempre appassionata di Storia, all’università ha iniziato ad approfondire la Grande Guerra partecipando a un progetto di ricerca, per poi entrare nel mondo del lavoro facendo diverse esperienze in ambito culturale. Sognatrice accanita, lettrice onnivora, ascoltatrice compulsiva di musica, è alla perenne ricerca di stimoli, nonché del suo personale Santo Graal. La sua giornata ideale comprende la ricerca di informazioni sulla prossima meta, la costruzione di itinerari, lo studio, magari pratico, della cucina locale, e infine il sogno a occhi aperti del momento di partire.