
EDWARD SPITZ, L’ARTISTA DEI FUMETTI

Dal collezionismo all’arte, grande fama senza volto.
Milano, Italia.
Dal collezionismo all’arte, di passione in passione. Si spiegano così i quadri iconici di Edward Spitz ispirati al fumetto. A metà tra raccolte storiche e manifesti, mosaici e ispirazioni concettuali.Il dipinto dell’autore campeggia su uno sfondo prezioso, pagine di giornalini a fumetti originali d’epoca.
“Quando mi sono accorto che la mia collezione era divenuta decisamente troppo grande, ho deciso ho deciso di dare ai miei fumetti una seconda vita. A lor e anche a me – racconta Edward Spitz, misterioso personaggio, oltre che celebre artista. – Non ho mai voluto rivelare la mia identità perché preferivo relegare me stesso in una dimensione senza tempo, come se fossi anch’io un personaggio che popola il mondo della fantasia. Specialmente in un’epoca in cui regna l’ossessione dell’immagine, la scelta dell’anonimato mi sembrava l’unica via”
Le opere di Edward Spitz risultano altamente suggestive per un pubblico adulto, nel senso che evocano un passato ricco di ricordi, mai infantile, in quanto letto con occhi maturi. SPITZ
Si tratta di fumetti intelligenti, che parlano però di valori e di morale, in modo semplice, diretto e sotteso. Nelle stripes non ci sono mai dubbi su chi è il personaggio buono e chi no.
Di immagine in immagine si tratta di sociologia, politica, psicologia.
Il fumetto è un genere ormai ultracentenario ma sempre attuale. E sempre si è rivelato nella sua didascalicità particolarmente incisivo e didattico. Le immagini parlanti si rivolgono alla mente e al cuore secondo principi sempre validi, quindi sempre up to date. L’arte figurativa vanta un legame unico con la realtà. Serietà e fantasia, allegri e drammatizzazione attraverso le figurette stra conosciute o i super eroi classici delle strisce parlano dunque un linguaggio universale che fa parte di un patrimonio comune a tutti noi
Sullo sfondo a fumetti sffiora una mega immagine chiave che enuncia una frase ad effetto per spiegarsi con “perle di saggezza”. Acrilico e resina sigillano le immagini in un grande prospetto iconografico.
La prima personale milanese di Edward Spitz, l’artista senza volto, si è svolta a metà ottobre a cura di Ermanno Tedeschi, così come altre mostre in Italia, collettive e personali.