
Dubai si riapre al turismo. Punta su Expo 2021 ma anche sul fascino del deserto
Dubai, Emirati Arabi Uniti.
Il Museo del Futuro è un grande anello d’argento che brilla nella notte di Dubai. La sua superficie è incisa con eleganti calligrafie arabe ma il suo interno è come un’astronave. I musei di solito raccontano il passato, questo invece è stato ideato e realizzato con le più innovative tecnologie aerospaziali per proiettare i visitatori in un futuro virtuale, tecno-green e iper-connesso. Una “astronave” per entrare nel mondo che verrà e sperimentarlo da subito con strumenti interattivi. Con queste ambizioni, il Museum of the Future sarà il simbolo di Expo 2021, l’Esposizione Universale che si terrà a Dubai dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022. Parole d’ordine: “Connecting minds, creating the future”.

180 nazioni espositrici (fra cui ovviamente l’Italia) e 25 milioni di visitatori sono attesi a Dubai per Expo 2021. La nuova area espositiva – ampia 400 ettari – sarà raggiungibile con Hyperloop, fantascientifico treno “a gusci” alimentato da pannelli solari di nuova generazione. Tutta Dubai sarà coinvolta in questo salto nel domani con vari esempi di architetture futuribili, compresi ovviamente i grattacieli per cui la città è celebre in tutto il mondo. I visitatori di Expo si stupiranno davanti alla Dubai Creek Tower concepita dall’archi-star Santiago Calatrava. Attualmente in costruzione, questo capolavoro di ingegneria a forma di ago sarà il più alto edificio del pianeta con i suoi oltre mille metri di altezza. E supererà come icona glamour di Dubai il leggendario Burj Khalifa, che oggi ospita fra l’altro l’Armani Hotel.

Ma Dubai e gli Emirati Arabi Uniti non aspetteranno Expo: già ora si stanno riaprendo al mondo. Non a caso Emirates Airlines è fra le prime compagnie aeree a riprendere i collegamenti con l’Italia: dal 21 maggio 2020 sono ripartiti i voli diretti Milano-Dubai (appena 6 ore) e da luglio seguiranno, nell’ordine, Roma, Bologna e Venezia.
Però… sarà possibile viaggiare in sicurezza? «Certamente. Dubai oggi è una città sicura perché ci siamo mossi rapidamente per bloccare il virus e ci siamo riusciti. Abbiamo standard sanitari d’avanguardia, e protocolli di sicurezza che garantiscono a tutti la possibilità di visitare serenamente il nostro Emirato» spiega Aida Al Busaidy, giovane Marketing Manager di Dubai Tourism. In effetti gli Emirati Arabi Uniti (compresa Dubai) sono stati toccati molto poco dal Covid: in una popolazione di 10 milioni di persone ci sono stati appena 250 decessi. Ora il peggio è passato «perciò torneranno molto presto i turisti dei long weekend, fra shopping e divertimenti, ristoranti gourmet e gallerie d’arte. Senza dimenticare le attraversate nel nostro magnifico deserto…», conclude sorridendo Aida Al Busaidy.

Già, il deserto. Molti italiani la prima volta che arrivano a Dubai restano talmente affascinati dall’energia della città e dalle opportunità che offre da dimenticarsi… dove si trova. Cioè fra il mare (su un solo lato) e un infinito deserto (sugli altri tre lati). Ma attenzione: non è un deserto qualsiasi, è Sua Immensità il Rub’ al-Khali, il più esteso deserto di sabbia della Terra. Un mondo fuori dal mondo che gli Emirati Arabi Uniti condividono con l’Arabia Saudita e con l’Oman. Attraversarlo, almeno in parte, è uno dei viaggi che un vero viaggiatore non può non fare almeno una volta nella vita. Ma non è necessario essere Indiana Jones. Può essere piacevole anche limitarsi a un safari di 24 ore nel deserto di Dubai, su una Land Rover d’epoca, per cenare la sera in un campo beduino sotto le stelle, dormire in un bungalow al riparo dal freddo notturno, e risvegliarsi poi al sorgere del sole sul deserto. È quanto propone Platinum Heritage nell’ambito del Progetto di tutela ambientale della Dubai Desert Conservation Reserve.

Photo by Marco Restelli

nella Dubai Desert Conservation Reserve. Photo by Marco Restelli

nella Dubai Desert Conservation Reserve. Photo by Elena Bianco.
Ma il deserto emiratino non è solo sabbia, perché è ricco di animali come antilopi, varani e felini selvatici, ma anche perché ci sono zone in cui le dune cedono il passo a montagne rocciose di grande bellezza. È il caso della nuova destinazione di eco-turismo a Dubai: Hatta. Si tratta di uno sceiccato nel territorio degli EAU che appartiene a Dubai benché non sia confinante con l’Emirato di Dubai. Di recente è stato trasformato in un bellissimo parco nazionale (Hatta Mountain Conservation Reserve) in cui è possibile fare – oltre ai safari in jeep – numerosi sport, dal trekking alla mountain bike al kayak. Canoa, kayak e barca sono praticabili sia nel grande lago della Diga di Hatta sia nelle piscine naturali che si trovano lungo una pista ciclabile chiamata Green Trails.
Così Dubai si rinnova, progettando con Expo un futuro tecno-green ma senza dimenticare il fascino delle proprie radici nel deserto.

Per informazioni: www.visitdubai.com
Marco Restelli
marco@agendaviaggi.com
Tags: Dubai, Emirati Arabi Uniti, Medio oriente