
ALLA SCALA DI MILANO C’È LA CENERENTOLA
Milano, Italia.
Grandi Opere per Piccoli è la rassegna di spettacoli che il Teatro alla Scala di Milano, fino al 17 maggio, propone ai bambini per un insieme educativo di fiaba, divertimento, musica e cultura. E’ un modo piacevole per i più piccoli di avvicinare il mondo fatato del teatro e della musica classica, un gioco fiabesco per abituare i bimbi a luoghi da grandi e avvicinarli ai grandi classici.
Prosegue con successo l’intrattenimento dedicato al pubblico iper-giovane che il maggior palcoscenico meneghino ha avviato quest’anno con la messa in scena della Cenerentola. L’opera di Gioacchino Rossini dura solo un’ora, sufficiente per affascinare i bambini senza stancarli. La prima della Cenerentola si è tenuta a novembre scorso, dando avvio ad una stagione nuova adatta al pubblico più nuovo e immaginifico.
La fiaba in scena fa parte del patrimonio fantastico di tutte le generazioni del mondo. La storia di Cenerentola si dice abbia avuto origine in Cina, dove il piede piccolo è una virtù, c’è chi la ambienta in Egitto, ma la diffusione della fiaba è divenuta presto universale. In occidente le versioni più note sono quelle di Charles Perrault, che si era ispirato a sua volta ad una trascrizione, da parte di Giambattista Basile, di una fiaba ancora più antica; Cenerentola è stata raccontata anche dai Fratelli Grimm in versione più moderna, la stessa che ha ispirato il film d’animazione di Walt Disney degli anni Cinquanta e ne esistono diverse versioni cinematografiche; ma in tutte le varianti del racconto viene messa in risalto la bellezza dell’anima, che prescinde dagli abiti sontuosi e si distingue dall’arroganza presuntuosa, dal diritto di censo e dall’invidia. Alla fine vincono sempre e buoni, come conviene alla morale delle migliori favole.
L’orfanella bistrattata dalle arcigne sorellastre viene scelta dallo sposo reale non solo per la bellezza, velata dalla cenere, ma per la sua bontà. E in Rossini il principe azzurro ha un aiutante intraprendente col quale si scambia gli abiti per meglio osservare i comportamenti delle aspiranti reginette. Nella versione rossiniana non c’è il ricorso alla magia: al gran ballo la giovane e modesta orfanella viene portata da Alidoro, maestro del principe, che lei aveva sfamato quando lui si era travestito da mendicante proprio per mettere alla prova la sua generosità. E nel gioco delle parti e degli scambi di persona, tipiche delle trame teatrali, Cenerentola si dichiara innamorata dell’aiutante, senza sapere che è il vero principe. Le sorellastre, si ricoprono invece di ridicolo, grottesche nella loro ambizione, brutte e goffe, mentre Cenerentola primeggia per grazia.
La versione italiana della celebre fiaba di Perrault viene ridotta alla misura dei più giovani ascoltatori, che vengono conquistati dalla musica più che mai divertente e coinvolgente. Un’orchestra di 12 esecutori suona per loro, i cantanti recitano e le scene sono disegnate a misura di bambino. I gorgheggi di una matrigna-baritono, sono davvero unici per ricordare una fiaba cantata.
L’elaborazione musicale e l’arrangiamento sono di Alexander Krampe. Dirigono alternativamente Maxime Pascal e Pietro Mianiti. La regia è di Ulrich Peter, le scene di Luigi Perego e i costumi di Dorothea Nicolai.
Per info TeatroallaScala.org
Margherita Manara
margherita@agendaviaggi.com