Alle falde dei Pirenei, un viaggio tra storia e leggenda per rivivere la gloria del passato nella magia del presente.
Carcassonne, Francia.
Capoluogo del dipartimento dell’Aude, nella regione della Linguadoca-Rossiglione – dove la Francia bacia la Spagna – Carcassonne pare un miraggio sopraggiunto da un lontano passato. Sopravvissuta allo scorrere del tempo e alla prepotenza del progresso, questo piccolo villaggio medievale appollaiato tra le vigne custodisce nel suo cuore un gioiello di storia e cultura esemplarmente conservato, tanto da essere inserito nel Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Questo tesoro è il Castello raccolto come in uno scrigno dentro le possenti mura. Appare allo sguardo venendo dalla pianura, solenne e maestoso, come un trasognato guardiano del Tempo che protegge la molle quiete della quotidianità agreste. Chi non l’avesse mai visto, avrà senz’altro presente il Castello della Bella Addormentata (quello che ha ispirato Walt Disney): e forse è per questo motivo che Carcassonne appare magica, fiabesca, perché tocca le corde dell’immaginario collettivo, risvegliando quel misto di attrazione e inquietudine che solletica l’animo di ogni bambino emozionato da una favola.
Io sono Carcas
Giungendo dalla città nuova, possibilmente a piedi per gustare con lentezza ogni sensazione, si approda al ponte levatoio che supera il fossato della Cité, dove un busto di donna sbarra il passo al viandante. Sulla sua base campeggia una scritta: “Sum Carcas”, “Io sono Carcas”. Cosa significa? Per comprendere l’origine del nome della città, bisogna avventurarsi nella leggendaria storia di Dame Carcas. Moglie del signore della fortezza, rimasta sola dopo cinque anni di assedio da parte di Carlo Magno, condusse il suo popolo alla vittoria con un abile stratagemma.
Dispose sugli spalti della città dei pupazzi di paglia vestiti e armati come i suoi soldati morti. Si mostrò al nemico indossando berretti di colori diversi per far credere che gli assediati fossero ancora numerosi e soprattutto vivi. Inoltre, Dame Carcas volle dimostrare che le provviste alimentari erano ancora abbondanti così fece mangiare all’ultimo maiale sopravvissuto l’ultimo sacco di grano e lo gettò dagli spalti, ben grasso e satollo. Il re franco, intimorito da tanta ostentazione di forza, decise di togliere l’assedio convinto che i suoi nemici non si sarebbero certo arresi con tanta disponibilità di risorse. Con gran soddisfazione, Dame Carcas, vedendolo ritirarsi, suonò a distesa le campane per richiamarlo e proporgli la pace. “Sire, Carcas te sonne”, così Carlo Magno venne richiamato. E da allora la città fu chiamata Carcassonne.
Le fortificazioni
Le fortificazioni sono di potente impatto estetico ed estatico. Protetto da queste mura e dalle 52 torri, il centro storico, tuttora abitato e fremente di vita, ospita un susseguirsi di negozi, bistrot e ristorantini colorati, a ricordare che dopo tutto non si è più nel lontano Medioevo. I profumi delle spezie e delle erbe aromatiche si mescolano a quelli del cioccolato e dei torroncini, altra favola da assaporare ad occhi chiusi.
La suggestione resta potente, anche grazie a un originale sistema sonoro che diffonde a ogni angolo della Cité il ritmico scalpiccio degli zoccoli dei cavalli. Le due entrate principali, la Porta Narbonese sulla facciata est e la Porta dell’Aude sulla facciata ovest, conservano infatti il cuore di Carcassonne in una quiete ovattata che invita alla meditazione, al rispetto e a un sospirato silenzio, incoraggiando quell’atmosfera onirica che da bambini cercavamo nelle favole.
TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
Come arrivare a Carcassonne
Quasi 1200 km separano l’Italia da Carcassonne, l’ideale sarebbe dividere il viaggio in tappe se si utilizza l’auto, un buon pretesto per attraversare la Provenza venendo dalla Costa Azzurra. In 10 ore in auto si percorre l’autostrada A9 fino a Narbonne e la A61 fino alla città, passando accanto a Avignon. In aereo, invece, sono previsti voli quotidiani di Air France per Tolosa, distante 90 km. Da qui si prosegue in taxi o in treno per Carcassonne.
Dove dormire a Carcassonne
Hotel du Chateau: è un’elegante villa adibita a hotel, a ridosso delle mura, e oltre a un panorama incantevole offre un’accoglienza in perfetto stile francese. Comodità e raffinatezza delle camere sono completate da una Spa piccola e riservata, curata in ogni dettaglio, da prenotare anticipatamente. L’ideale per rilassarsi dopo la visita al Castello o dopo le lunghe passeggiate nelle campagne circostanti.
Dove mangiare a Carcassonne
La Cité ospita diversi bistrot e ristorantini, molti davvero appetibili. Uno in articolare ha soddisfatto ogni mia aspettativa: il Restaurant Au Four Saint Louis, una chicca nel cuore della Cité. In una regione dove, a tavola, vincono le carni locali e i formaggi non mi sarei mai aspettata un carpaccio di St Jacques da sdilinquire ogni amante delle crudité marine. Imperdibili, ovviamente, i vini locali, specialmente i rosé.
Cosa fare a Carcassonne
Attorno alla Cité, un dedalo di sentieri invitano alle passeggiate, sia a piedi sia in bici. Le campagne sono un susseguirsi di vigne che, nella bella stagione, meritano d’essere visitate, magari approfondendo con qualche degustazione. Il Lago de la Cavayère e il Canal de Midi sono altre due mete ideali per gli escursionisti e gli amanti della natura che, volendo, possono spingersi fin verso i Pirenei. Imperdibili anche la Montagne Noire con le sue magiche grotte di stalattiti e il Parco Australiano, una riproduzione naturale protetta della fauna aborigena.
Per saperne di più Carcassonne.org
Paola Cerana
paola@agendaviaggi.com