Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: un territorio di incanto tra le Dolomiti e Venezia da assaporare con calma, godendosi il paesaggio con un bicchiere in mano.
Conegliano (TV), Italia.
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, un territorio d’incanto tra Venezia e le Dolomiti, sono una destinazione ideale per un week end lungo di fine estate e inizio autunno. Le giornate ancora lunghe e il clima mite assicurano la possibilità di immergersi nella natura proprio nel momento del foliage, organizzando itinerari a piedi, in bici o in macchina per scoprire il “paesaggio culturale” dichiarato patrimonio Unesco nel 2019.
Info: www.collineconeglianovaldobbiadene.it).

Il paesaggio culturale tutelato dalI’Unesco
Sulle Colline del Prosecco, nel corso dei secoli, la natura e il terreno sono stati plasmati dai viticoltori delle uve Glera, un vitigno originario del Carso che nei secoli ha soppiantato la coltivazione di altre uve autoctone. Su queste alture, costellate da borghi e fortezze, fin dal ‘600 i vigneti sono coltivati sulle strette terrazze erbose (i ciglioni) in filari di viti parallele e verticali rispetto alla pendenza che donano al paesaggio la caratteristica immagine a scacchiera e si alternano a boschi, siepi e alberi.
Per immergersi completamente in questo paesaggio culturale si può intraprendere il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene che, in 51 chilometri sviluppati sul filo della Cresta Zone, unisce Vidor e Vittorio Veneto, prevedendo quattro tappe lungo il percorso che faranno scoprire, anche chiese come quella di San Virgilio che domina il Colle di San Martino e affonda le sue radici nel X secolo, abbazie come quella benedettina di Santa Bona a Vidor e quella cistercense di Santa Maria di Follina, cappelle campestri, antichi fortilizi come le Torri di Credazzo, oltre a cippi, trincee e piccoli monumenti a testimonianza degli eventi della Grande Guerra.

Borghi, ville e castelli
Le due capitali del Prosecco, Valdobbiadene con il suo Duomo e Villa Barberina e Conegliano Veneto, città della prima scuola di enologia in Italia istituita nel 1878, dominata dal castello oggi sede del Museo Civico, sono tappe imperdibili in un viaggio alla scoperta del territorio. Il giardino di Venezia, come era noto il trevigiano, nei secoli addietro era tra le mete privilegiati dell’aristocrazia e dell’alta borghesia veneta.
Un luogo di delizie dove trascorrere l’estate nelle numerose dimore e ville che possono tuttora essere ammirate. Come il Castello San Salvatore nel borgo di Susegana che rimasto inespugnato per tutto il Medioevo divenne una delle corti predilette per artisti e musicisti tanto che, proprio tra queste mura, monsignor Giovanni della Casa, ospite della famiglia Collalto, scrisse il Galateo.

Storie di famiglia, sperimentazione e Prosecco
I vigneti che disegno ricami su queste colline non costituiscono solo un Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ma parlano di economia, tecnologia e innovazione e raccontano storie di famiglia e di impresa, di tutti coloro che hanno scommesso sul territorio dando vita al vino più bevuto al mondo. Un vino che è attestato per la prima volta in un documento del 1754 (all’interno de “Roccolo Ditirambo” un poema di Aureliano Acanti) e subito dopo inizia a essere in relazione al territorio di Conegliano Valdobbiadene.
Info: https://www.prosecco.wine/.

La famiglia Follador tra tradizione e innovazione
E sono proprio le famiglie di viticoltori ad aver disegnato le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Come i Follador che, nel cuore dell’Alta Marca Trevigiana, a Follo sul Col di San Martino, hanno creato la propria cantina, Follador Prosecco, proseguendo nella tradizione familiare nella viticoltura che risale a 255 anni e nove generazioni fa. Le origini i particolare vengono fatte risalire a Giovanni, il trisavolo che convertì la coltivazione delle proprie terre in vigneti e che nel 1769 ottenne per il proprio vino un’onorificenza da parte del Doge Alvise IV Giovanni Mocenigo. Lo spirito di sperimentazione e innovazione è poi proseguito nel tempo, così come le attestazioni di eccellenza.
I Follador, e in particolare gli attuali proprietari (Gianfranco e Itaca) sono stati infatti tra le prime famiglie della zona di Valdobbiadene a orientarsi verso la categoria degli spumanti. A Giancarlo Follador si deve infine il metodo di vinificazione omonimo che prevede passaggi specifici nella fase iniziale, il sistema Krios per convogliare le uve appena uscite dalla pigiatrice e l’impiego di attrezzature adatte alla crio macerazione per estrapolare le proprietà delle bucce e donare struttura e personalità a ogni etichetta.
Oggi l’azienda con la linea Valdobbiadene Superiore Docg produce: “Torri di Credazzo” Extra dry, Ruiol Castei Extra dry, Nani dei Berti Rive Col San Martino Brut, Fosélios Brut e XZero Extra Brut. Le uve dei Superiori Docg provengono da vgneti dell’ara Valdobbiadene Conegliano, compresi quelli situati nella località Torri di Crdazzo cru dove il terreno particolarmente impervio impone una vitiultura eroica. Oltre alla linea Valdobbiadene Superiore, Follador Prosecco produce una linea Rosè, una linea Frizzanti Prosecco, una linea classica di Prosecco Doc Treviso che ossono essere degustati anche in cantina.
Info: www.folladorprosecco.com.
Photo courtesy of Press Joyapr