
Arte sacra contemporanea a San Giorgio Maggiore

Prendi un po’ di ispirazione contemporanea, qualche grammo di vetro, oro quanto basta, un pizzico di neoclassicismo e l’atmosfera serena di una chiesa: il risultato è allestito fino al 3 aprile nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia.

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia, Italia.
L’artista contemporaneo Giampaolo Babetto (Padova, 1949) torna a confrontarsi con il tema del sacro. L’invito è arrivato dall’abate Stefano Visintin o.s.b. e dai monaci benedettini dell’abazia, che da anni accolgono a San Giorgio le creazioni di importanti artisti internazionali tra cui Anish Kapoor, John Pawson, Jaume Plensa. La mostra Segno e luce si inserisce nell’ambito delle attività culturali della onlus Benedicti Claustra, gestita dalla comunità monastica.
Si raggiunge la piccola isola con il vaporetto linea 2. L’approdo è proprio ai piedi della maestosa basilica progettata da Andrea Palladio nel 1566. Subito si nota la differenza con la dirimpettaia San Marco: non ci sono le orde di turisti, non c’è il frastuono delle voci e dei locali. L’isola è un rifugio di tranquillità. Appena entrati nell’edificio sacro si è quasi sopraffatti: gli spazi sembrano immensi, le poche panche a ridosso dell’altare lasciano ampia libertà di esplorazione. Le pareti laterali ospitano imponenti tele, che da sole meritano una visita. Le opere scultoree di Babetto, poste sugli altari minori e nel transetto, compaiono quasi a sorpresa, un dettaglio che cattura l’attenzione prima che questa sia attratta dal Tintoretto successivo. E così ci si ritrova ad ammirare creazioni in vetro, croci soprattutto, che con giochi di colore e prospettive affascinano e lasciano l’osservatore in contemplazione.
Sacrestia e coro
Ma la visita non si limita alla basilica. La sacrestia, infatti, apre eccezionalmente le sue porte e accoglie numerose teche al cospetto della pregevole Presentazione al tempio di Palma il Giovane. L’arte orafa, la vera specialità di Babetto, è protagonista in questa sezione della mostra. Il tema sacro è risalta nelle forme stilizzate e geometriche di croci, vasi, piatti e altro ancora, in particolare nel prezioso ostensorio dai materiali e colori moderni.
Proseguendo nell’abside della chiesa si passa dietro l’altare maggiore, su cui troneggia la scultura I Quattro Evangelisti che sostengono il mondo e Dio di Gerolamo Campagna. Ai lati due grandi capolavori di Tintoretto, ma di nuovo lo sguardo è catturato dalle piccole quanto stupende creazioni dell’artista padovano. Portalumini, questa volta: contenitori intagliati da cui si propaga la luce della fiammella custodita all’interno.
Ma il vero punto focale della mostra si trova al centro del maestoso coro maggiore ligneo, realizzato nel Cinquecento dall’artista fiammingo Albert van den Brulle. Qui trova posto una grande opera inedita di Babetto, che richiama la genealogia di Gesù a partire da Jesse. Una creazione singolare e intensa, che si lascia interpretare dalla sensibilità di ciascun visitatore.

Oltre la basilica
La piccola isola di San Giorgio Maggiore offre molto altro al visitatore desideroso di esplorare questo spicchio di laguna. A cominciare dal campanile, a cui si accede dall’interno della chiesa: alto 75 metri, la vista dalla sua terrazza non ha nulla da invidiare a quella più nota dell’omologo di San Marco. Un’ampia parte del complesso monumentale dell’ex monastero ospita oggi la Fondazione Giorgio Cini, che periodicamente organizza mostre ed eventi culturali. Le stanze e i giardini della Fondazione sono visitabili con un’interessante visita guidata, che può comprendere anche una sosta al Caffé San Giorgio. Infine, il progetto culturale Le stanze del vetro trova sede in uno degli edifici nella parte posteriore dell’isola. Vi si svolgono regolarmente mostre e attività didattiche legate alla tradizione veneziana del vetro soffiato, ad accesso gratuito.
Foto Marta Covre

INFO
Segno e Luce
14 gennaio – 3 aprile 2022
Basilica di San Giorgio Maggiore
Tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.
Ingresso libero.
Organizzatori: Abbazia di San Giorgio – Benedici Claustra onlus, con la collaborazione di Caterina Tognon arte contemporanea – vetro contemporaneo (Venezia).
Curatori: Andrea Nante (direttore Museo Diocesano di Padova) e Carmelo Grasso (direttore e curatore istituzionale Benedicti Claustra onlus).