Londra, Inghilterra.
Chissà se Ivan Mitin, un ragazzo russo ventinovenne, è stato affascinato nell’infanzia dal Cappellaio Matto, uno dei personaggi più emblematici del romanzo di Lewis Carroll «Alice nel paese delle meraviglie», la cui storia è strettamente legata al Tempo. «Se conoscessi il Tempo come lo conosco io…” dice Il Cappellaio Matto ad Alice, ed Ivan, con la sua idea rivoluzionaria, ha dimostrato di conoscerlo davvero bene il tempo. Ha creato un nuovo tipo di bar, mai visto prima, e lo ha chiamato, non casualmente, Ziferblat che in russo significa «quadrante dell’orologio»
Qui non si paga nulla eccetto il tempo che vi si trascorre.
Dopo il suo primo Ziferblat a Mosca, sull’onda di un successo crescente ne sono nati altri nove in Russia e, nelle scorse settimane, è sbarcato a Londra al 388 di Old Street nel quartiere di Shoredict. Ed i londinesi hanno risposto in modo molto positivo a questa idea cosi innovativa.
Entri in uno Ziferblat, bevi un caffè, e lo accompagni con una bella fetta di cheesecake? E’ gratis! All’entrata ti viene affidata una sveglia che quando uscirai segnerà il tuo tempo di permanenza.
Le tariffe? 3 penny al minuto, quindi, mezz’ora vi costerà 90 penny , (circa 1 euro e 10) e 1,80 sterline all’ora pari a circa 2,20 euro l’ora. E non c’è un tempo minimo di permanenza.
Ziferblat però non è solo un semplice coffee bar ma anche un posto dove ci si può incontrare, ascoltare musica, dipingere. I tavoli sono ampi e i divani molto comodi. Si può giocare a scacchi oppure leggersi una rivista. E si può anche lavorare grazie al wi-fi gratuito, tanto che qualcuno parla, in questo caso di Coffice, neologismo ricavato unendo Coffee + Office. A disposizione degli ospiti ci sono frutta fresca e spuntini vari, oltre a spremute di frutta. Volendo si ha la possibilità anche di prepararsi qualche piatto, come ad esempio un’omelette o una macedonia a patto che si lavino poi piatti e stoviglie.
« Spesso nei normali caffè, il tavolo dove sei seduto è tutto il tuo mondo e non vedi molto altro intorno a te» ha raccontato Ivan Mitin all’Indipendent «invece qui questo non accade. Spesso capita che gli ospiti entrino poi escano insieme per acquistare dei prodotti per prepararsi qualche piatto per poi sedersi a tavola e invitare altri ospiti a mangiare con loro. E così si sviluppa un senso di comunità, di condivisione».
Ivan Mitin, felice e confortato anche dal grande successo riscosso a Londra è sempre più fiducioso sul futuro del suo social coffee : «Amo paragonare il mio Ziferblat ad una casetta costruita sugli alberi. Tutti noi da piccoli abbiamo avuto questo sogno di costruirla insieme ai nostri amici. Ecco lo Ziferblat è la stessa cosa. E’ qualcosa che tutti insieme possiamo costruire e portare avanti..» Un’idea che, ne siamo sicuri, sarebbe piaciuta moltissimo anche al Cappellaio Matto…
Alfredo Verdicchio
Illustrazione di Sara Rambaldi