Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023 il film è vincitore del Premio del Pubblico Laceno D’Oro e del Premio del Pubblico per il miglior lungometraggio al Trento Film Festival
MIlano, Italia.
Chi, nelle notti limpide, non ha mai rivolto lo sguardo al cielo rimanendo incantato a guardare le stelle con il naso all’insù, interrogandosi sui misteri dell’universo?
Sulle alte terre di Nus, a Lignan Saint-Barthélemy, nella regione autonoma della Valle d’Aosta, a 1675 metri, il terreno forma come una terrazza naturale, a ridotto impatto luminoso.
Qui dal 2003 un Osservatorio Astronomico scruta i cieli e studia i corpi celesti. Un luogo di ricerca scientifica dunque e di “solitudine” in cui l’astrofisico Paolo Calcidese, il protagonista del film, decide di trasferirsi come unico custode e abitante per portare avanti i propri studi e sperimentare nuove tecnologie. Ma a causa di un incidente tecnico, Paolo sarà costretto a mettere da parte gli astri e la solitudine per andare alla ricerca di altri “segnali di vita”, quelli sulla terra: gli esseri umani.
Un film sull’empatia quindi, sul bisogno degli altri per comprendere noi stessi. Partendo dal lavoro di un astrofisico incaricato di realizzare un questionario sulle false concezioni scientifiche, il film si concentra sul suo bisogno di relazioni, di contatto e di comunità.
Il regista ha vissuto un anno nella valle di Saint-Barthélemy, nel periodo post pandemia e il film è in fondo il racconto della sua esperienza “a cuore aperto” all’interno della comunità. “All’inizio è stato un po’ complicato” racconta Picarella “entrare nelle vite delle persone non è mai semplice, soprattutto nelle realtà montane.
Ma poi mi sono reso conto che la chiave per raccontare questa storia che mi appartiene anche a livello personale era l’empatia. Grazie a questo sono nate delle situazioni in maniera molto naturale. Sentivo il bisogno, in questo film, rispetto ai miei lavori precedenti, di avvicinarmi con la camera ed è così che è nato il progetto”.
Un viaggio dalle stelle alla terra e viceversa
Il film, a metà tra un documentario e un racconto di finzione, ci trasporta dalle stelle alla terra e viceversa, toccando con estrema naturalezza tematiche importanti come la fine della vita, il mistero dello scorrere del tempo, il rapporto tra la scienza e la fede. “Dopo anni difficili, in cui la distanza dagli altri è diventata anche distanza da noi stessi, era importante per me raccontare storie semplici, di umanità e di incontri.”
INFO
Prodotto da Qoomoon con Rai Cinema, con la coproduzione di Soap Factory e con il sostegno di Film Commission Vallée d’Aoste, il film è distribuito da Qoomoon e SudTitles.
Leandro Picarella è un regista e sceneggiatore siciliano. Tra il 2010 e il 2012 realizza i primi cortometraggi. Il suo primo lungometraggio Triokala (CSC Production, 2015) ottiene numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Successivamente scrive e dirige Epicentro (Playmaker 2018) presentato in anteprima alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Settimana della critica, e Divinazioni (Qoomoon con Rai Cinema) presentato in anteprima mondiale a IDFA nel 2020 e uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2021. Segnali di vita (Qoomoon con Rai Cinema) è il suo terzo lungometraggio.
Photo Marta Innocenti
Anna Alemanno