“ANDY WARHOL. THE AGE OF FREEDOM” TUTTA L’ESTATE A CAORLE

“ANDY WARHOL. THE AGE OF FREEDOM” TUTTA L’ESTATE A CAORLE

Scritto da Marta Covre on . Postato in Appuntamenti, Cultura

Sopra, Andy Warhol, Marilyn.
Foto piccola in alto, Centro Culturale A. Bafile.

La Pop Art è in mostra a Caorle fino a settembre: Andy Warhol è il protagonista assoluto, ma accanto a lui trovano spazio anche Roy Lichtenstein, Keith Haring e molti altri artisti che hanno partecipato alla rivoluzione artistica degli anni Settanta.

Robert Indiana, Love.

Caorle (VE), Italia.
Estate non è solo sinonimo di mare e relax, almeno a giudicare dall’impegno che la città di Caorle ha dedicato alla realizzazione di questa mostra su Andy Warhol. A Caorle, rinomata località balneare molto gettonata dai turisti austriaci, tedeschi, danesi e ovviamente italiani, potrebbe bastare vedersi rinnovata la bandiera blu di anno in anno per attrarre vacanzieri. Eppure non si ferma a questo, anzi cerca di ampliare la sua offerta per portare i turisti anche lontano dalla spiaggia. Il Centro Culturale A. Bafile, sede della mostra, si trova nel centro pedonale della cittadina, tra locali e negozietti tipici, non lontano dalla cattedrale romanica del XI secolo dedicata a santo Stefano Protomartire. Nello stesso edificio si trova anche l’efficiente ufficio di informazione turistica.

Passeggiando per il centro si ha a tratti l’impressione di trovarsi in un angolo di Venezia: piccole case colorate, vie chiamate calli e piazzette chiamate campi. Il legame con la Serenissima è d’altronde antico e inevitabile, vista la vicinanza. E come la Città lagunare, per quanto in scala molto ridotta, anche Caorle punta sull’arte contemporanea per arricchire l’esperienza sia dei residenti sia dei turisti. Non a caso è stata scelta l’anno scorso come Città veneta della cultura 2022, anche alla luce delle numerose iniziative culturali che vi si svolgono con regolarità, del concorso Scogliera viva e della prestigiosa offerta museale rappresentata dal Museo Nazionale di Archeologia del mare e dal Museo Liturgico. Questa mostra, che porta in città numerosi pezzi originali di Andy Warhol e non solo, è una nuova dimostrazione di vitalità e creatività

La mostra

Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987) è stato il fautore della rinascita artistica del secondo dopoguerra. A lui si deve l’abbattimento dell’aura di elitarismo che circondava l’arte, in particolare la pittura. Allo stesso modo, è merito suo lo smantellamento della distanza tra cultura alta e bassa, grazie alla scelta dei soggetti: fumetti, giornali, dollari e prodotti da supermercato, ma anche personaggi pubblici e note opere d’arte. Pop – popolare – è la definizione che è stata data alla sua arte, ma sarebbe riduttivo cercare di inserirlo in una categoria precisa. Warhol infatti era un artista geniale, poliedrico e provocatore. La tecnica della blotted line, ossia la linea a macchie d’inchiostro su carta assorbente, lo ha reso capace di stampare e serigrafare manualmente i suoi soggetti. Il suo tocco è minimo, assente persino, la differenza tra originale e copia molto più labile, la creazione artistica è spersonalizzata.

La mostra si sviluppa in sei sale e comprende oltre 70 opere. Appena entrati si abbracciano con lo sguardo ben nove Marilyn, un Mao e alcune banconote della serie dei dollari, fotografati, stampati e firmati dall’artista. La seconda sala raccoglie alcuni esempi del rapporto di Warhol con il mondo della musica, mentre la terza alcuni barattoli e riproduzioni della celeberrima zuppa Campbell’s. Gli spazi del piano superiore accolgono numerosi altri artisti contemporanei di Warhol ed esponenti di quella rivoluzione artistica da lui iniziata. Il più noto è forse Roy Lichtenstein, ma ci sono anche Keith Haring, Joe Tilson, Robert Indiana, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Tano Festa, Franco Angeli.

Lungo il percorso si inseriscono poi anche video, documentari e spezzoni di film d’epoca e musica degli anni ’60 e ’70, che aiutano a ricostruire e comprendere l’atmosfera e il fermento culturale e artistico di quei decenni cruciali per la creazione dell’immaginario collettivo contemporaneo.
Foto Marta Covre

Andy Warhol, Mick Jagger.

Info

Andy Warhol. The age of freedom

A cura di Matteo Vanzan

Centro Culturale A. Bafile, Rio Terrà delle Botteghe 3, Caorle (Ve)

11 giugno – 3 settembre 2023

Tutti i giorni 10:00-12:00 e 18:00-22:00

Biglietto intero € 8,00, previste riduzioni

www.comune.caorle.ve.it

Marta Covre

Marta Covre

Trevigiana doc dal 1990, laureata in turismo, ora lavora a Venezia. Affascinata dalle lingue e culture del mondo, si cimenta da autodidatta negli idiomi che la attraggono – gaelico di Scozia in testa – mentre raccoglie il coraggio per affrontare il sanscrito. Da sempre appassionata di Storia, all’università ha iniziato ad approfondire la Grande Guerra partecipando a un progetto di ricerca, per poi entrare nel mondo del lavoro facendo diverse esperienze in ambito culturale. Sognatrice accanita, lettrice onnivora, ascoltatrice compulsiva di musica, è alla perenne ricerca di stimoli, nonché del suo personale Santo Graal. La sua giornata ideale comprende la ricerca di informazioni sulla prossima meta, la costruzione di itinerari, lo studio, magari pratico, della cucina locale, e infine il sogno a occhi aperti del momento di partire.