Finalmente arriva al Teatro Menotti di Milano (in scena fino al 29 gennaio) lo spettacolo coprodotto dal Teatro Stabile di Catania e Teatro Stabile dell’Umbria. Un omaggio alla figura di una donna dalla straordinaria parabola artistica e umana, con i suoi versi dalla forte componente mistica.
Milano, Italia.
Un tema di portata civile e sociale, una denuncia civile contro i trattamenti subiti da chi ha conosciuto la discesa agli inferi nei manicomi prima della Riforma Basaglia del 1978, con il testo dello scrittore e giornalista catanese Claudio Fava, è ora uno spettacolo di Alessandro Gassmann, che vede protagonista l’attrice Anna Foglietta.
“Si va in manicomio per imparare a morire“, scriveva Alda Merini in uno dei suoi aforismi più famosi.
E invece la poetessa dei navigli amava la vita e amava l’amore. La pazza della porta accanto, il titolo.
Vuole essere un omaggio alla figura di una donna dalla straordinaria parabola artistica e umana, con i suoi versi dalla forte componente mistica.
Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Stabile di Catania e Teatro Stabile dell’Umbria, reduce da una tournée di successo arriva finalmente a Milano.
Alessandro Gassmann firma non solo la regia, sua è anche l’ideazione scenica, realizzata con la collaborazione di Alessandro Chiti. Accanto ad Anna Foglietta, il nutrito cast annovera Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio.
Così si esprime Gasmann: “Conoscevo Claudio Fava, la sua storia, la sua sensibilità, il suo impegno politico e sociale; conoscevo la storia del padre Giuseppe, vittima della mafia, una delle piaghe più dilanianti del nostro paese. Conoscevo Alda Merini, la poetessa dei navigli, la drammaticità della sua esistenza; anch’io, come tanti, mi sono emozionato e commosso nel sentirla leggere i suoi appassionati versi. Dopo aver letto il testo di Claudio, ritratto giovanile, intimo e struggente della grande poetessa, ho avvertito immediatamente la necessità, direi l’urgenza, di metterlo in scena. Un testo che si sviluppa all’interno di un ospedale psichiatrico e che ripercorre la drammatica esperienza della Merini. Erano gli anni in cui la parola depressione non si conosceva e chi soffriva di questa malattia veniva definito pazzo. Erano anche gli anni in cui negli ospedali psichiatrici praticavano l’elettroshock e i bagni nell’acqua gelata. È in questa particolare dimensione alienante che la protagonista si trova a condividere le giornate con le altre malate alle quali offre spontaneamente i suoi versi, ma soprattutto è il luogo dove nasce un’appassionante storia d’amore fra lei e un giovane paziente”.
Teatro Menotti di Milano
dal 24 al 29 gennaio
TEL:+39 02 36592544
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Luciano Riella