La Cantina Abraxas di Pantelleria e la Tenuta La Fratta in Val di Chiana, rappresentano il patrimonio agricolo di Tenute Scudieri. La famiglia Scudieri, infatti, a partire dal 2020 ha deciso di investire nel mondo del vino, della ospitalità e, più in generale, nel settore agricolo.
Milano , Italia.
La Cantina Abraxas di Pantelleria e la Tenuta La Fratta in Val di Chiana, rappresentano il patrimonio agricolo di Tenute Scudieri. La famiglia Scudieri, infatti, a partire dal 2020 ha deciso di investire nel mondo del vino, della ospitalità e, più in generale, nel settore agricolo. Ad occuparsi in prima persona delle attività è Achille Scudieri, primogenito di Paolo che guida il Gruppo Adler Hp Pelzer, azienda di famiglia che opera nel settore automotive, fondata dal padre nel 1956.
L’impresa
Oggi l’impresa che ha base a Ottaviano, in provincia di Napoli, è un gruppo internazionale con 104 stabilimenti in 23 Paesi nel mondo. Il progetto Tenute Scudieri valorizza e promuove le eccellenze territoriali ed enogastronomiche, con una visione orientata al rispetto delle tradizioni agricole, al recupero e alla conservazione delle colture, agli allevamenti autoctoni e alla sostenibilità ambientale. In particolare, l’idea è quella di chiudere la filiera, garantendo al consumatore finale un prodotto controllato in ogni passaggio. Un piano assicurato grazie alle aziende di famiglia produttrici di vini, carni e, dal 2026, anche olio (Abraxas e La Fratta) e alla commercializzazione attraverso la rete di ristoranti a firma Scudieri: Obicà, con 20 sedi in tutto il mondo, e La Toraia, all’interno della Tenuta La Fratta.

Abraxas
La cantina di Pantelleria, nata negli anni Novanta, è stata acquisita dal gruppo Scudieri nel 2020. Abraxas, la cui produzione è affidata all’enologo Riccardo Cotarella, vanta distese di vigneti ad alberello che guardano la costa, coltivate secondo un’antica tradizione
tenicia, la cosiddetta “agricoltura eroica”, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanita dall’Unesco. Il vento torte, il clima poco favore. vole e la scarsa piovosità non hanno fermato gli abitanti dell’isola che, con tenacia, hanno adottato una tecnica di potatura corta e di coltivazione in “conche”, tali da rendere la vite forte e sana. La cantina Abraxas è la più alta dell’isola e sorge a circa 600 metri di altezza, sui pendii di Montagna Grande e costruita secondo l’antica tradizione vinicola pantesca.

Nei circa 40 ettari coltivati a vite, che rappresentano la superficie più estesa tra le cantine di Pantelleria, trovano spazio vitigni autoctoni e alloctoni distribuiti a diverse alture: dalla vigna di zibibbo (o Moscato d’Alessandria) situata a Bukkuram, a due passi dal mare e nella parte dell’isola che si affaccia sull’Africa, fino alle alture di Vipera e Randazzo.
A Bukkuram viene coltivata, con la classica tecnica ad alberello pantesco, la vite di Zibibbo. Sulle alture di Vipera e Randazzo, a circa 600 metri d’altezza, dove ha sede la cantina, si coltivano vitigni di grande storia, che sui pendii di Montagna Grande che digradano verso il mare trovano la propria esaltazione: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Syrah, Cabernet Franc, Grenache, Carignano, Malbec, Mondeuse, Petit Manseng, Gros Manseng, Merlot e Viognier.
Dalla coltivazione dei vitigni, fino alla vinificazione e all’imbottigliamento: tutto il processo avviene sull’isola di Pantelleria. Particolare cura viene dedicata alla produzione del Doc Passito di Pantelleria, ricorrendo alle tecniche più tradizionali, in rispetto alle regole previste dal disciplinare, tra cui l’utilizzo di graticci per l’appassimento, sistemati all’aria aperta e dotati di sistemi di copertura da attivare solo in caso di pioggia o di condizioni meteo sfavorevoli. L’alta qualità dell’uva appassita è un presupposto fondamentale per ottenere un buon Passito di Pantelleria a marchio Doc.

La Fratta
La Fratta, in Val di Chiana, in provincia di Siena, è stata acquisita dalla famiglia Scudieri nel 2022. E una tenuta dalle origini antichissime, proprio in questa azienda nasce la genealogia della razza chianina, tanto che la prima notizia certa riferita risale al 1400. Un documento, l’Istrumento de die 8. Idus Decembris 1208: «[…] ritrovandosi i Senesi in angustie di denari… imposero alla Fratta che contribuisse con lire dieci». Il borgo fu poi ampliato e vede la sua conformazione attuale nel 1500.
La sua storia, con le sue tradizioni e le sue consuetudini, è stata tramandata nei secoli, e fino ad oggi la sua identità è rimasta autentica come allora. Le antiche strutture poderali sono state recentemente ristrutturate in camere e appartamenti per una clientela internazionale sempre più esigente e alla ricerca del bello.
La Fratta sorge su quella che fu una delle più importanti strade dell’antica Roma: la via consolare Cassia e, più precisamente, a metà tra le Mansio Manliana e ad Mensulas. In una mappa degli inizi del Settecento si rileva che la strada di accesso alla fattoria ricalcava ancora l’antica via romana.
INFO
Per informazioni e dettagli, consultare www.abraxaspantelleria.it e www.tenutalafratta.it.
Credits Photo, Massimo Scarabaggio