Isole Cook, Nuova Zelanda.
Quando si parla di Polinesia, vengono subito in mente Tahiti e le Hawaii, luoghi turisticamente più conosciuti e frequentati rispetto alle Isole Cook. Ma è proprio in questo remoto e incontaminato arcipelago del Pacifico che trovano ispirazione gli artisti più creativi e orginali di tutta la Polinesia: danzatori, intagliatori, tessitori e scultori.
L’arte ha sempre avuto un ruolo rilevante nella società polinesiana: storicamente infatti gli artisti godevano di uno status privilegiato al pari dei sacerdoti. Il patrimonio di canti e danze, per esempio, risale a migliaia di anni fa e racconta storie antiche d’amore e d’avventura. Gli abitanti delle Isole Cook le praticano fin da bambini e il loro indiscusso talento emerge nei numerosi festival che si svolgono durante l’anno. La hula’ hawaiiana e il tamuré tahitiano sono più conosciuti nel mondo, eppure la hura delle Isole Cook è forse ancora più sensuale e intensa.
L’intaglio del legno e la tessitura a mano sono altre forme d’arte comuni nelle isole, mentre a Rarotonga opera poi uno degli ultimi intagliatori di perle al mondo, che scolpisce perle nere e conchiglie trasformandole in belle opere d’arte.
La pittura leggendaria è diffusa e popolare alle isole e lo stile di vita tranquillo e rilassato della popolazione è rifugio e fonte di ispirazione per molti artisti. Opere di grande valore, ispirate da elementi tradizionali dell’isola ma con la creatività contemporanea, si trovano sotto forma di oli, ritratti, schizzi e acquerelli. Nel corso degli ultimi 15 anni grazie ai contatti con la Nuova Zelanda e l’Australia, le arti visive locali si sono evolute velocemente dando vita alle nuove gallerie d’arte a Rarotonga, espressione di una scena artistica vitale e in continuo fermento.
Olivia Kubanski