
“LUIGI GHIRRI (NON) LUOGHI” IN ESPOSIZIONE A JESI

Foto piccola in alto, Luigi Ghirri, New York 1989.
In occasione del trentennale dalla morte di Luigi Ghirri, si inaugura il 9 aprile a Jesi, la mostra dedicata all’artista che pone l’attenzione sul modo in cui Ghirri entra in rapporto con le cose e sulla sua intima necessità di fotografare.

Jesi, Italia.
Nella rinascimentale sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, si apre la mostra “Luigi Ghirri (non) luoghi” a cura di Massimo Minini, un progetto espositivo ideato da Roberta Angalone. Quaranta fotografie provenienti da collezioni private vogliono ricordare l’artista analizzandone la ricerca fotografica dal punto di vista delle motivazioni e dei sentimenti attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni.
Il percorso espositivo
La mostra fotografica inizia con una sezione dedicata alla vita e al racconto del suo avvicinamento all’obiettivo. Nato nel gennaio del 1943, vede il mondo cambiare in pochi anni: dal clima del dopoguerra a quello del boom economico e al conseguente fermento culturale degli anni ’60. Si forma così la sua personalità sensibile ai cambiamenti e desiderosa di conoscenza. Il percorso prosegue con le sezioni dedicate ai luoghi, ai volti di un tempo, ai “non luoghi”, all’arte, e in fine ad Aldo Rossi, con il quale condivide l’interesse per la periferia, spazio che, a parere di entrambi, racchiude in sé forza evocativa di storia e memoria. Ghirri infatti è attratto dai cambiamenti del vivere, non ai mutamenti del paesaggio, ma dall’ambiente che abita l’uomo, quello in cui egli si muove.
Un equilibrio tra rilevazione e rivelazione…
La fotografia per Ghirri è un universo a tratti malinconico, incantato, sospeso e romantico, che trova senso nelle piccole cose, nello stupore e nella meraviglia che scaturisce dal guardare le cose senza il velo dell’abitudine. Durante tutta la sua carriera, Ghirri fotografa una quantità di soggetti diversi, non vuole identificarsi in un genere o in uno stile, perché reputa questa scelta alquanto rischiosa, come una limitazione della libertà di espressione. Con i suoi scatti, Ghirri vuole dimostrare che la fotografia genera mondi possibili, mai irreali o artificiosi, ma che raccontano la percezione di un’altra verità, frutto del perfetto “equilibrio tra rilevazione e rivelazione”.
INFO
Dal 9 aprile al 31 luglio 2022
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi
Palazzo Bisaccioni – Piazza Colocci 4 -Jesi (AN)
Ingresso libero
Orari di apertura: lunedì – domenica 9:30-13:00 / 15:30-19:30
Visite guidate gratuite su prenotazione
Tel 0731 207523 – email info@fondazionecrj.it sito www.fondazionecrj.it