Dal 28 settembre 2024 al 19 gennaio 2025 la più grande retrospettiva di James Ensor del secolo, al KMSKA di Anversa, molto adatta anche a un pubblico giovane. Altre mostre in città dedicate all’artista: Ensor alla ricerca della luce. Esperimenti su carta al Museum Plantin-Moretus; Cindy Sherman al FoMu, il Museo della Fotografia; Masquerade, Make-up & Ensor al MoMu, il Museo della Moda
Anversa, Belgio.
Il Museo reale di belle arti di Anversa si tinge di fucsia e di tutti i colori sgargianti usati da James Ensor, eclettico artista belga nato ad Ostenda nel 1860, per celebrare i 75 anni dalla sua scomparsa.
Un artista troppo poco conosciuto
Tutto l’autunno anversano (ma anche di Ostenda e di Bruxelles) è all’insegna di mostre ed eventi che intendono far conoscere ed approfondire un artista ancora troppo poco noto a livello internazionale.
In your wildest dreams, Ensor beyond impressionism
L’esposizione principale, In your wildest dreams, Ensor beyond impressionism, si trova proprio al KMSKA, riaperto nel 2022 con l’intenzione di creare un luogo da vivere, non soltanto da visitare. Promessa mantenuta: il museo resta aperto ogni giovedì sera fino alle 22, con una proposta scoppiettante di concerti, dj set, spettacoli e talk, che non turbano di un decibel il silenzio rarefatto delle splendide sale soprastanti, che ospitano gli straordinari maestri fiamminghi del 1600 e non solo.
L’universo creativo di Ensor
La mostra è curata nel dettaglio e permette di entrare nell’universo creativo di Ensor, insaziabile esploratore di linguaggi sempre nuovi, confronti inediti con gli impressionisti, inizialmente molto amati, con la cultura popolare e con la politica e la religione, entrambi bersagli di satira impietosa.
Il confronto con altri artisti
Di sala in sala il visitatore potrà ripercorrere il viaggio compiuto da Ensor attraverso il confronto/scontro con Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Édouard Manet, Edvard Munch e Odilon Redon, ma anche Hieronymus Bosch, Rembrandt, Élisabeth Vigée Le Brun e Francisco Goya, con il simbolismo, il grottesco e i soggetti religiosi, che gli permettono anzitutto di lavorare sull’uso della luce. “Mai prima d’ora le opere più importanti di Ensor sono state accostate in questo modo ad altri impressionisti. Importanti prestiti [sono] provenienti, tra gli altri, dal MoMA di New York e dalla National Gallery di Londra“, spiega Luk Lemmens, presidente del museo.
Un allestimento coinvolgente
Un puntuale quanto divertente allestimento conduce lo spettatore tra le tele di Ensor, che dimostrano la sua straordinaria capacità tecnica (La tentazione di Sant’Antonio per esempio è un gigantesco collage di 51 fogli zeppi di particolari di critica sociale e riferimenti alla cultura contemporanea) ma anche tra le sue maschere, le lanterne magiche, il teatro e gli “zwanze”, forme di umorismo beffardo di moda nei circoli culturali di Bruxelles e Parigi, a fine ‘800.
L’essenza di Ensor
“Ensor non va alla ricerca dell’essenza dell’arte; piuttosto, la sua essenza è proprio quella stravagante imprevedibilità, che gli fa esplorare costantemente nuove strade” sottolinea Herwig Todts, il curatore.
Il teschio
Il teschio è un motivo ricorrente di Ensor, forse a ricordarci, come dice Qoelet che: “Vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno per cui fatica sotto il sole?”…
Jules Schmalzigaug
Accanto alla mostra sui “sogni selvaggi di Ensor” il KMSKA propone anche l’esposizione Jules Schmalzigaug. Futurismo! sull’artista d’avanguardia del modernismo belga che, unico, strinse importanti rapporti col futurismo italiano e internazionale.
Masquerade, Make-up & Ensor
Il genio di Ensor travalica i confini delle arti figurative tradizionali e ispira anche la mostra Masquerade, Make-up & Ensor, al MoMu, il Museo della Moda, che si interroga sull’uso del make-up che, come le maschere di carnevale, esposte nel negozio di souvenir dei genitori, che tanto affascinavano Ensor, copre ma talvolta scopre la personalità. Molto interessante il confronto tra vari modelli di bellezza femminile di diversi tempi e latitudini e la domanda sempre aperta su quanto sia conformista e conformante un modello sociale di bellezza unico.
Gli artisti in mostra
Notevoli I lavori di Issy Wood, Cindy Sherman, Tschabalala Self, Genieve Figgis, Harley Weir.
Anversa città d’arte
Anversa è una piacevolissima città: divisa dal fiume Schelda che non è varcato da alcun ponte (si può attraversare soltanto tramite un tunnel sotterraneo), la città belga è la più vivace delle Fiandre.
Il quartiere Zuid
Il quartiere Zuid nato intorno al Museo di arte contemporanea, si trova nella zona sud della città ed è ricco di gallerie d’arte, negozi vintage e locali caratteristici; anche la zona degli ex magazzini nei pressi del porto (da segnalare l’opera Port House progettata da Zaha Hadid) è stata oggetto di un notevole recupero urbanistico e offre a turisti e cittadini piacevoli bar e ristoranti con un buon rapporto qualità/prezzo.
Grote Markt
La Piazza del mercato, Grote Markt, con le sue Case delle Corporazioni del 1500 e 1600 è il cuore della città. Nel centro della piazza si erge la caratteristica Fontana di Brabone che, secondo la leggenda, avrebbe ucciso il gigante Druon Antigoon e mozzatogli una mano, successivamente gettata nel fiume. Da qui, forse, il nome Anversa (da “hand werpen”, cioè “lanciare la mano”) e le tipiche “manine di Anversa”, biscottini a forma di mano, offerte spesso nei bar insieme al caffè.
Carillon della Cattedrale
Passeggiando per il centro cittadino il tempo è scandito dal rintocco del grande carillon della Cattedrale formato da 47 campane che suonano melodie diverse ad ogni quarto d’ora, mezz’ora e ora; le campane nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì vengono suonate dal vivo e non è raro che siano intonate canzoni moderne o colonne sonore.
La Cattedrale di Nostra Signora
La cattedrale di Nostra Signora, cattolica, è un capolavoro di gotico brabantino, cominciata a metà 1300 e rimaneggiata nei secoli fino ad oggi. Inserita nel contesto urbano con naturalezza – gli anversani si fermano volentieri a bere un tè o una birra seduti a tavolini proprio a ridosso dell’edificio – conserva una deliziosa Madonna con Bambino in marmo di Carrara in una posa modernissima nonostante risalga al XIV secolo e tre magnifiche tele di Rubens: una, l’Assunzione della Vergine fu ispirata dalla seconda moglie del pittore fiammingo, Helena Fourment, che pare fosse giovanissima e bellissima, più bella di Elena di Troia.
Homeless Jesus
Girovagando intorno alla cattedrale è facile incontrare un dedalo di vie e piccoli cortili fioriti in cui è piacevole perdersi oppure, anche, incappare nello stuggente Homeless Jesus, una delle 50 copie del monumento del canadese Timothy Schmalz dedicata a un Gesù senzatetto, davanti alla sede della comunità di Sant’Egidio di Anversa.
Il Taccuino di Agenda Viaggi
DOVE MANGIARE
Ristorante Madonna
Il ristorante Madonna del KMSKA, benché caro, vale una sosta (non si deve avere fretta tuttavia: fa parte della cultura locale sedere a lungo a tavola quando si esce a cena); la cucina è ottima, con varie contaminazioni: buonissime le crocchette di granchio e straordinario il dessert “Madonna”, un gelato alla crema ricoperto da una cialda di cioccolato e foglia d’oro con impresso un particolare del dipinto Madonna del latte in trono con il Bambino, di Jean Fouquet. Una vera chicca.
DOVE DORMIRE
Hotel ‘t Sandt Antwerpen
L’hotel ‘t Sandt Antwerpen è un gradevolissimo boutique hotel a pochi passi dalla Cattedrale e dal KMSKA, che ha conservato il fascino dell’originario magazzino del XVI secolo, con il soppalco, la scala, la struttura in legno e alcuni oggetti di design e opere di arte contemporanea che creano un mix davvero speciale. La prima colazione, servita in una sala che affaccia su un delizioso cortile, è curata e abbondante e composta in buona parte da prodotti artigianali.
Ulteriori informazioni: VISIT FLANDERS
Photo Elena Borravicchio