Nell’ambito del programma di iniziative per la celebrazione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione organizzate dall’Associazione Zefiro di Monza con il sostegno del Comune di Monza e di ANPI, il Teatro Manzoni di Monza ospita lo spettacolo reading tratto dal libro La Resistenza delle donne Benedetta Tobagi (Giulio Einaudi Editore, 2022). Testo vincitore del Premio Campiello 2023.
Monza, Italia.
La lettura scenica, accompagnata da musiche vede sul palco Benedetta Tobagi, Susanna Gozzetti e Giulia Bertani alla fisarmonica. Con l’ausilio di una selezione di fotografie – individuate in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza di Torino- prendono voce e rilevanza storie di donne troppo spesso dimenticate.

Nel prendere posizione contro il nazifascismo le donne si trovano a sfidare pregiudizi e vincoli ben più antichi, spesso dolorosamente radicati dentro di loro, a ripensare cosa significhi essere donna, o madre, al significato delle relazioni d’amore e di cura. Tuttavia la storia non può tornare indietro, ed ecco emergere come modelli di riferimento e con autorevole voce i nomi delle donne Costituenti, le loro battaglie affinché il pensiero femminile trovi spazio nella nascente Costituzione.
Ed ecco Lina Merlin, con la legge tesa ad abolire la regolamentazione della prostituzione, difendere la libertà personale di chi si prostituisce e pervenire ad una più efficace lotta nei confronti di ogni forma di parassitismo; pensate che il suo impegno per la Pace risale al primo conflitto mondiale ed il suo antifascismo risale al ‘23 dove fu licenziata per il suo rifiuto al giuramento fascista. Marisa Ombra che dopo la Liberazione, sceglie di dedicare la sua vita alle lotte per l’emancipazione e la liberazione della donna, operando in particolare nell’Udi, presiedendo la Cooperativa Libera Stampa editrice della pubblicazione “Noi donne”, lavorando alla costruzione dell’Archivio nazionale dell’Udi e alla Associazione nazionale Archivi Udi.

Carla Nespolo senatrice per due legislature, vice presidente della Commissione Ambiente, relatrice della legge per la riforma della scuola secondaria superiore, membro della Commissione di Vigilanza Rai e relatrice di numerose proposte di legge sui diritti delle donne; ha fatto parte della commissione speciale per la legge di parità uomo-donna nel lavoro.
Lidia Menapace giornalista, scrittrice, insegnante universitaria, politica (militò nel Pdup, il partito di unità proletaria) e poi nelle file di Rifondazione Comunista, che rappresentò in Parlamento come senatrice; soprattutto costruttrice di Pace come racconta nel suo libro Dacia Maraini che mette in evidenza uno dei caratteri più originali del pensiero di Lidia Menapace, quello relativo al rifiuto della guerra e della necessità di mobilitare tutti i cittadini del mondo contro il rischio atomico, una battaglia che, come sappiamo, ha caratterizzato i movimenti degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, ma che ritorna oggi di immediata e tragica attualità con le tante guerre in corso.

Due temi nello spettacolo attraversano l’intreccio narrativo. Il maternage, quella prerogativa femminile che spingerà numerose donne nel completo anonimato ad assistere, accogliere, nascondere ed in tantissimi casi a salvare la vita ai numerosi sbandati a seguito dell’otto settembre del ‘43; il scegliere, mettendo in gioco la propia vita, lottando contro il patriarcato, scardinando ancestrali tabù e divieti sociali per dare il propio apporto alla lotta partigiana. Staffette, guerrigliere, pacifiste partigiane bianche, ma anche dirigenti sindacali, instancabili lavoratrici il mondo femminile non può più essere confinata tra le quattro mura domestiche, rendendo giustizia a quelle lottatrici che per prime avevano solitarie affermato la loro specificità (un esempio per tutte Anna Kuliscioff).
Spettacolo interessante e ricco di spunti, cui fa seguìto il libro “LA RESISTENZA DELLE DONNE”.
Buona lettura per chi ha visto oppure ha perso la serata e buon ottantesimo dalla Resistenza.
Photo dall’alto: Pippo Biassoni (ritratta dal libro). Pippo Biassoni. Courtesy of Teatro Manzoni Monza. Pippo Biassoni.
Info: Teatro Manzoni Monza
Grazie
Pippo Biassoni