
LA LETTERA M: MIART, MATURA, MILANO
Miart matura Milano? Alimenta la metropoli del Bel Paese o cresce in fretta al passo coi tempi della città? La ventitreesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, organizzata da Fiera Milano con il sostegno di Intesa San Paolo come main sponsor, si svolgerà dal 13 al 15 aprile 2018 nel padiglione 3 di Fieramilanocity.
Milano, Italia.
Dialogo tra arte moderna, arte contemporanea e design da collezione è la linea guida della miart 2018. Ma anche collaborazione, contaminazione tra mercato e ricerca che fa così, della più ampia offerta cronologica fieristica in Italia, un modello che contribuisce allo sviluppo odierno di Milano come capitale internazionale della creatività e in cui si riconoscono galleristi, collezionisti, curatori, artisti, istituzioni e grande pubblico.
186 gallerie da 19 paesi e 4 continenti gestite da oltre 60 curatori: si scrivono cifre ma si raccontano storie.
“Miart ha messo a punto una formula in cui il sistema dell’arte italiano, le gallerie nazionali e internazionali, i collezionisti provenienti da più continenti e le istituzioni pubbliche e private di Milano si riconoscono e che sostengono – L’edizione del 2018 è il frutto di questo lavoro corale, di una molteplicità di voci che rappresentano una enorme ricchezza e pluralità di visioni: il nostro è un presente complesso che richiede tanto una memoria storica quanto l’immaginazione sul presente e il futuro, ed è questa diversità e inclusione che le tante gallerie internazionali presenti a miart porteranno al nostro pubblico. Molte sono le gallerie leader nel settore presenti a miart per la prima volta nel 2018 e moltissime quelle che da più anni scelgono Milano come palcoscenico internazionale: questo è un segno di fiducia e di continuità cui abbiamo deciso di rispondere con il consolidamento del formato della fiera e con l’espansione del nostro lavoro, che è fatto di sperimentazione ma ancorato a radici profonde”. Alessandro Rabottini, art director miart
Riuniti sotto il titolo “Che cosa possiamo immaginare?”, più di 40 artisti, curatori, direttori di musei, scrittori e architetti internazionali saranno protagonisti e mediatori di conversazioni e tavole rotonde attorno a questo tema comune. Un nuovo ciclo di miartalks accompagnerà perciò, le tre giornate di apertura al pubblico della fiera e, per il quarto anno consecutivo, si rinnova a collaborazione con In Between Art Film – la casa di produzione per film d’artista e video sperimentali fondata da Beatrice Bulgari. I miartalks 2018, sotto la speciale curatela di João Ribas (Deputy Director e Senior Curator, Serralves Museum of Contemporary Art, Porto) e Fatos Üstek (Curatrice Indipendente, Londra), esploreranno la dimensione dell’immaginazione come una forza che crea e trasforma la realtà e non come una fuga dal presente. Ci si domanderà se l’immaginazione è un diritto di tutti o se esistono delle condizioni sociali, economiche e politiche che la precludono; dove è possibile immaginare e se ci sono luoghi nel mondo dove immaginare è vietato; come l’immaginazione può diventare un esercizio quotidiano e, infine, che cosa possiamo immaginare per un futuro che è già qui?
Una settimana di incontri, inaugurazioni, mostre ed eventi in tutta la città, dentro e fuori dai padiglioni. Miart, infatti, è nuovamente capofila della Milano Art Week e del ricco programma che coinvolge istituzioni pubbliche, fondazioni e gallerie private, spazi non-profit.
A partire da lunedì 9 aprile, ogni giorno inaugurazioni, aperture e visite speciali a mostre e progetti, quali (tra gli altri) Matt Mullican ed Eva Kot’átková presso Pirelli HangarBicocca, Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943 alla Fondazione Prada Milano, Torbjørn Rødland alla Fondazione Prada Osservatorio, Teresa Margolles al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative. But a Storm is Blowing from Paradise: Contemporary Art of the Middle East and North Africa alla GAM Galleria d’Arte Moderna, la XI edizione del Triennale Design Museum, Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001 a Palazzo Reale, Frida Kahlo al MUDEC, Giosetta Fioroni e il Premio Acacia al Museo del Novecento, Sol LeWitt alla Fondazione Carriero, Jimmie Durham alla Fondazione Adolfo Pini, Kimsooja alla Basilica di Sant’Eustorgio, The Sichuan Tale. China, Teatro e Storia a FM Centro per l’Arte Contemporanea, Barry X Ball al Castello Sforzesco e a Villa Panza, Project Room #7 alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, e moltissimi altri appuntamenti ancora in preparazione.
Il linguaggio della performance diviene un nucleo all’interno della programmazione della Milano Art Week ma sono due le novità di questa settimana dedicata alle più svariate manifestazioni dell’espressione artistica: l’Art Night no profit spaces, sabato 14 aprile e l’apertura straordinaria delle gallerie milanesi nella giornata di domenica 15 aprile. Spazi no profit e progettuali come Assab One, [.BOX] Videoart Project Space, Cabinet, Dimora Artica, Edicola Radetzky, FuturDome, Mars-Milan Artist Run Space, Marsèlleria, Mega, Standards e t-space sono chiamati, per la prima volta – finalmente, direi, a mio modestissimo parere – in questa occasione, in veste di organizzatori. Eventi, esposizioni e momenti artisticamente conviviali frutto del loro impegno e della costante ricerca che contribuiscono a rendere viva e ricca la vita artistica e culturale della città meneghina. Infine, in questo palinsesto serale, la performance PRISMA presso il Triennale Teatro dell’Arte, in programma per mercoledì 11 aprile e giovedì 12 aprile sancisce non solo il compimento del lavoro a più mani tra il coreografo Alessandro Sciarroni, i video-artisti Masbedo – Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni – e la fotografa Alice Schillaci, ma anche lo sviluppo finale della campagna di comunicazione di miart 2018.
Nomi noti, personalità conosciute ma anche emergenti tra le molte gallerie in mira. Per citarne alcuni: Andersen’s Contemporary (Copenhagen), Thomas Dane Gallery (Londra – Napoli), Dvir Gallery (Tel Aviv – Bruxelles), Gagosian (New York – Los Angeles – San Francisco – Londra – Parigi – Roma – Atene – Ginevra – Hong Kong), Kalfayan Galleries (Atene), Peter Kilchmann (Zurigo), Edouard Malingue (Hong Kong – Shanghai), ProjecteSD (Barcellona), Almine Rech (Parigi – Bruxelles – Londra – New York), Rodeo (Londra), Studio Trisorio (Napoli), Amanda Wilkinson (Londra).
Confermano la loro presenza le internazionali: A Arte Invernizzi (Milano), A Gentil Carioca (Rio de Janeiro), Alfonso Artiaco (Napoli), Bortolami (New York), Galerie Isabella Bortolozzi (Berlino), Campoli Presti (Londra – Parigi), ChertLüdde (Berlino), Clearing (Bruxelles – New York – Brooklyn), Galleria Continua (San Gimignano – Pechino – Les Moulins – Havana), Raffaella Cortese (Milano), Monica De Cardenas(Milano – Lugano – Zuoz), Massimo De Carlo (Milano – Londra – Hong Kong), Gladstone Gallery (New York – Bruxelles), Rodolphe Janssen (Bruxelles), Kaufmann Repetto (Milano – New York), König Galerie (Berlino – Londra), Andrew Kreps Gallery (New York), Galerie Emanuel Layr (Vienna – Roma), Galerie Lelong (Parigi – New York), Mai 36 (Zurigo), Giò Marconi (Milano), Meyer Riegger(Berlino – Karlsruhe), Massimo Minini (Brescia), P420 (Bologna), Galerija Gregor Podnar (Berlino), Lia Rumma (Milano – Napoli), Richard Saltoun (Londra), Sprovieri (Londra), T293 (Roma), Vistamare – Vistamare Studio (Pescara – Milano), Galerie Jocelyn Wolff (Parigi), Zero… (Milano).
Cardi (Milano – Londra), Cortesi (Lugano – Londra – Milano), Galleria dello Scudo (Verona), Grossetti Arte (Milano), Ernst Hilger (Vienna), Mazzoleni (Londra – Torino), Montrasio Arte (Milano – Monza), Repetto Gallery (Londra), Robilant + Voena (Milano – Londra – St. Moritz), Gian Enzo Sperone (Sent – New York), Studio Marconi (Milano), Tega (Milano), Tornabuoni Arte (Firenze – Londra – Milano – Parigi), Michael Werner (New York – Londra) sono invece quelle realtà attive nella promozione e valorizzazione dell’arte moderna e secondo dopoguerra.
E poi Object, la sezione dedicata al design d’autore e collezione, conferma la partecipazione di Ammann Gallery (Colonia), Atelier Jespers (Bruxelles), Elisabetta Cipriani Wearable Art (Londra), Galleria Rossella Colombari (Milano), Galleria Luisa Delle Piane(Milano), Dimoregallery (Milano), Erastudio Apartment Gallery (Milano) e Galleri Feldt (Copenhagen).
Insomma, le premesse ci sono tutte. Confidando sempre in una ricerca e una promozione dell’arte, di tutte le su epoche e in tutte le sue forme, non resta che aspettare aprile che potrebbe rivelarsi vivace e all’insegna della diversità culturale.
Siate curiosi, sempre.
Info: Miart
Camilla Castellani
camilla@agendaviaggi.com