
Una città in grado di sorprendere.

Kuala Lumpur, Malesia.
Un tour di Kuala Lumpur non può che partire dal suo simbolo, le Petronas Towers, le torri gemelle più alte del mondo, progettate dall’architetto argentino Cesar Pelli e completate nel 1998. Rivestite in acciaio, con i loro 88 piani, svettano su una città che ha saputo mantenere integre le sue tradizioni e costituisce uno straordinario mix culturale, architettonico, storico e religioso.
Lo si avverte vagando in bicicletta per il villaggio di Kampung Baru, il più antico quartiere malese di Kuala Lumpur oppure passeggiando per il mercato di Chow Kit, un tripudio di colori, odori e cibi.
Kampung Baru, fondato nel 1899, offre uno spaccato della vita lenta che si contrappone alla frenesia di una città che affascina anche per la sua sorprendente modernità. Le abitazioni in legno di questo villaggio, rimaste intatte e uguali per decenni, sono colorate e, per lo più, abitate da persone anziane che hanno difeso con forza e decisione le loro tradizioni e il loro stile di vita.
Poco lontano da lì si trova il mercato alimentare di Chow Kit, il più grande della città, altrettanto accattivante perché autentico, coloratissimo e frequentato soprattutto da locali, specialmente nelle prime ore del mattino.
E’ possibile acquistare di tutto: pesce, crostacei, frutta (buonissima), verdura, carne… All’interno del mercato si trova anche una vecchia e affascinate farmacia tradizionale cinese, la più antica attualmente esistente in città.
Il sapore della cultura cinese è comunque percepibile in ampi tratti di Kuala Lumpur, a cominciare dalla stessa Chinatown. Si tratta di un quartiere non enorme, ma molto gradevole e vivace. E’ un labirinto di stradine disseminate di negozi, piccoli templi e botteghe tradizionali. C’è anche un importante mercato in cui è possibile trovare falsi di tutto rispetto a pochi soldi.
Ma Kuala Lumpur è anche un po’ India.
Accorgersene non è difficile, non solo perché circa il 10% della popolazione malese è di origine indiana, ma anche perché esiste una zona della città in cui sembra di essere effettivamente in India.
Si chiama Little India: si mangia come a Delhi, i negozi espongono sgargianti sari indiani e nelle bancarelle si intrecciano corone di fiori.
La Malesia è anche territorio islamico, religione praticata da poco più della metà della popolazione. Oltre alle moschee, in città si trova l’Islamic Arts Museum che costudisce una delle migliori collezioni di arte islamica del mondo. L’edificio stesso, con le sue cupole decorate e i rivestimenti di piastrelle, è uno splendore.
Nel suo incredibile mix culturale, Kuala Lumpur è la testimonianza della dominazione inglese. “Molto British” è la vasta Merdeka Square, piazza in cui fu proclamata nel 1957 l’indipendenza della Malesia. Lo sono gli edifici che la sovrastano e lo è l’immenso campo d’erba utilizzato per lungo periodo per il gioco del cricket.
La varietà di questa città è davvero sorprendente così come le opportunità di trascorrere giornate che si addicono un po’ a tutti i gusti.
I cultori dello shopping troveranno una specie di “Eldorado” tra centri commerciali giganteschi e negozi di ogni genere e tipo; gli amanti della vita all’aria aperta potranno passeggiare tra orti botanici (compreso il parco delle farfalle) e lunghe distese di verde; chi è alla ricerca di cultura avrà l’imbarazzo della scelta tra musei, edifici storici e heritage tours; chi cerca una popolazione accogliente troverà un popolo sorridente e disponibile.
Perchè si chiama così
Kuala Lumpur deve il suo nome alla posizione in cui sorge. In malese significa infatti “confluenza melmosa” per indicare il luogo in cui si incontrano i due fiumi Klang e Gombak. Fondata nel 1857 come centro di scambio per la fiorente industria dello stagno, in origine Kuala Lumpur era un insieme di baracche abitate da minatori e commercianti cinesi. Un primo boom edilizio si ebbe nel 1880 sotto la dominazione inglese. Nel 1896 la città, in cui si stabilì una popolazione multirazziale, fu dichiarata capitale dei nuovi stati malesi federati. Attualmente KL (come viene spesso chiamata dai locali) non è la capitale amministrativa, ma rimane il centro commerciale e finanziario del paese, oltre che la città più all’avanguardia.
IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
Dove ho dormito
Numerosissimi sono gli hotel, i b&b e le sistemazioni per trascorrere la notte.
Io, durante il mio soggiorno, ho dormito in due differenti hotel.
Il primo, posizionato in una zona periferica della città, ma in un’area strategica per evitare il traffico cittadino ed esplorare con tranquillità altri territori della Malesia.
E’ il Sunway Clio Hotel, un albergo a quattro stelle con camere molto spaziose e pulitissime, un ristorante, una piscina e una palestra. L’hotel è accanto a un grande centro commerciale.
Il secondo si trova in centro, vicinissimo alle Twin Towers.
E’ l’Impana hotel, albergo a quattro stelle, curassimo in tutti i dettagli. Sorge in una posizione a dir poco strategica.
Mangiare?
Ovunque. Impossibile dare indicazioni. Dai numerosissimi ristoranti e caffè presenti nei centri commerciali, ai ristoranti etnici, alla cucina di strada. Kuala Lumpur offre una scelta talmente ampia e variegata, che ha poco senso dare indicazioni a priori.
Dunque come fare? Lasciarsi guidare dall’istinto e scegliere in base a dove ci si trova e al desiderio del momento.
Testo e foto Paola Scaccabarozzi
Visit Malaysia Year 2020 ai nastri di partenza, Il 2020 sarà il grande anno del turismo nel paese asiatico.
Per info: www.malaysia.travel
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