NELLA REGIONE STORICA DELL’INSUBRIA, A CAVALLO FRA ITALIA E SVIZZERA, CINQUE PARCHI HANNO UNITO LE FORZE PER DIVULGARE IL PROPRIO PATRIMONIO NATURALISTICO, E NON SOLO. VI PORTIAMO NEI TRE PARCHI ITALIANI IN PROVINCIA DI COMO E VARESE FRA SPLENDIDI BOSCHI, ANTICHI CASTELLI, TRINCEE, PLANETARI E UNA VIA SACRA PATRIMONIO UNESCO.
Como, Varese, Italia.
Voglia di verde, natura, panorami spettacolari e non solo. Insubriparks è un insieme di cinque parchi regionali dislocati fra Italia e Svizzera, che può soddisfare questo desiderio. Grazie a un programma di cooperazione, i parchi insubrici stanno lavorando insieme per far conoscere la propria bellezza. Sono infatti dei musei a cielo aperto che vogliono valorizzare e conservare la ricchezza del loro patrimonio naturale.
Ma facciamo un passo indietro. Il nome Insubriparks viene da “Insubria”, una regione storica con include a grandi linee il territorio anticamente abitato dagli Insubri, popolazione che si stanziò nell’area compresa fra il Po e i laghi prealpini.
Queste cinque aree protette si dividono fra Italia e il Mendrisiotto: nel nostro Paese abbiamo i Parchi Regionali Spina Verde, Campo dei Fiori e della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, mentre in Svizzera ci sono il Parco del Penz e delle Gole della Breggia. Parliamo in tutto di 125 chilometri quadrati di territorio.
Ma oltre alle bellezze naturali, paesaggistiche e geologiche, gli Insubriparks includono un patrimonio storico e architettonico che va dalla preistoria ai giorni nostri. Il tutto all’interno dell’ampia proposta turistica del Lago di Como e del Mendrisiotto.
Noi in particolare abbiamo avuto la possibilità di visitare i parchi italiani. Vi aspetta un territorio ricco di grotte, antiche cave, gole, monumenti naturali e fortificazioni. Dove oggi ci sono le dogane fra Italia e Svizzera, un tempo c’erano frontiere che hanno visto combattere guerre, fare contrabbando, costruire castelli, fortini e trincee.
Spina Verde
Il Parco Regionale Spina Verde coi suoi mille ettari di superficie tutelata è una piccola realtà con siti di grande valore storico-archeologico e naturalistico. È quello che potremmo descrivere come un “parco culturale”. Si estende sulla fascia collinare di Como, insinuandosi come una “spina” da est verso ovest. Dalla pianura comasca si innalza fino al Sasso di Cavallasca sui territori di Como, San Fermo della Battaglia e Colverde.
Fra i fiori all’occhiello ci sono gallerie, appostamenti e trincee della prima guerra mondiale. Ma a spiccare è il Castello Baradello, che con la sua torre domina Como da un colle. La costruzione risale al V-VII secolo, quando nelle aree di confine si creò un sistema di difesa. Oggi è un museo visitabile, con reperti recuperati durante le ricerche archeologiche nell’area. Il percorso permette di ricostruire la storia della città di Como e del castello dall’età romana fino al Risorgimento.
Ci sono numerosi sentieri, sia pianeggianti sia più impegnativi, con punti panoramici da cui godere una splendida vista sul parco e Como.
Campo dei fiori
Questo parco regionale si trova a pochi chilometri a nord di Varese. Comprende due massicci montuosi: a ovest il Campo dei Fiori e a est il Martica-Chiusarella. Include sei riserve naturali di grande valore botanico e geologico. Ci sono splendide faggete, zone umide e brughiere. Il parco è attraversato dalla Via Francisca del Lucomagno, che da Costanza in Svizzera porta a Pavia, per poi congiungersi con la Via Francigena. Sul massiccio del Campo dei Fiori c’è un osservatorio astronomico, costruito negli anni Sessanta. Nelle vicinanze ci sono due aree verdi: il parco comunale Zambaletti e il giardino botanico Tomaselli.
A tutto questo si aggiunge un importante patrimonio storico in cui spicca il Sacro Monte di Varese, Patrimonio Unesco e meta di pellegrinaggio fin dal Medioevo. È una suggestiva via sacra che conduce al santuario di Santa Maria del Monte, passando per 14 cappelle che custodiscono statue in terracotta e affreschi. Si sale lungo il monte per circa due chilometri per poi raggiungere il borgo da cui si gode una splendida vista.
Parco Pineta
Parco regionale naturale a cavallo dei territori della provincia di Como e Varese, si estende sul territorio di 15 comuni per una superficie totale di 4.800 ettari. In tutto ci sono ben 140 chilometri di sentieri utilizzabili in libertà. Un territorio vasto e facilmente fruibile, amato soprattutto dagli appassionati del trekking e della mountain bike.
Il Parco Pineta al suo interno ha il Centro Didattico Scientifico – EcoPlanetario: è il Centro Visite che ogni anno accoglie migliaia di visitatori fra scuole, centri estivi e famiglie. Immersa nella foresta silvestre, comprende il complesso astronomico (con la specola principale con 7,5 metri di diametro e una cupola rotante), il Sentiero Natura con la palestra di Orienteering e la striscia sensoriale, e il nuovo EcoPlanetario. Una struttura molto amata non solo dalle scolaresche, ma anche dal “semplice” visitatore che vuole scoprire il territorio in un modo diverso dal solito.
Molto suggestivo il Sentiero della Magia del Bosco: lungo poche centinaia di metri, ospita le opere di Giancarlo Volontè, abile scultore del legno, per immergersi in un mondo fatato.
Il taccuino di Agenda Viaggi
Dove dormire
Tenuta de L’Annunziata è un agriturismo di charme, un relais immerso in uno splendido castagneto a Uggiate Trevano, in provincia di Como. Un posto perfetto per staccare la spina: solo una ventina di camere e una suite, la cucina del ristorante gourmet Quercus, e un’area benessere di 1500 metri quadri.
Dove mangiare
Al Ristorante Tarantola sarete circondati dal verde del parco di Appiano Gentile. Quella che era una trattoria aperta agli inizi degli anni Settanta è oggi un raffinato ristorante in cui gustare una cucina ricercata, ma al tempo stesso legata alla tradizione. Il comune denominatore è sempre uno: la conduzione famigliare e la gentilezza di Amalia e Vittorio Tarantola.
Per chi ama la sperimentazione c’è Radici. Lo chef Mirko Gatti ha lavorato all’estero, in particolare fra Londra e Copenaghen, e si può intuire dalle sue creazioni. I diversi menù sono accomunati da tecniche di fermentazione, cotture a fuoco vivo e l’impiego di materie prime selvatiche. Tutto a chilometro 0 e proveniente da fornitori locali. Radici si trova a San Fermo della Battaglia, in provincia di Como.