Quarta mostra al Castello di Desenzano del Garda a cura di Matteo Vanzan, che anno dopo anno ha regalato forti emozioni al pubblico che le ha visitate. La mostra aprirà i battenti il 23 marzo, sarà dedicata al surrealismo in occasione del centenario del “manifesto del surrealismo”, scritto da andré breton nel 1924

Il curatore della mostra Matteo Vanzan
Desenzano del Garda (BS), Italia.
La mostra “Il Surrealismo: the infinite madness of dreams” presenterà 60 opere autentiche, provenienti da collezioni private, dei principali artisti surrealisti con l’obiettivo di presentare un’estetica fondata sulle ricerche legate al sogno, all’inconscio, alla follia fino ad approdare al mondo dell’erotismo, del fantastico e del gioco.
Fino al 2 giugno 2024 sarà possibile ammirare le opere di coloro che hanno rappresentato una ricerca espressiva che trova nei labirinti della metamorfosi il motore propulsivo di una realtà non percepibile e misteriosa: da René Magritte a Salvador Dalì, da Joan Mirò a André Masson, da Sebastiàn Matta a Hans Bellmer, da Man Ray a Max Ernst e Leonor Fini, senza dimenticare il padre ispiratore del movimento Giorgio de Chirico.
Godere dei capolavori ancestrali del Surrealismo
Per il Sindaco Guido Malinverno “cambiano gli anni, ma non la qualità dell’offerta culturale portata in Castello per cittadini e turisti che da marzo potranno godere dei capolavori ancestrali del Surrealismo, un genere tanto affascinante quanto contemporaneo per le sue forme e i suoi contenuti. Desenzano punta ad essere la Capitale del Garda anche dal punto di vista culturale e queste iniziative, di spessore e di grande qualità artistica, fanno sì che questo obiettivo resti attuale e costante.
In un excursus di poesie, lettere, filmati e opere d’arte la mostra si propone di offrire una panoramica generale di un movimento di rottura considerato l’ultima delle avanguardie storiche di inizio Novecento: l’appello all’irrazionale e all’inconscio contrapposti al mito della ragione, della realtà oggettiva e della tradizione, questo fu il Surrealismo.
Esso trae le sue più lontane origini dalla cultura simbolista francese, da Apollinaire (a cui si deve il termine) e in genere dalle esperienze dell’ultimo decadentismo; ha il suo immediato antecedente nell’ “antiarte” del Dada e raggiunge una sua precisa formulazione teorica nel Manifesto di Breton del 1924. Il surrealista non è un esteta, è un indagatore e uno sperimentatore che estende le sue ricerche ad ogni campo nel tentativo di giungere al fondo delle cose.
Opporsi ad una cultura occidentale arrivata al collasso di sé stessa
“Il Surrealismo” afferma il curatore della mostra Matteo Vanzan “si propose di distruggere il confine tra arte e vita, cambiare la stessa concezione del mondo per promuovere un’esistenza migliore senza le convenzioni etiche figlie di una tradizione passata che culminò con la Prima guerra mondiale. Al pari del movimento Dadaista, il Surrealismo vuole distruggere l’ordine costituito per opporsi ad una cultura occidentale arrivata al collasso di sé stessa, ma con una differenza: mentre Dada è strutturato su una forte componente nichilista che non indica soluzioni, i surrealisti non cercano la rivoluzione fine a sé stessa, ma una ricostruzione che si poggi su nuovi fondamenti, primo tra tutti il pensiero di Sigmund Freud”.
INFO
Orari: dal 23 marzo al 30 aprile: sabato e domenica 10.00 – 17.30; dal 01 maggio al 02 giugno: lunedì chiuso. Aperto dal martedì alla domenica 10.00 – 18.00. Aperto il 01 aprile, 25 aprile e 01 maggio. Chiuso a Pasqua.
Castello – Desenzano del Garda (Bs), via Castello
www.comune.desenzano.brescia.it
www.mvarte.it
Photo courtesy of PK COMMUNICATION